ESB Forum
ISSN: 2283-303X |
||
I siti web delle biblioteche veneteAnalisi, censimento e valutazioneversione ridotta della tesi di laurea in biblioteconomia, Corso di laurea in Conservazione dei Beni Culturali, Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli studi di Venezia Ca' Foscari, relatore prof. Riccardo Ridi, correlatore dott. Giorgio Busetto, anno accademico 1999/2000, discussa il 22 febbraio 2001. di Sara Franzoso (in linea da aprile 2001)
§8. Il design del sito
"A good site is only as good as its
accessibility"
Jim Cunningham, So you want to put your library on the Web?, in "Computers in Libraries", February 1997, p. 42-45. Con design del sito ci si riferisce a tutte le sue componenti grafiche. Visciola, nel quinto capitolo del suo libro "Usabilità dei siti web", analizza lâaspetto esteriore dei siti da un punto di vista molto stimolante:
"dalla prospettiva dellâutente finale, la grafica può risultare principalmente seduttiva e/o persuasiva";
"lâappeal di una realizzazione grafica è il risultato dellâequilibrio tra la tendenza a sedurre e la tendenza a persuadere" [1].
Sedurre lâutente per farlo entrare nel sito è un punto di
partenza ed è molto importante: anche per una Biblioteca, come per
unâazienda, può essere una strategia di mercato, poiché
anchâessa mira ad aumentare il numero dei propri utenti. Visciola
raccomanda, però, di non fermarsi alla seduzione, che si limita a
creare aspettative e, in questa accezione, ha un valore negativo, ma di
passare anche alla persuasione, che soddisfa quelle aspettative,
convincendo a restare nel sito e a tornarci. Per persuadere, continua
Visciola, si deve conoscere il proprio utente, ma anche la Biblioteca di
cui si sta creando il sito: lâutente per sapere cosa si aspetta dalla
Biblioteca; la Biblioteca per sapere cosa è in grado di offrire
allâutente.[2 ]Perciò è preferibile che
chi crea il sito sia un bibliotecario ed è indispensabile, non solo
per scegliere la grafica, ma anche i contenuti adatti, compiere indagini,
periodicamente ripetute, sullâutenza, per conoscere lâevoluzione delle sue
esigenze ed essere sempre in grado di rispondervi.
"A well designed tool is one that is easy to interpret and satisfying to use. In fact, many software developers say that the best designs are ones that users never give a second thought about. They describe this quality as invisibility and it is the hallmark of effortless user interaction and good design".[3]
HEAD [1999] spiega che il linguaggio del design descrive il modo in cui
unâinterfaccia comunica allâutente che cosâè un certo oggetto.
gli elementi, cioè i colori e le funzioni che appaiono sullo schermo e che Head identifica con le icone;
Queste definizioni aiutano nelle scelte da compiere riguardo
allâimpostazione del design del sito. Lâimpatto che queste scelte hanno
sugli utenti e il modo in cui gli utenti interagiscono con il sistema
è alla base dello studio compiuto dallâHuman Computer Interaction
. Questa disciplina, secondo le definizioni riportate dallâautrice,
è lo studio delle persone e della tecnologia dei computer, di come
queste interagiscono e si influenzano lâuna con lâaltra e di come rendere
la tecnologia usabile dalle persone.[4] LâHCI studia
lâuomo e il computer per fare in modo che il primo possa usare al meglio
il secondo e che il computer sia il più possibile comprensibile
dallâuomo.
