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ISSN: 2283-303X

Biblioteche pubbliche e Web

tre interviste sul mestiere di bibliotecario-webmaster


Estratto della tesi di laurea in biblioteconomia (titolo originale: "Il sito web della biblioteca pubblica") discussa l'8 novembre 2004. Corso di laurea in conservazione dei beni culturali, Facoltà di lettere e filosofia dell'Università Ca' Foscari di Venezia, relatore Riccardo Ridi, correlatori Fausto Rosa e Mario Infelise, anno accademico 2003/2004.
di Annalisa Serafini (in linea da Gennaio 2005) 

Parte 2: Intervista a Stefano Parise

responsabile del sito web del Sistema bibliotecario di Rozzano (Milano)

<http://www.sbiroz.it>

Empoli, 25 febbraio 2004



1. Quando è stato messo on line per la prima volta il sito del Sistema di Rozzano?

Il sito web è stato messo on line nella sua forma attuale il 28 giugno 2002. Qualche mese prima avevamo in linea solo alcune pagine con informazioni di base sul Sistema di Rozzano.


2. Quali esigenze vi hanno mosso per la creazione del sito web?

È stata la risposta a un'esigenza legata alla necessità di integrare maggiormente i servizi bibliotecari erogati sul territorio. Ci interessava, inoltre, ragionare sull'integrazione fra entità che erogano sullo stesso territorio servizi bibliotecari.
Il nostro sistema bibliotecario è formato da nove comuni che servono circa 107.000 abitanti nell'area sud di Milano. Quest'area è caratterizzata da grandissime disomogeneità, perché Rozzano, il comune centro sistema, è il tipico comune dell'hinterland milanese, con quasi 40.000 abitanti, e a fianco ci sono realtà caratterizzate ancora dai tempi e i ritmi dell'agricoltura.
Ci sono livelli di investimento sui servizi bibliotecari molto differenti fra i vari comuni, anche molto bassi. Ci sono biblioteche molto strutturate a livello di risorse e personale, e biblioteche che sono anche sotto i requisiti minimi fissati dalla legge regionale, poco più che punti di prestito.
L'adozione di tecnologie web è stata vista come uno strumento per riallineare le diverse strutture bibliotecarie, per compensare alcune lacune. Ovviamente i servizi restano nella realtà quelli di partenza fra le varie biblioteche del sistema. Sulle altre questioni invece ci sembrava che il web potesse dare risposte convincenti.
C'era ad esempio anche un aspetto legato al "sentirsi" rete, al rendere tangibile la cooperazione. Quindi abbiamo pensato di sviluppare un sito web che avesse caratteristiche che agevolassero la cooperazione e non fosse una semplice vetrina di biblioteche, che non ci inibisse a priori la possibilità di colloquiare coi nostri utenti e che rendesse visibile una logica di sistema.
Nel momento in cui abbiamo strutturato il sito ci siamo posti il problema di come organizzare al suo interno i contenuti, in modo tale che non fossero riferiti a questa o quella biblioteca, ma al Sistema nel suo complesso. Ad esempio ci sono dei bottoni che rimandano a pagine standard, una per ogni biblioteca, con le notizie essenziali (indirizzo, orario, contatti...), invece nella sezione "Informazioni e servizi" è possibile accedere a tavole sinottiche nelle quali vedere, giorno per giorno, quali biblioteche sono aperte in quelle fasce orarie.
Questa scelta è andata nella direzione di offrire informazioni ad un utente che si muove nel territorio, per cui un utente che ha un bisogno informativo può recarsi agevolmente in una delle biblioteche del sistema, tutte facilmente raggiungibili e ben collegate fra di loro, soprattutto con mezzi propri.
Gli scopi del sito erano quelli di arrivare ad un'integrazione dei servizi, di renderli tangibili non solo verso l'esterno, ma soprattutto verso l'interno, perché costruire l'identità di un sistema bibliotecario significa andare oltre la semplice sommatoria delle storie delle singole biblioteche, ma dare un senso e una direzione comune alle cose che si stanno facendo, il che è un'operazione complessa: quello che si vede adesso sul sito è il risultato di anni di lavoro svolti in precedenza, che puntavano ad avere un livello di consapevolezza elevata del fatto di doversi svincolare dalle peculiarità locali per lavorare verso obiettivi comuni. La cosa è molto semplice da dire, poi nella realtà ti scontri con campanilismi, protagonismi, velleità autonomistiche.


