BIBLIOTECHE
IN RETE.
ISTRUZIONI PER L'USO.
Se è vero che "l'informazione è la migliore medicina",
non poteva esserci titolo più appropriato per un
volume che, a quattro anni di distanza da Ricerche
bibliografiche in Internet, ripropone il
connubio Ridi-Metitieri nel ruolo di medici o, se
vi sembra troppo, di farmacisti esperti in grado
di suggerire al ricercatore e al lettore virtuale
le giuste ricette, gli ingredienti e le dosi
appropriate contro infogluts, mal di rete,
capogiri bibliografici, allucinazioni e altri
consimili malesseri tipici della nostra epoca
della biblioteca globale o, per dirla con Ridi,
del docuverso.
A parte il cambiamento nel titolo, suggerito con
ogni probabilità non solo dal mutamento della
responsabilità editoriale ma anche della volontà
di una più chiara esplicitazione del
protagonismo delle biblioteche e degli strumenti
bibliotecari nella stesura degli argomenti che
corredano il manuale, si deve senz'altro parlare,
rispetto alla precedente pubblicazione per Apogeo,
di una riscrittura di gran parte del testo, e
quindi di un'opera nel complesso nuova e
originale, piuttosto che di una "seconda edizione",
giacché non solo l'aggiornamento dei
contenuti è stato sistematico e decisivo,
ma anche l'impianto strutturale dell'opera si
mostra molto più maturo ed evoluto.
Nel variegato mondo professionale che si interessa
allo sfruttamento e al controllo bibliografico
delle infinite risorse del web, in questi anni
sono stati sviluppati nuovi e potenti strumenti
di indicizzazione, altri se ne stanno
sperimentando, e da parte degli utenti una
consapevolezza diffusa riguardo la diversa natura
degli oggetti e dei servizi esistenti in rete si
è andata sostituendo alla mitizzazione
iniziale del fenomeno Internet, all'atteggiamento
indiscriminato e indifferenziato con cui buona
parte dei navigatori fino a poco tempo fa cercava,
usava e valutava le risorse informative remote
(ma una sorta di ingenuità ipertestuale
per la verità ancora contraddistingue una
larga fetta di utenti della rete).
Il volume di Metitieri e Ridi affronta tale mutato
contesto, che potremmo definire come seconda era
dell'uso di Internet, con una visione molto aperta
e un taglio discorsivo ma efficacemente didattico,
coinvolgendo il lettore in una ricchezza di
questioni e prospettive, e offrendo suggerimenti
e indirizzi utili non solo agli studenti
universitari che devono condurre ricerche
bibliografiche per la loro tesi di laurea, ma
anche ai bibliotecari del reference, ai
catalogatori di risorse elettroniche e
pubblicazioni tradizionali, agli editori
elettronici, ai webmaster, agli amici delle
biblioteche e ai bibliotecari d'ogni sorta.
Gli autori si muovono a loro agio e, al di là
delle sicure competenze, hanno anche il pregio di
condurre noi, senza eccessivi tecnicismi, a
spasso in un universo, come quello di Internet,
sempre più complesso e denso di risvolti economici,
politici e culturali di portata imprevedibile. Ci
illustrano la moltiplicazione dei supporti e
dispositivi fisici, di cui gli e-book o libri
elettronici sono una delle più recenti
testimonianze, di indubbio interesse ma
dall'ancora incerto impatto sull'economia legata
alla distribuzione a al commercio librario; ci
descrivono il proliferare dei formati digitali
per la registrazione dei file di testo, grafici
e multimediali, con i problemi legati all'accessibilità
dell'informazione di rete che ne derivano; ci
fanno riflettere sulle questioni inerenti la
proprietà intellettuale delle banche dati
e il copyright sui documenti ad accesso remoto,
che hanno importanti risvolti anche per l'utente
finale, sul piano dei servizi bibliotecari di
trasmissione delle informazioni e di fornitura
dei testi in formato elettronico; ci fanno
osservare le metodologie di produzione editoriale
on demand, che in fondo si basano su criteri e
obiettivi di economia ed efficienza analoghi a
quelli che oggi sempre più spesso spingono le
biblioteche verso la cooperazione catalografica
e la creazione di consorzi per l'acquisto di
pubblicazioni elettroniche.
Argomenti, con molti altri, talvolta meglio
approfonditi, in qualche caso solo accennati
dagli autori, che non hanno inteso mai abbandonare
il filo rosso che dà unità e senso a tutta l'opera,
e cioè il recupero efficace dell'informazione
di qualità nel grande oceano del web.
Una finalità concreta, che a volte può
sembrare al lettore perfino riduttiva, quasi si
trattasse dell'ennesimo repertorio di siti
Internet, del già visto elenco di siti
utili alla ricerca in rete.