Come afferma NOTESS [1996]
"Most publishers on the Internet want to reach the broadest possible audience. Writing HTML documents that can only be viewed by a portion of Internet users limits the market penetration of any document. Thus, the better managed sites that want to demonstrate their technological wizardry by using the latest Netscape developments will also create alternative pages for users of other browsers."[8] La normativa internazionale per la costruzione di siti web accessibili è data dal W3C[9], che definisce quattordici "linee guida per lâaccessibilità ai contenuti del Web", che vale la pena ricordare:
Queste linee guida non riguardano solo il design del sito, ma hanno lo scopo di sensibilizzare i creatori di pagine web affinché rendano i contenuti di queste accessibili a tutti. Lâabstract del documento chiarisce:
"Le presenti linee guida spiegano come rendere contenuti Web accessibili a persone disabili. [...] Lâobiettivo principale di queste linee guida consiste nel promuovere lâaccessibilità. Seguendole, si otterrà il risultato di rendere i contenuti Web più facilmente fruibili da tutti gli utenti, a prescindere dal particolare interprete in uso (ad es. browser normali, browser basati su dispositivi di sintesi vocale, telefoni cellulari, personal computer per automobili, ecc.) o da eventuali limitazioni a cui essi possono essere costretti (ad es., ambienti rumorosi, stanze sottoilluminate o sovrailluminate, ambienti in cui occorra avere in qualunque momento le mani libere, ecc.). Il conformarsi a queste linee guida consentirà agli utenti di reperire sul Web informazioni in maniera più veloce. Queste linee guida non invitano gli sviluppatori di contenuti a non utilizzare immagini, video, ecc., suggeriscono invece come rendere i contenuti multimediali accessibili a un pubblico più vasto." [10]
Il documento, quindi, fornisce principi che permettono di progettare siti web accessibili alle persone disabili e quindi più usabili anche da tutti gli altri utenti. La prima cosa da decidere, organizzando la grafica di una pagina web, è lâaspetto dellâimpaginazione. HEAD [1999] sostiene che "i siti più usabili sono quelli più intuitivi" [11]: un utente decide durante i primi minuti di visita a un sito se quello che ha davanti è ciò che fa per lui o no e, una volta c apitane la struttura, è in grado di destreggiarsi un poâ ovunque. LâHCI definisce un sito usabile quando esso risponde alle domande:
Inoltre, le pagine devono essere coerenti, cioè deve esserci al
loro interno una certa uniformità strutturale e grafica (non solo
contenutistica come già detto). Head [1999] dà alcune linee
guida anche per valutare questâultima[13], spiegando
che il layout deve essere lo stesso su ogni pagina del sito, i tasti
con le funzioni fondamentali (aiuto, stampa, uscita, ricerca) devono essere
sempre nella stessa posizione, ecc.
"Just as landmarks help people navigate in the physical world, design landmarks such as icons, menu bars, and site maps, help users navigate the virtual landscape."[16]
e non deve essere vista come fonte di molti dei problemi che si rilevano
nella navigazione e nellâusabilità del sito.[17]
"If you could remove more than half of the site content without having to update the home page, itâs most likely a shell site" [20] Più avanti nel testo SPOOL [1999] spiega che spesso gli utenti si perdono perché non riescono a crearsi mappe mentali del sito[21]. Perché un navigatore possa rendersi sempre conto di dove si trova e di come câè arrivato è fondamentale che su ogni pagina, oltre al già più volte menzionato logo della biblioteca, ci sia lâindicazione del "livello di ingresso" nel sito. Anche di questo si è già parlato: una riga di testo che indica da dove si è partiti e quanto si è penetrati nella gerarchia del sito, secondo la struttura home > sezione interna di primo grado > sezione interna di secondo grado > titolo della pagina in cui ci si trova. A questo scopo rispondono anche le mappe del sito, che forniscono una visione complessiva della sua struttura, dando modo di vedere dove portano i link. Nellâindagine condotta da SPOOL [1999] è stato rilevato che usare la mappa di un sito dà il doppio delle possibilità di trovare ciò che si cerca, ma che spesso gli utenti si perdono perché non usano i dispositivi di navigazione che vengono loro forniti[22]. Una regola dâoro per la struttura della pagina è quella del "magical number seven", spiegata da HEAD [1999]:
"The concept is based on research that shows that most people are unable to recall more than seven different numbers or words because of the limited span of their short-term memory. [...] Menus with more than seven choices are going to be difficult for the majority of users to remember. "[23]
Il design, però, non riguarda solo la struttura e lâimpaginazione,
ma anche i colori, le immagini, il testo e lo sfondo della pagina.