3. Quindi il sito è stato anche un vostro strumento di management...

Certamente. L'idea del web è che questo luogo virtuale diventasse una sorta di punto di raccolta e di collettore di quasi tutti i servizi: per l'utente, che sempre più dovrà passare dal sito per accedere ai servizi delle varie biblioteche; per il bibliotecario, che può lavorare attraverso un'area riservata di lavoro cui si accede attraverso una "login".
Abbiamo cercato di dare al sito una funzione omogeneizzante di tutte le biblioteche del sistema, per cui all'Opac collettivo si accede dal sito, così come agli altri servizi ed iniziative locali. Abbiamo pensato quindi a un sito flessibile, una sorta di "medaglia a due facce", a cui accede l'utente per la ricerca delle informazioni di ogni tipo (dall'Opac alle iniziative ai servizi) e il bibliotecario del sistema per svolgere il suo lavoro.
Stiamo poi lavorando all'Opac per incrementare ancora di più le sue funzioni di interfaccia utente, dove sarà possibile accedere ad un'area individuale in cui visualizzare i documenti in prestito, le scadenze, i rinnovi e le prenotazioni. Obiettivo che speriamo di raggiungere entro il 2005.


4. Gli utenti partecipano alla vita del sito?

Purtroppo poco. Secondo me l'interazione dell'utente col sito web della biblioteca è una chimera.
Oltre il 90% dei contatti che noi registriamo sul sito web vanno direttamente all'Opac, senza fermarsi a linkare nelle altre sezioni. Le statistiche dei contatti al sito sono redatte mediante dei software, che calcolano in automatico i contatti e le pagine più visitate. Abbiamo riscontrato da parte dei nostri visitatori una finalità molto precisa, indirizzata verso l'Opac. È vero anche che per andare all'Opac bisogna accedervi tramite la home page, e se lì si riesce a mettere anche iniziative e novità, è possibile accattivarsi e fidelizzare l'utente, facendo un'operazione di marketing promozionale.
Almeno da noi questa interazione fra utente e il web bibliotecario non si vede, anche se il sito viene costantemente aggiornato, propone le novità acquisite nelle varie biblioteche, le iniziative in programma nel territorio, le recensioni (in un anno e mezzo abbiamo aggiunto più di 600 pagine). Inoltre abbiamo un Opac che consente all'utente, senza spostarsi da casa, di verificare se quel documento è in prestito oppure no.
Non prendo questo fenomeno come una sconfitta, ma come un motivo su cui riflettere ed organizzare delle strategie operative e di promozione. Avevamo anche pensato di proporre dei giochi sul sito, sul modello di quelli che propone Radio Rai 3 nel programma pomeridiano "Fahrenheit": ad esempio, mettere una frase tratta da un libro di narrativa o poesia e chi indovina vince il libro, magari associando l'iniziativa agli incontri con autori che organizziamo periodicamente. Per partecipare a questi giochi sarà necessario essere iscritti al sito. Per il momento, però, non abbiamo ancora avuto il coraggio di provarci.


