Riccardo Ridi



MEZZI, FINI, ALFABETI:
VECCHIE E NUOVE FILOSOFIE DELLA BIBLIOTECA







(Milano, Convegno delle Stelline, 15-16 Marzo 2012)


















FILOSOFIA COME NEGOZIAZIONE CONCETTUALE



"Ho suggerito che una componente filosofica esiste in ogni attività umana, teorica o pratica, in ogni tipo di lavoro e professione; si manifesta nel momento in cui si passa dall'azione secondo una procedura alla riflessione sul perché e sul come di questa azione e di questa procedura" CASATI [2011]
















FILOSOFIA DELLA BIBLIOTECA UTILE PER:


















NUOVE FILOSOFIE DELLA BIBLIOTECA
DA ANALIZZARE PER CAPIRE SE:


















CONFRONTO FRA DUE RECENTI FILOSOFIE:



[Osburn - The social transcript] [Lankes - The atlas of new librarianship]

OSBURN, Charles B. - The social transcript: uncovering library philosophy,
Westport - London, Libraries Unlimited, 2009.

LANKES, R. David - The atlas of new librarianship,
Cambridge - London, MIT, 2011.














OSBURN [2009]

"la biblioteca è una tecnologia culturale che raccoglie per preservare e comunicare la registrazione della conoscenza e dell'esperienza dell'umanità, svolgendo così una funzione necessaria all'evoluzione culturale della nostra specie"


LANKES [2011]

"la missione dei bibliotecari è migliorare la società attraverso la facilitazione della creazione di conoscenza nelle proprie comunità"

TEORIA DELLA CONVERSAZIONE (APPRENDIMENTO = CONVERSAZIONE): CONOSCENZA = APPRENDIMENTO:

MA:

se ogni lettura solitaria = conversazione = creazione di conoscenza

ALLORA:

creazione di conoscenza (Lankes) = trasferimento di conoscenza (Osburn) = fruizione di documenti

i documenti sono (logicamente) centrali anche in Lankes (anche se non vuole ammetterlo)













SE INVECE ACCETTASSIMO CHE (Lankes):
CONOSCENZA = APPRENDIMENTO = CONVERSAZIONE

  1. tutto ciò che facilita l'attivazione e la prosecuzione di conversazioni nell'ambito della comunità di riferimento fa parte della missione fondamentale dei bibliotecari

  2. per raggiungere tale scopo possono servire anche i documenti, ma con un ruolo decisamente secondario

  3. la collezione più preziosa per il bibliotecario che vuole assolvere al meglio la propria missione non è quella dei propri documenti, bensì quella dei propri utenti ("members")


RISCHI CONSEGUENTI:

  1. c'è differenza fra ampliare e sostituire i servizi bibliotecari tradizionali con altri (svolgibili meglio da altre istituzioni) + narcisismo bibliotecario (il baricentro della biblioteca si sposta di fatto dagli utenti ai bibliotecari stessi, lasciati troppo liberi di intraprendere qualsiasi tipo di iniziativa pur di soddisfare ogni bisogno o desiderio degli utenti e di indurli ad utilizzare - per gli scopi più disparati - le biblioteche, che da mezzo finiscono così per trasformarsi in un fine)

  2. se i documenti non sono più centrali per le biblioteche, allora chi li conserva e ne garantisce l'accesso (anche per i cittadini meno abbienti e per i documenti meno popolari) sul lungo periodo?

  3. violazioni della privacy, eccessiva invadenza, paternalismo, sovrapposizione fra bibliotecari e insegnanti



















UNA FILOSOFIA DELLA BIBLIOTECA DAVVERO EFFICACE DOVREBBE UNIRE:

E INDIVIDUARE UN UNICO FINE,
ESPRIMIBILE DA TRE PUNTI DI VISTA:



















pagina a cura di Riccardo Ridi, creata 2012-02-24, ultimo aggiornamento 2012-02-25