HEAD [1999] spiega che lâHCI si è occupata troppo poco dei problemi
riguardanti lâaccessibilità del Web alle persone disabili, secondo
alcuni perché si trattava di uno studio che richiedeva molte risorse,
ma garantiva il riscontro di una "clientela" limitata. Permettere
a tutti di accedere al Web non significa solo rimuovere le barriere che
impediscono lâuso "fisico" del computer, per esempio, a chi non
può muovere le mani o non può vedere lo schermo, ma anche
permettere a costoro di navigare con facilità, quindi di usare
la Rete e avere delle macchine che siano in grado di svolgere i
compiti e soddisfare le richieste fatte loro da questo tipo di utenti
[25]. VISCIOLA [2000] illustra molto bene i diversi
mezzi che permettono di navigare alle persone con problemi fisici, i
cosiddetti sistemi adattivi o adattativi
[26], come i display vocali o speech synthesizer per i non
vedenti, ma non sempre le pagine web sono create in modo da essere
leggibili anche da queste macchine. Il W3C si occupa di garantire anche
questo tipo di leggibilità nelle sue linee guida. VISCIOLA [2000]
evidenzia che ci sono almeno tre tipi di utenti disabili
"tradizionali", cioè utenti non vedenti, utenti affetti
da sordità, utenti anziani. A questi, però, aggiunge gli
utenti che si collegano alla Rete con il cellulare, la WebTV o i device
mobili, sottolineando come, con questa distinzione, aumenti
significativamente la percentuale di disabili di cui tenere conto quando
si cerca di creare un sito usabile da tutti. Egli ricorda come spesso i
bisogni di questi tipo di utenti non siano noti che ad un ristretto numero
di specialisti, ciò che rende più difficile, soprattutto in
Italia e in Europa, una sensibilizzazione e una diffusione adeguata delle
conoscenze necessarie a soddisfare anche le loro esigenze
[27].
Il contrasto tra lo sfondo della pagina e il testo aiuta a mettere a fuoco l e parole, ma, come già detto, è meglio evitare i contrasti che disturbano la vista: niente colori fluorescenti, né troppo chiari, per i testi, perché sono difficili da leggere e da stampare. Il contrasto migliore per la leggibilità del testo si ottiene con testo nero su fondo bianco, mentre il contrasto minore, quindi la peggiore leggibilità, si ha con una combinazione di testo rosa su fondo verde: questi due colori, inoltre, rendono la pagina invisibile alle persone affette anche da un leggero daltonismo[28]. La scelta dei colori è molto importante soprattutto quando si parla di link: convenzionalmente il testo di un link non ancora visitato è blu, mentre quello di un link già visitato è viola e questa coppia di colori va mantenuta costante, per evitare confusioni [29]. SPOOL [1999] conferma questa regola con i risultati concreti dellâindagine descritta nel suo testo:
"Of all the graphic design elements we looked at, the only one that is strongly tied to user success was use of browser-default link color. [...] Our theory is that use of the default colors is helpful because users donât have to relearn every time they go to a new site" [30]
"Piuttosto specificate tutte le dimensioni in rapporto alla dimensione base costituita dalle preferenze dellâutente" [31] in modo che egli possa ingrandire e rimpicciolire secondo le proprie esigenze la pagina, senza essere vincolato alle scelte dei creatori del sito.
Anche la larghezza delle schermate va controllata, perché scorrere il testo in orizzontale è ancora più scomodo che scorrerlo in verticale, in quanto lo si deve fare molte più volte, cioè ad ogni riga che si legge. Sarebbe preferibile, perciò, un testo che si sviluppa in lunghezza ad uno che si sviluppa in larghezza, ma certo possono esserci eccezioni, che dipendono dal contenuto della pagina [32]: se essa è composta di sola grafica o di brevi sezioni di testo, farla sviluppare in larghezza anziché in lunghezza non dovrebbe, in linea di massima, creare problemi. Anche un testo lungo potrebbe essere disposto in larghezza, a patto che sia organizzato in colonne alte come una schermata e che preveda solo uno sviluppo orizzontale e non verticale e orizzontale insieme: in tal modo dovrebbe essere letto scorrendo il foglio orizzontalmente, come se si srotolasse un papiro. A tal proposito, VISCIOLA [2000] "per ridurre la necessit di fare scrolling nella pagina" propone di "porre gli ausili alla navigazione o i link in posizione fissa sulla testata della pagina stessa (centralmente o sulla sinistra va ugualmente bene)" [33]. NIELSEN [2000] suggerisce di
"[...] non presupporre nessuna larghezza standard; è molto meglio creare pagine che funzionino con una vasta gamma di schermi di dimensioni e risoluzioni diverse. Non solo gli utenti hanno schermi di dimensioni e risoluzioni diverse, ma spesso usano finestre che non li occupano per intero"[34].