5. Come avete pubblicizzato il vostro sito web nel territorio?

Abbiamo organizzato un convegno rivolto agli addetti ai lavori nel 2002 e predisposto uno stampato in distribuzione, pensando quindi anche a una pubblicità di tipo tradizionale.
Pensavamo che, essendo un sito ben mirato, non avesse bisogno di grossi investimenti promozionali, che per altro non erano alla nostra portata in termini di risorse economiche.
In questo periodo si sta pensando di organizzare delle presentazioni nei vari Comuni che aderiscono al Sistema bibliotecario, ma per ora non si è fatta nessuna promozione mirata sul territorio. In fase di progettazione abbiamo fatto qualche ragionamento sul brand: siamo partiti dal "nome", cioè come definire il Sistema bibliotecario di Rozzano sul web. Intanto chiamare "SBIROZ" un sito web di biblioteche pubbliche è stata proprio un'idea rivolta al pubblico, come una sigla facilmente memorizzabile e facilmente digitalizzabile sul browser e sulla tastiera del computer. Questo è interessante, perché di solito i siti degli enti pubblici hanno URL lunghe e legate nella stringa all'ente di riferimento oppure difficili da memorizzare o a volte addirittura incomprensibili. Abbiamo quindi acquistato un dominio ufficiale nostro ed inoltre abbiamo un sistema che reindirizza a "SBIROZ" gli URL ufficiali delle singole biblioteche aderenti al sistema. Iniziamo anche ad essere indicizzati nei principali motori di ricerca, pur non facendo nessuna operazione sistematica di iscrizione, probabilmente siamo stati "catturati" dai loro spider.


6. Chi ha partecipato alla progettazione del sito?

La progettazione è stata il frutto della collaborazione con un'azienda il cui titolare aveva esperienze lavorative in biblioteca, pur non essendo di formazione un bibliotecario, ma aveva puntuale cognizione di tutte le problematiche che hanno a che fare con le biblioteche.
Il lavoro è stato di progettazione dei bibliotecari sul quale a un certo punto si è innestata la collaborazione: cioè sono stati i bibliotecari che all'inizio hanno iniziato a ragionare sulle esigenze, le finalità, le cose che ci dovevano star dentro e ad un certo punto abbiamo dovuto concretizzare questi ragionamenti in una struttura tecnologica e lì è subentrata la partnership tecnica dell'azienda.
È stata una collaborazione proficua anche perché quando noi abbiamo nel 2002 presentato il sito e descritto dal punto di vista tecnico come era stato costruito, abbiamo portato a supporto delle nostre scelte la direttiva del Ministero per l'Innovazione Tecnologica sull'Open Source delle pubbliche amministrazioni che era stata pubblicata solo poco tempo prima.
Da questo punto di vista, il supporto delle scelte tecniche che ci ha dato questa azienda è stato molto avanti rispetto alle cose che si facevano allora nelle pubbliche amministrazioni.
Il contatto con Mediatech è tuttora costante; anche se la particolare architettura dell'informazione di "SBIROZ" consente la modifica dei contenuti da parte di tutto il personale e lo staff bibliotecario (salvo pochissimo eccezioni: ad esempio adesso stiamo lavorando insieme a loro alla costruzione di un repertorio di "Link utili" a livello locale).
Questo è un altro valore aggiunto rilevante ossia il fatto di condividere informazioni senza dover per forza "passare" dal centro o dall'azienda, per costruire le informazioni da mettere on line.


