Riccardo Ridi

LIBRARY 2.0

STRUMENTI 2.0 NELLE BIBLIOTECHE PUBBLICHE
(opportunità e rischi)

vignetta di David Simonds ("The Economist", 19 Maggio 2008)
estratta nel 2010 da Claudio Gnoli dalle slides di una conferenza di Tim Berners-Lee del 2009

Indice:

• Valori e funzioni delle biblioteche
• 2.0: il termine
• 2.0: il vero cambiamento (progressivo)
• 2.0: il concetto
• 2.0: gli strumenti
• Contro il 2.0: valori 1.0 a rischio
• Library 2.0: usi diversi
• Library 2.0: istruzioni per l'uso
• Oltre la Library 2.0
• Web 3.0?
• Bibliografia essenziale

• i valori fondamentali di ogni biblioteca

• le funzioni fondamentali di ogni biblioteca
• le funzioni fondamentali delle biblioteche pubbliche

• i servizi fondamentali (sviluppo delle collezioni, indicizzazione, reference, information literacy)
• le risorse (finanziarie, amministrative, architettoniche, umane e tecnologiche)

• 2.0: versione perfezionata di un software

• Business 2.0: mensile americano (1998-2007) dedicato alla "new economy"

• Web 2.0: termine coniato dall'editore O'Reilly per la "Web 2.0 Conference" (San Francisco, Ottobre 2004)
  ma le homepages personali su Geocities e il social tagging e il filtraggio collaborativo su Amazon esistevano
  già dal 1994, i wikis dal 1995, i blogs dal 1997, gli RSS e Napster dal 1999, Wikipedia dal 2001...

• Library 2.0: termine coniato dal bibliotecario Michael Casey nel suo blog "Library Crunch" (Settembre 2005)
  e introdotto in Italia da Bonaria Biancu nel suo blog "The Geek Librarian" (Marzo 2006)

*Date:*        Tue, 20 Feb 2007 12:23:27 +0100
*Sender:*      AIB-CUR@LIST.CINECA.IT
*From:*        Riccardo Ridi 
*Subject:*     ALA e Second Life, Le biblioteche come conversazione

Personalizzare i servizi e permettere l'interazione degli utenti erano
obiettivi primari delle biblioteche anche per Ranganathan. Se ora ci
sono marchingegni nuovi che lo facilitano, usiamoli. Ma non vedo
particolari cesure, salti o rivoluzioni. Altrimenti saremmo gia' alla
Library 3.9.4, altro che 2.0....

Anzi, volendo giocare:

Library 1.0 = Manoscritti
Library 2.0 = Gutenberg
Library 3.0 = PC+Internet
Library 4.0 = ne riparliamo fra 4 o 5 secoli....

Quindi:

Web 1.0 = Library 3.X
Web 2.0 = Library 3.X.Y

     

• motivi generazionali: dagli immigranti digitali ai nativi digitali
• motivi commerciali: dai client ai server (cloud computing, streaming)
• motivi tecnologici: banda larga, software semplificati (dall'HTML ai CMS)
• motivi relativi alle interfacce fra umani e computer: schede perforate -> CUI -> GUI -> touch screen -> comandi vocali

• la condivisione dei contenuti generati dagli utenti (UGC)
  (cfr. Amazon, Youtube, Flickr, Instagram, Anobii, Delicious, Slideshare)
  • contenuti vs. commenti/valutazioni
  • creazione vs. distribuzione
  • condivisione vs. comunicazione
• i social media (i fini predominanti sono l'aggregazione e la comunicazione)
• la lunga coda (cfr. Amazon)
• la personalizzazione dei contenuti (cfr. filtraggio collaborativo)
• la fusione dei contenuti (cfr. mashups, open data)
• il peer to peer (cfr. Napster, Emule, torrents)

[A] NUOVI MEZZI (library 2.0 "debole"):

• la biblioteca che utilizza strumenti del web 2.0

[B] NUOVI FINI (library 2.0 "forte"):

• la biblioteca fusion (Rasetti 2006)
• le piazze del sapere (Agnoli 2009) + "Caro sindaco, parliamo di biblioteche" (2011)
• la eco-biblioteca (Morgese 2013)
• la biblioteca come luogo terzo (Servet 2009 -> Jacquet 2018)
• la biblioteca sociale

• la biblioteca (partecipativa) come conversazione (Lankes 2007)
• la nuova biblioteconomia (Lankes 2011) erroneamente tradotta in italiano come "biblioteconomia moderna" nel 2014
• critiche al codice deontologico IFLA (Lankes 2012)

LE CINQUE RIVOLUZIONI DI LANKES:

1. responsabilità sociale -> dall'ultimo al primo posto
2. creazione di conoscenza anziché accesso alla conoscenza
3. conoscenza = apprendimento = conversazione
4. perdita di importanza dei documenti
5. aumento di importanza degli utenti (e dei bibliotecari)

CRITICHE ALLA LIBRARY 2.0 "FORTE":

• contro lo "userism" (Suominen 2007)
• contro "il superfluo al posto dell'indispensabile (library -2.0)" (Ridi 2013)
• "discussione sulla library 2.0" (Rasetti vs. Ridi 2014)