Anche NIELSEN [2000] assicura che
"La maggioranza degli utenti [...] afferma di essere infastidita dalle animazioni. In particolare, quasi tutti gli utenti odiano il testo scorrevole"[38] ma elenca sette casi in cui le animazioni possono rivelarsi utili, perché usate davvero per scopi utili e non per puro compiacimento grafico:
Per una spiegazione più dettagliata della funzione positiva delle
animazioni, si rimanda ai commenti dellâautore, precisando qui che, per
quanto riguarda il sito di una biblioteca, lâunico caso in cui si ritiene
che unâanimazione possa essere, forse, giustificabile, è lâultimo
di quelli elencati da NIELSEN [2000]: "attirare lâattenzione
".
Come giustamente fa notare SNYDER [1996]:
"Graphics can be useful. But generally, Web designers stick useless and bandwidth-hogging graphics on their pages without thinking about whether they further the goal of the page or just take up a space. If youâre going to stick graphics on your pages, make them useful." [45]
Si è già detto dellâimportanza del logo della Biblioteca
sulla home page e su tutte le altre pagine del sito, ma si deve fare
attenzione che non si tratti di unâimmagine molto pesante. Poiché
lo scopo è segnalare allâutente dove si trova, può essere
sufficiente il nome della Biblioteca, se si inserisce anche un logo,
sarà necessario fare uso del tag <alt> per visualizzare un
testo esplicativo, tipo "Logo della Biblioteca X", magari con
una breve descrizione del disegno. Una foto della Biblioteca sulla home
page è significativa e anche per questa si dovrà usare il
tag <alt> che reciterà "Fotografia della facciata
dellâedificio che ospita la Biblioteca X" oppure "Fotografia
della sala di lettura", ecc. Lo scopo è soltanto fare in modo
che anche chi visualizza soltanto quegli antipatici quadratini bianchi con
la crocetta rossa possa almeno soddisfare la curiosità di sapere
che si perde la foto dellâingresso e non, invece, qualcosa di ben
più importante. Quando le immagini servono a spiegare allâutente
comâè fatto lâedificio, come si arriva in Biblioteca (nel caso
della cartina topografica con le indicazioni stradali) o chi sono i
bibliotecari, si può pensare che non siano informazioni fondamentali
che danno al sito un valore aggiunto e, se non visualizzabili, tolgono
allâutente una parte importante dellâinformazione, senza la quale non
potrà proseguire la ricerca. Le immagini possono essere veramente
utili solo quando sono esse stesse contenuto, come nel caso di una mostra
virtuale di manoscritti o altre opere appartenenti alla Biblioteca e
digitalizzate sul suo sito, oppure nel caso di immagini che rappresentano
schemi informativi (la soluzione potrebbe essere renderli con tabelle, che
sono, però, sconsigliate dal W3C, e liste HTML).
"If I happen to be running without graphics turned on (which I do to speed things up), I have no idea of what is going on there" [53].
Le icone, tasti che, attraverso un simbolo grafico, rappresentano la
funzione che attiveranno una volta che lâutente vi avrà cliccato
sopra, sono uno dei bersagli preferiti dalla fantasia degli Web designer.
Spesso la loro funzione non è così chiara come potrebbe
sembrare a chi le crea, perché i simboli e i disegni usati non
sempre vengono interpretati ugualmente da tutti gli utenti, soprattutto da
chi non è esperto del Web o delle Biblioteche. I simboli sono di
certo utili e intuitivi finché si tratta di tasti con funzioni
più complesse del semplice link alla home page, che può
essere facilmente rappresentato da una casa (ovviamente corredata dalla
didascalia HOME o dal tag <alt>). È perciò
indispensabile affiancare alle icone grafiche unâetichetta che ne sveli il
significato[54], anche in previsione della visita di
un utente che non può visualizzare le immagini: senza il testo
esplicativo, costui sarebbe impossibilitato a conoscere lo scopo
dellâicona che non riesce a vedere.
Dalla ricerca è infatti risultato che la qualità del design avesse un ruolo minimo nellâabilitàdellâutente di trovare ciò che cercava
"Graphic elements per se did not seem to add to or detract from usersâ ability to find information."[58] Anche SNYDER [1996] afferma che, se un sito non funziona senza grafica, bisogna rivederlo, perché significa che non è ben fatto e aggiunge
"Keep in mind that lots of people are on slow phone lines, have slow browsers, or donât have the time to waste waiting for your graphics to load."[59] Concludendo sembra importante ricordare le utili tabelle guida di HEAD[60] e di METZ JUNIONMETZ [1996] [61], che spiegano quali scelte grafiche fare per il proprio sito, raccomandando ancora una volta:
"Get patrons involved in updating your web design. Consider forming a patron feedback group to give you ongoing advice on how well your pages are designed."[62]
[1] VISCIOLA [2000], p. 111.