7. Progetti per il futuro...

Le Amministrazioni dei vari Comuni del Sistema ci hanno chiesto di essere presenti in modo più marcato su "SBIROZ": nel senso che non gli basta più la home page o la pagina "istituzionale" della biblioteca (quella con orario e contatti che compare cliccando nella toolbar in alto). Vogliono maggiore visibilità, ci chiedono di sviluppare specifiche "aree locali" dedicate alle singole biblioteche.
Vedremo come conciliare le logiche di sistema e la presenza delle singole biblioteche, con l'aiuto di un gruppo di lavoro interno. Le aree locali non possono essere una cosa diversa da "SBIROZ", però nello stesso tempo dovranno avere un minimo di autonomia e di identificabilità: questo ci chiedono le Amministrazioni associate. La preoccupazione degli amministratori è che questa logica di sistema soffochi la logica di campanile: ovvero non rende identificabile un'Amministrazione rispetto a tutte le altre.
Loro vorrebbero che ci fosse un'area del sito dedicata esclusivamente a quella biblioteca ed alle sue attività, nel senso che, pur soddisfatti del lavoro fino adesso portato avanti, temono di veder penalizzata la visibilità delle singole biblioteche.
Secondo me la logica più sbagliata quando si progetta un sito web è quella di non tener conto delle variabili d'ambiente (questo concetto vale anche nelle scelte strategiche a tutti i livelli). Cioè non puoi far finta che i sistemi bibliotecari siano tutti belli, alti, biondi, perfetti, funzionanti... non è così!.
Il sito web (ed in generale le tecnologie web) può avere una funzione perequativa rispetto agli squilibri che si registrano nella realtà lavorativa quotidiana: il bibliotecario che, se si deve muovere per andare ad una riunione, è costretto a chiudere la biblioteca ed interrompere il servizio ed il lavoro, ha delle limitazioni e dei vincoli oggettivi che il collega che lavora in una biblioteca molto strutturata non ha.
Questo è un esempio banale, per far capire come la limitatezza di risorse, di tempo, di personale possono essere contrastate in qualche misura con l'utilizzo del sito web e delle tecnologie.
Ogni due settimane facciamo una riunione del Sistema dove parliamo anche del sito web sempre però con un taglio molto operativo, sforzandoci di capire come è cambiato il nostro lavoro adottando questa nuova tecnologia.
Cerchiamo di essere sempre "pronti" e flessibili per ogni occasione! Soprattutto dopo aver vinto due premi a Bibliocom nel 2003 (uno dei quali per il nostro sito web), cosa che ci ha molto gratificato e soddisfatto, abbiamo deciso di continuare ad investire tempo, energie e risorse nel suo sviluppo.
Il nostro sito accoglie un'area apposita di progetti, dove illustriamo agli utenti, ma anche ai colleghi ed alle Amministriazioni, il nostro "cantiere di lavoro". Nell'immediato futuro lavoreremo a progetti che riguardano l'accessibilità con le norme del W3C, la creazione di un repertorio di siti web e link a carattere locale che diventino una sorta di "pagine gialle" del territorio.
Continueremo poi la collaborazione con il progetto Segnaweb, repertorio di siti web curato dai bibliotecari italiani, a cui partecipa una parte dello staff del Sistema di Rozzano; collaborazione che abbiamo anche evidenziato mettendo in home page il logo di Segnaweb. Abbiamo poi in agenda il progetto "Internet sicuramente Internet", una raccolta di risorse web certificate e di qualità rivolta ai giovani ed ai ragazzi, realizzato attraverso un'ampia rete di collaboratori esterni (genitori, ragazzi, insegnanti, educatori, enti specializzati nel settore...).
Un altro importante progetto per il futuro sarà quello di allargare "SBIROZ" anche ad altri Comuni del nostro territorio, arrivando così a costruire una nuova rete interbibliotecaria con tutti i Comuni dell’area milanese della zona sud-ovest. Quando si arriverà ad attivare questo nuovo sistema di conseguenza anche "SBIROZ" dovrà essere del tutto ripensato e rivisto.


8. Il vostro sito si organizza anche tenendo conto delle "informazioni di comunità". Quali esigenze o motivazioni vi hanno portato ad operare questa scelta?

Questa è stata una questione che abbiamo discusso ed è stata presente da subito, fin dall'inizio della progettazione del sito web.
L'idea era quella di connotare "SBIROZ" come sito bibliotecario, ma di lasciare da subito aperta la porta all'ingresso del territorio nel sito. Volevamo posizionare le biblioteche in rapporto al territorio ed alle varie realtà locali che nascono nei Comuni del Sistema.
Questo è un aspetto non secondario perché porta a coinvolgere il territorio e le varie Amministrazioni comunali nella vita delle biblioteche e quindi nel sito web stesso. È stata una scelta deliberata da noi bibliotecari, non imposta dai nostri amministratori.
C’è poi un altro aspetto da prendere in considerazione: il nostro sito, essendo strutturato come un "portale" ed avendo in home page ogni volta per settimana, cinque notizie e novità, ha bisogno di notizie "fresche" per mantenere un aspetto dinamico, nuovo ed aggiornato in modo tempestivo. Poichè non tutte le settimane le biblioteche del Sistema hanno notizie o eventi o iniziative da proporre agli utenti, il fatto di aprirsi alle varie realtà territoriali ci risolve in parte il problema.
In ogni caso, sapere che ad esempio il Gruppo XY ha invitato Dario Fo (tanto per fare un esempio a caso) ci è sembrato un evento da non sottovalutare, anche se lo scrittore o l'invitato di turno non viene in biblioteca. Lo stesso dicasi per mostre, incontri con artisti nazionali o locali, eventi organizzati dalle scuole, dalle associazioni, dalle varie realtà del territorio, dai gruppi formali ed informali.
Le "informazioni di comunità" quindi nascono dalla duplice esigenza di avere contatti con il territorio e di proporre agli utenti del sito web notizie ed eventi sempre aggiornati (se lascio per quindici giorni il sito statico, perdo utenti, perché la percezione che ne deriva è per l'utente quella di un sito fermo, che non si rinnova, che non si modifica).