  

[C] FINI AGGIUNTIVI (library 2.0 "intermedia"):

• la biblioteca non solo "per leggere" ma anche "per scrivere" (Ridi, La biblioteca come ipertesto, 2007, par. 3.8)
  • continuità storica
  • convergenza digitale
  • completamento della libertà intellettuale

[D] BIBLIOTECA CONTEMPORANEA (library 2.0 come buzzword):

• Biblioteche 2.0. L'attualità di un servizio (Aghemo 2014)

• piattaforme per condividere contenuti (cfr. Youtube, Flickr, Instagram, Slideshare)
• piattaforme per condividere recensioni e elenchi
  (cfr. Anobii, Library Thing, Delicious, Citeulike, Rate Your Music)
• social tagging (folksonomie)
  • tags descrittivi aggiunti (volontariamente) dagli utenti
  • valutazioni (formalizzate o no) aggiunte (volontariamente) dagli utenti
  • commenti aggiunti (volontariamente) dagli utenti
  • dati statistici (anonimi) sull'uso da parte degli utenti
  • integrazione coi social networks
• social opacs (opacs 2.0)
  • gli utenti possono arricchire i records, ma non crearli
• filtraggio collaborativo (più o meno personalizzato)
• blogs delle biblioteche e dei bibliotecari
• social networks (cfr. Facebook)
• scrittura collaborativa in intranet e internet (cfr. Google Docs -> Google Drive, wikis, Wikipedia)
• feeds (cfr. RSS, Atom) e microblogs (cfr. Twitter, anche integrabile nel sito)
• podcasts, videocasts/vodcasts e screencasts
• mashups e social aggregators

• in molte risorse 2.0 internazionali
• in molti blogs italiani e internazionali
• in molti tweets italiani e internazionali
• in singole applicazioni

usi appropriati:

• marketing
• reference
• information literacy
• aggregazione fra utenti
• integrazione fra servizi
• aggiornamento professionale

• calendari di eventi
• nuove accessioni
• tutorials
• gruppi di lettura
• arricchimenti, integrazioni e personalizzazioni di banche dati
• discussioni fra colleghi

usi inappropriati (o comunque controversi):

• conversazione su argomenti irrilevanti o non pertinenti
  esempi: Peppa Pig all'Università di Pisa e gattino alla New York Public Library
• propaganda di opinioni personali
• uso di strumenti inadatti (ma alla moda) per lo scopo specifico
  esempio: Instagram invece di una mailing list all'Università di Verona
• uso durante convegni ed eventi
• url abbreviati criptici
• spamming consensuale (inviare notizie eccessive o inappropriate a chi ha accettato di riceverle)
• spamming non consensuale (inviare alcunchè a chi non ha accettato di ricevere)

sostenibilità:

• tempo e persone da dedicarci
• interattività, tempestività, imprevedibilità e continuità nel dialogo con gli utenti
• personalizzazione del software e del linguaggio
• meglio sul proprio sito
• meglio strumenti non proprietari
• backup
• esportabilità

rischi:

• privacy:
  • gli utenti non vanno nè spammati nè pressati
  • chi e come può usare i dati degli utenti e dei bibliotecari?
  • se un utente viola la privacy di qualcuno, di chi è la responsabilità?
• copyright:
  • i contenuti aggiunti dagli utenti sono davvero originali?
  • i contenuti davvero originali degli utenti di chi diventano?
• altre responsabilità:
  • se un utente diffama o minaccia qualcuno, di chi è la responsabilità?
  • se un utente immette contenuti inadatti ai minorenni, di chi è la responsabilità?
  • se un utente istiga ad un reato, di chi è la responsabilità?
  • ...
• riduzione dell'accessibilità
• dispersione (ciascun contenuto una sola volta, ma in posti diversi, senza un criterio per diffonderli/cercarli)
  esempi: la chiusura della Berio segnalata su facebook ma assente sul sito web ufficiale, oppure l'AIB che twitta notizie varie ma non i propri comunicati ufficiali
• duplicazione (ciascun contenuto ripetuto manualmente più volte, talvolta con varianti)
• limitazione del servizio alla comunità degli utilizzatori di un singolo software (proprietario)
• confusione fra la persona che gestisce il servizio e l'ente che lo offre
• microservitù (lavorare gratis per una azienda privata fornendole contenuti, attenzione e dati personali su cui essa lucrerà)

precauzioni:

• non affidarsi a una sola persona
• distribuire automaticamente gli stessi contenuti attraverso molteplici canali?
• obbligo di registrazione per gli utenti?
• moderazione (preventiva o successiva?) dei contenuti aggiunti dagli utenti
• tutte le informazioni e i servizi devono comunque essere disponibili
  o raggiungibili anche dal/sul sito della biblioteca (clausola Cat Sitwoy)
• tutte le informazioni devono essere coerenti, datate, attribuite, ben classificate e indicizzate
  in modo da risultare:
  • recuperabili puntualmente tramite interrogazione (searching)
  • percorribili liberamente tramite navigazione (browsing)
  • facilmente contestualizzabili e valutabili
• scegliere prodotti che permettano backups, esportabilità e accessibilità
• verificare periodicamente backups, esportabilità e accessibilità

