In
Internet coesistono due anime: quella della rutilante rete
commerciale, piena di suoni, immagini e realta' virtuale,
in cui la forma prevale sul contenuto; e quella della rete
tradizionale, nata in ambito accademico e animata da spirito
di cooperazione tra i navigatori piu' accaniti.
Questo libro invita a spingersi oltre "i fuochi d'artificio
delle vetrinette web", che si possono trovare nella prima
e a riscoprire, l'originaria comunita' di Internet, quasi
una setta calvinista di cultori dell'essenzialita' per i quali
il motto di Adolf Loos "il meno e' piu'" e' un articolo di
fede. Questi puristi iconoclasti usano scambiarsi soltanto
semplici stringhe di testo, messaggi e programmi che rendono
piu' rapido ed efficiente l'utilizzo del computer.
Gli autori forniscono i consigli di comportamento e le istruzioni
tecniche, compreso il glossario del gergo, per frequentare
le Bbs (Bulletin board system, il sistema cioe' che attraverso
il modem, permette lo scambio di comunicazioni fra utenti),
le liste di discussione, i Mud, e gli altri luoghi nei quali
si ritrovano i veri esperti di Cmc (Comunicazione mediata
dal computer).
"Lo scopo di questo libro - scrivono gli autori in una sorta
di dichiarazione programmatica - non e' esprimere giudizi
sul valore dell'uno e dell'altro aspetto di Internet, ma esaminare
la rete fatta di persone e di contenuti, dimenticando, una
volta tanto, le pagine web". Le persone e le relazioni tra
di loro, infatti, emergono come i veri protagonisti di Internet.
Perche' se e' vero che la vita dell'essere umano che decide
di immergersi nel ciberspazio e' per molti versi semplicemente
virtuale, d'altra parte il coinvolgimento e l'investimento
emotivo di chi naviga in rete e' molto piu' pervaso di "fisicita'"
di quanto non possa apparire a prima vista.
Una frase ritrovata in un file di signature (la firma che
si usa in posta elettronica) esprime molto bene questo concetto:
"In Internet non muore mai nessuno: al massimo si prendono
delle gastriti".
Concludono, percio', gli autori: "L'esperienza virtuale, quindi,
permettendo l'interazione con gli altri e non piu' solo personale
solipsismo con la propria macchina, va anche intesa come terreno
propedeutico, come qualcosa che permette o puo' permettere
di apprezzarsi meglio per affrontare le difficolta' quotidiane
della realta'".
Telema,
Anno III, inverno 97/98
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Golem
(RAI, GR1)
Gianluca Nicoletti
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Telema
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L'Unita' 2
(non disponibile)
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