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CACCIA, FRUTTUOSA, DI BIBLIOTECHE ON LINE
Un manuale utile e autorevole curato da Fabio Metitieri
e Riccardo Ridi
Il problema centrale descritto nel celebre L'Aleph di Jorge
Luis Borges è quello di enumerare un insieme infinito,
metafora che ritorna nella Biblioteca di Babele nella necessità
di trovare un ordine plausibile all'interno del caos, una
via percorribile senza perdere la conoscenza. Un problema
che, in piccolo, si propone quotidianamente a chi naviga in
Internet, a caccia di libri, documenti, archivi, per scopi
di ricerca o di studio. Si tratta allora di orientarsi fra
circa 6 miliardi di pagine Web, decine di migliaia fra cataloghi
ed archivi, imparando a distinguere l'utile dall'inutile.
Ragione per cui la biblioteconomia ha ampliato la propria
gamma di lavoro, producendo manuali che spiegano come cercare
documenti in Internet, selezionarli, scaricarli e utilizzarli.
Uno tra i più autorevoli è Biblioteche in Rete.
Istruzioni per l'uso (Ed. Laterza, pag. 247, 16 euro) di Fabio
Metitieri e Riccardo Ridi.
Il manuale, edito nel 1998 e profondamente rivisto quest'anno,
mette a disposizione del profano gli strumenti per destreggiarsi
nelle circa 15 mila biblioteche on line, archivi, musei, cataloghi
e banche dati. Il manuale costituisce inoltre un riferimento
preciso per i bibliotecari che già lavorano in rete.
L'indagine di Fabio Metitieri, giornalista, ricercatore informatico,
e di Riccardo Ridi, professore di Biblioteconomia all'Universitą
di Venezia, spiega come trovare e consultare bibliografie,
cataloghi, banche dati e pubblicazioni digitali nel grande
mare del Web. L'editoria elettronica e le biblioteche digitali
non sarebbero le nuove frontiere della ricerca e dello studio,
ma l'interrelazione tra la carta stampata e le nuove tecnologie.
L'idea che sembra fondare il manuale di Ridi e Metitieri è
che le biblioteche digitali aumentano l'opportunitą della
libera scelta, la possibilità di costruire percorsi
individualizzati della ricerca; a patto che la "macchina"
(per esempio i motori di ricerca) sia trasparente e facile
da usare. Concetto curioso, che innesta, sul ceppo del bibliotecario
classico, le competenze dello strumento tecnico, senza lasciare
quindi solo nelle mani degli informatici la conoscenza degli
strumenti "software". D'altronde, il mondo del libro
digitale viaggia su nuove coordinate, tra "operatori
booleani", "Opac", nonchè vari acronimi
e misteri. Se l'elettronica ha profondamente mutato il modello
della biblioteca ideale, figuriamoci cos'é accaduto
a quella normale, chiamata a trasferirsi nel web, sotto forma
della reperibilità e consultazione dei libri. Un problema
centrale, per esempio, è quello delle fonti, che devono
essere autorevoli, per utilizzarle senza errori.
Aldo Trivellato, Il Mattino di Padova, La Nuova Venezia
e La Tribuna di Treviso, 16 luglio 2002.
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-> Il Mattino di Padova
La Nuova Venezia
La Tribuna di Treviso
Aldo Trivellato |
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