Non
c'e' dubbio che la disponibilita' e la circolazione delle
informazoni bibliografiche abbiano trovato nella rete grande
quanto il mondo l'occasione di moltiplicarsi. Sembrano fatte
l'una per le altre, Internet e le notizie sull'esistenza di
libri e articoli.
Velocita' e diffusione geografica del mezzo non diminuiscono
tuttavia l'importanza di una buona preparazione del percorso
di ricerca. Per questi piu' che per altri servizi offerti
dalla rete l'arrendevolezza - spesso apparente, in verita'
- del mezzo puo' infatti estendere un fitto velo sull'ampiezza
delle ramificazioni informative e sulla consistenza delle
banche dati, che nel caso dei cataloghi di biblioteca quasi
mai offrono una copertura esauriente delle risorse disponibili
sui supporti meno mobili.
Proprio a partire da questa considerazione, e con l'intento
di mettere i ricercatori in grado di sfruttare al meglio le
ricchezze bibliografiche accessibili in rete, gli autori ne
presentano in maniera analitica caratteristiche e funzionalita'.
Guadagnando in efficacia e scorrevolezza grazie a un linguaggio
colloquiale, con poche concessioni alla gergalita' ed evitando
anche - per fortuna - di ricominciare ogni volta dall'uovo
dell'Internet o dalla gallina della tecnica bibliografica.
Bibliografie e cataloghi (questi ultimi ormai affermatisi
nella forma mediata dall'elaboratore, detta Opac, tanto quando
in rete che quando leggibili solo sul posto) sono esaminati
ponendo in risalto, piu' che la quantita' di dati disponibili
- imponenti ma non esaustive - le possibilita' offerte dai
vari repertori e i tratti peculiari dell'uno o dell'altro,
sottolineandone l'integrazione col complesso del servizio
bibliotecario, nel segno della continuita' con le risorse
e le competenze da secoli offerte agli studiosi appunto dai
bibliotecari.
Senza contare che poi, alla fine di ogni ricerca, e' quasi
sempre in biblioteca che si raggiunge davvero il volume rintracciato
sulla rete.
La scrittura a quattro mani qua e la' si fa sentire, ma la
ripresa di certi temi da angolazioni diverse risulta alla
fine piu' interessante che fastidiosa: tuttavia, il redattore
che all'ultimo momento ha cancellato la numerazione dei capitoli
avrebbe forse potuto avvertire gli autori, che incrociano
i loro non rari riferimenti interni proprio servendosi dei
numeri spariti.
Giulia Visintin, L'indice dei libri del mese, settembre
'98
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L'indice
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