In realtà Biblioteche in rete, a
una lettura non superficiale, si rivela un'opera
sottile e metodica, scritta con semplicità
e nettezza di stile ma senza mai cedere alla
banalità o all'ovvietà, in una
ricerca continua di approfondimento conoscitivo
delle tipologie di fonti a disposizione, nel
tentativo di definire e spiegare la diversità
strutturale che caratterizza i diversi strumenti
di informazione, e operare una classificazione
delle risorse che sia in grado di restituire
all'utente della rete una gamma completa e, per
quanto possibile, strutturata di alternative nel
considerare i processi di networked information
retrieval.
In questo senso, forse meglio di tutti
il capitolo conclusivo del libro, quello su
"metarisorse generali e informazioni per
bibliotecari", esemplifica la riuscita degli
autori nel loro intento di suggerire al
ricercatore, quale unica strada percorribile per
un risultato non caotico nelle ricerche
informative in Internet, di rivolgersi di
preferenza agli indici formalizzati, alle
metarisorse sviluppate da professionisti
dell'informazione. Metitieri e Ridi ci convincono
cioè della necessità di prediligere
quegli strumenti di ordinamento e indicizzazione
dei contenuti web in cui l'automazione, anziché
tendere al puro meccanicismo e alla quasi completa
casualità, come avviene per la maggior
parte dei motori di ricerca, venga sapientemente
sfruttata con l'obiettivo di selezionare
l'affidabilità, la pertinenza e la qualità
delle informazioni, presentarle in forma
accessibile e funzionale, assoggettarle a sistemi
di ricerca e rintracciamento opportunamente
sofisticati. Directories e VRD piuttosto
che motori e portali, metaindici specializzati
anziché ricerche in database generici,
bookmark essenziali e conoscenza di pochi ma
buoni starting point per la ricerca invece di
cataste indifferenziate di siti di insicura
garanzia.
Non solo il lettore bibliotecario,
avvezzo (quanto?) a destreggiarsi tra cataloghi
elettronici italiani e internazionali, siti di
biblioteche e di agenzie bibliografiche, ma anche
tutti gli altri destinatari del volume
(ricercatori e studiosi innanzitutto) troveranno
di enorme utilità l'intera seconda parte,
comprendente un vastissimo repertorio commentato
di indirizzi di biblioteche e OPAC in Italia e
nel mondo, così come la terza parte,
riguardante testi e biblioteche digitali, e
altre banche dati, che costituiscono il core
content del libro; ma la forza di queste
parti, il carattere che le differenzia da
qualsiasi semplice enumerazione di siti, risiede
nella solidità dello sfondo episitemologico,
ben sintetizzato nella prima parte dell'opera
(Concetti e Strumenti). Vi troviamo poche
ma espressive pennellate sulla natura e la
specifidtà delle ricerche bibliografiche
in rete, sui "vecchi ferri" del mestiere
(descrizione bibliografica, indicizzazione
semantica, authority control), sul panorama,
purtroppo sappiamo quanto disorganico e
contraddittorio, delle istituzioni bibliotecarie
in Italia, sulle strategie di ricerca nelle
banche dati, sulle interfacce, sugli OPAC, sui
metadati. Qua e là incontriamo brevi ma
stimolanti accenni ai modelli teorici e al
lessico della biblioteca virtuale, agli
impossibili traguardi della catalogazione e
dell'indicizzazione di Internet, nonché
alle peculiarità dei metodi per la
citazione delle risorse della rete, conseguenza
di quelle caratteristiche che contraddistinguono
l'informazione in Internet, e che sappiamo ne
fanno eccitante sfida e costante dannazione per
i professionisti delle biblioteche: volatilità
immaterialità, instabilità, ecc.
In conclusione, non resta che augurarci - come
del resto fanno, senza mezzi termini, gli autori
stessi - che il libro abbia il successo che si
merita, in ciò si spera aiutato anche dal
maggior prestigio della nuova casa editrice
scelta. L'unica nota forse un po' stonata
rispetto all'insieme si trova, a nostro avviso,
nella dichiarazione di copyright, particolarmente
aggressiva, riportata nella pagina che precede
l'introduzione del manuale. Paradossale che un
libro finalizzato a fornire istruzioni di
supporto alla ricerca bibliografica, quindi agli
scopi di studio e didattici della comunità
scientifica, voglia sottrarsi perfino alla
"riproduzione, anche parziale, con qualsiasi
mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche
ad uso interno o didattico", per di più
con la discutibile avvertenza che "chi mette a
disposizione i mezzi per fotocopiare, chi
comunque favorisce questa pratica [quindi in
primis anche le biblioteche!?], commette un
furto e opera ai danni della cultura".
Domenico Ciccarello, domciccarello@tin.it,
Biblioteca Fardelliana, Trapani, Biblioteche oggi,
gennaio-febbraio 2003, pp. 87-88.
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