• open access (contenuti scientifici di alta qualità generati da utenti qualificati)
• e-reference (la conversazione digitale fra utenti e bibliotecari più appropriata e utile)
• e-learning (fra e-reference, open access e information literacy)

• open data (accessibili e riutilizzabili)
• linked data (standardizzati e connessi)
• web semantico (comprensibile dai software)
• mondi virtuali (cfr. Second Life)
• mobile computing & apps (cfr. tablets & smartphones)

• Paolo Attivissimo, Facebook e Twitter: manuale di autodifesa, Lulu, 2012.
• Cristina Bambini - Tatiana Wakefield, La biblioteca diventa social, Editrice bibliografica, 2014.
• Valeria Baudo, I social media non li ordina il dottore, "Social media curious", 16 Ottobre 2012.
• Linda Berube, Do you Web 2.0? Public libraries and social networking, Chandos, 2011.
• Bonaria Biancu, I mashup e le biblioteche: le tecnologie dietro le quinte, "JLIS.it", 1 (2010), n. 1, p. 133-155.
• Maria Cassella, Comunicare con gli utenti: Facebook nella biblioteca accademica, "Biblioteche Oggi", 28 (2010), n. 6, p. 3-12.
• Barbara Fiorentini, I wiki in biblioteca, "Biblioteche Oggi", 26 (2008), n. 10, p. 17-22.
• Vincenzo Freda, La tecnologia "2.0" in biblioteca: operazione di marketing o innovazione di servizi?, 2010.
• Virginia Gentilini, Facebook: applicazioni per le biblioteche, "Bibliotecari non bibliofili!", 24 Gennaio 2010.
• Virginia Gentilini, Facebook: decalogo di stile (e di buon senso), "Bibliotecari non bibliofili!", 10 Agosto 2012.
• Virginia Gentilini, Che succede alle pagine Facebook?, "Bibliotecari non bibliofili!", 9 Marzo 2014.
• Susanna Giaccai, La biblioteca in Wikipedia, "AIB Notizie", 24 (2012), n. 3, p. 15-17.
• Kim Holmberg - Isto Huvila, Maria Kronqvist-Berg - Gunilla Widen-Wulff, What is Library 2.0?, "Journal of documentation", 65 (2009), n. 4, p. 668-681.
• Ronald Kaiser, Library success with web 2.0 services, Simon Verlag für Bibliothekswissen, 2012.
• Andrew Keen, Dilettanti.com, De Agostini, 2009.
• Ellyssa Kroski, The tech set, Neal-Schuman, 2010-2012.
• Geert Lovink, Ossessioni collettive. Critica dei social media, Università Bocconi, 2012.
• Andrea Marchitelli e Tessa Piazzini, OPAC, SOPAC e social networking: cataloghi di biblioteca 2.0?, "Biblioteche Oggi", 26 (2008), n. 2, p. 82-92.
• Juliana Mazzocchi, Blog di biblioteca: una moda difficile da seguire?, "Biblioteche oggi", 28 (2010), n. 4, p. 20-28.
• Juliana Mazzocchi, Blog e social network in biblioteca: strumenti complementari o antagonisti?, "Biblioteche oggi", 32 (2014), n. 4, p. 20-27.
• Juliana Mazzocchi, L'inglese nella biblioteca 2.0, Editrice bibliografica, 2014.
• Fabio Metitieri, Il grande inganno del Web 2.0, Laterza, 2009.
• Rossana Morriello, Web 2.0: la rivoluzione siamo noi, "Biblioteche Oggi", 28 (2010), n. 3, p. 9-30.
• Riccardo Ridi, La biblioteca come ipertesto, Editrice bibliografica, 2007, cap. 3.6 e 3.7.
• Riccardo Ridi, Mezzi, fini, alfabeti. Vecchie e nuove filosofie della biblioteca, in: I nuovi alfabeti della biblioteca, atti del convegno tenutosi a Milano il 15 e 16 marzo 2012, e-book a cura di Massimo Belotti, Editrice Bibliografica, 2013, p. 28-53. Slides disponibili in formato <HTML>.
• Riccardo Ridi, La responsabilità sociale delle biblioteche: una connessione a doppio taglio, "Biblioteche oggi", 32 (2014), n. 3, p. 26-41. Slides disponibili in formato <PPTX> e <PPT>.
• Michele Santoro, Questa sera si cataloga a soggetto: breve analisi delle folksonomies in prospettiva bibliotecaria, "Bibliotime", 10 (2007), n. 2.
• Laura Solomon, Doing social media so it matters: a librarian's guide, American Library Association, 2011.
• Università Ca' Foscari, Seminario Library 2.0: bluff o rivoluzione?, Venezia, 13 Ottobre 2008.
  ---

• Biblioteca Luigi Crocetti, Bibliografia di scritti di biblioteconomia, in italiano, sul web 2.0, Regione Toscana, 2009.
• Paola Gargiulo e Maria Pia Colapenna, Bibliografia su biblioteca e Web 2.0, CIBER, 2012.