9. Il vostro sito si apre con un albero che sembra essere un riflesso del colore verde che si "ripercuote" poi in ogni vostra pagina o sezione. Come è nata questa scelta? Ci sono dei significati che volevate comunicare?

L'albero che si vede è una quercia che affonda le sue radici in un libro aperto: era una valenza simbolica del libro e della lettura, oltre ad essere il logo del Sistema Bibliotecario di Rozzano.
Il verde ed il bianco, che caratterizzano il nostro sito web, non sono state scelte casuali o di leggibilità o di usabilità: sono infatti i colori dell'Amministrazione comunale di Rozzano. Quindi il sito web di un ente pubblico deve rispettare l'immagine dell’ente stesso: si può spiegare così l'uso del verde e del bianco, come un rimando ed un "incrocio". Se ci siano poi altri collegamenti simbolici fra albero-verde, non saprei, perché sono state scelte operate quando ancora io non lavoravo a Rozzano.
Abbiamo deciso di usare il bianco come sfondo per le pagine per rispettare criteri di migliore leggibilità ed usabilità.

10. Vede l'utilità concreta del sito web della "public library" oppure lo vede come un servizio aggiuntivo, magari realizzato da biblioteche che hanno risorse e personale da impiegarci...

Personalmente vedo una situazione di grande movimento in Italia nei siti web delle biblioteche pubbliche. Mi sembra anche che ci si stia avviando adesso verso la strada giusta, cioè quella di considerare il sito web non una cosa avulsa dalla biblioteca, ma come uno strumento che si deve integrare nella vita e nei servizi della stessa, soprattutto nella sua organizzazione e management. Da questo punto di visto ritengo che il sito web sia molto utile.
È criticabile il sito web fatto esclusivamente da personale esterno, che non ha contatti con la biblioteca, magari facendo pagine bellissime da vedere ed usare, ma "lontane" da quella che è la vita quotidiana di una biblioteca. Per cui il discrimine può essere questo: fare in modo che il sito web sia uno strumento condiviso, sia nell'utilizzo che nella progettazione.
Qualunque bibliotecario ti dirà che un sito web è utile, ma secondo me non basta fermarsi a questo, perché il valore aggiunto ed i contenuti li devono mettere coloro che sono gli "attori" del sito, ovvero i bibliotecari stessi.

11. Pensa che in futuro possa nascere una nuova figura professionale di bibliotecario-webmaster, ovvero una figura che con la formazione professionale di un bibliotecario si occupi di progettare ed aggiornare il sito web della biblioteca in cui si trova ad operare e riesca a mantenere i contatti con il personale e gli utenti che accedono ai sito?

Secondo me questa è un'anomalia, è un'opzione statisticamente irrilevante nella realtà italiana, caratterizzata da una forte pulviscolarità delle strutture bibliotecarie.
Io credo molto nelle partnership pubblico-privato, a patto che il "timone" del sito lo tenga il bibliotecario. Dopo di che se ci sono persone straordinariamente valide da riuscire a progettare e ad aggiornare un sito, ben venga!. Sono però molto perplesso sulla possibilità che in futuro possa nascere questo tipo di professione.
Se si parla di verifica della qualità dei contenuti e di scrittura dei documenti da mettere on line credo di sì, però sono molto scettico su questa professione a 360 gradi. Vedrei di più il bibliotecario-webmaster con competenze di progettazione di siti web come un tassello, come una valore aggiunto ulteriore rispetto al crearsi di una professione nella sua completezza.



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| © ESB Forum | a cura di Riccardo Ridi |