[2 ]VISCIOLA [2000], p. 112 e segg.
[3] "Una risorsa con un buon design è una
risorsa facile da interpretare e soddisfacente da usare. Infatti, molti
sviluppatori di software dicono che il design migliore è quello più
immediato da usare per gli utenti. Descrivono la qualità di questo
design come invisibilità, che è il marchio di garanzia
dellâinterazione senza sforzo con lâutente e del buon design." HEAD [1999],
p. 4.
[4] HEAD [1999], p. 8-15 .
[5] HEAD [1999], p. 32.
[6] HEAD [1999], p. 34-37.
[7] COOPER [1997a], p. 6. Anche SPOOL [1999], che si
riferisce principalmente al design di siti commerciali, è dâaccordo con
questa teoria, che però è evidentemente solo una strategia di
mercato, che davvero non ha senso applicata ad un sito di servizi, qual è
quello di una Biblioteca.
[8] "La maggior parte degli editori su Internet vuole
raggiungere lâaudience più vasta possibile. Scrivere documenti HTML che
possono essere visualizzati solo da una parte degli utenti di Internet,
però, limita la penetrazione del mercato di qualsiasi documento.
Così, i siti meglio gestiti che vogliano dimostrare la loro stregoneria
usando lâultima versione di Netscape, dovranno anche creare versioni
alternative per gli utenti con altri browser." NOTESS [1996], p. 65.
[9] Il World Wide Web
Consortium è unâorganizzazione, fondata nellâottobre 1994, che ha
come obiettivo la realizzazione delle massime potenzialità del Web "
[...] by developing common protocols that promote its evolution and ensure its
interoperability." ("[...] sviluppando protocolli comuni e
promuovendo la loro reciproca adattabilit");
"W3C in 7 points" . Il W3C, dunque, promuove lo sviluppo
di un Web che trasmetta contenuti leggibili attraverso ogni tipo di software,
agendo in tal senso anche in accordo con le industrie e incoraggiandole a
confrontarsi fra loro. Promuove i principi di semplicità,
modularità, compatibilità ed estensibilità perché
i nuovi prodotti tecnici siano compatibili fra loro e con quelli più
vecchi. A questo scopo ha elaborato le linee guida cui si è accennato.
La versione cui si fa qui riferimento è consultabile allâURL
http://www.aib.it/aib/cwai/cwai.htm : si tratta di una traduzione, dove si
specifica che la sola versione ad avere valore normativo è quella in
lingua inglese, disponibile allâURL
http://www.w3.org/TR/1999/WAI-WEBCONTENT-19990505.
[10] W3C [2000], abstract.
[11] HEAD [1999], p. 53.
[12] "È semplice imparare a usare lâinterfaccia?
Lâinterfaccia è facile da ricordare? Lâinterfaccia è piacevole
da usare? Il design dellâinterfaccia causa pochi errori?", HEAD [1999],
p. 53.
[13] HEAD [1999], p. 53 e 57.
[14] GARLOCK PIONTEK [1996], p. 95-97; COOPER [1997];
HEAD [1999], p. 62-63.
[15] METZ JUNIONMETZ [1996], p. 227-262.
[16] "Come i punti di riferimento aiutano a navigare
nel mondo fisico, così i punti di riferimento grafici, come le icone,
le barre dei menu e le mappe del sito aiutano gli utenti a navigare nel
paesaggio virtuale." HEAD [1999], p. 57.
[17] HEAD [1999], p. 111.
[18] " Weâve heard a lot about shell strategy
a technique that lets developers design a navigational structure and
hierarchy first, then just plug the content into it. For example, one of our
clients (a large multinational bank) has one department working on the overall
look and feel of the site, including the home page, navigation bars, style sheets,
and templates for different types of interactions. Other departments are
responsible for creating the content. The developers of the overall structure
or shell donât know what the content will be plugged in later";
" Abbiamo sentito molto parlare di shell strategy una tecnica
che lascia agli sviluppatori il compito di disegnare una struttura di navigazione
ed una gerarchia prima, quindi di inserirvi il contenuto. Per esempio, uno dei
nostri clienti (una grande banca multinazionale) ha una sezione che lavora
soprattutto per lâaspetto estetico del sito, inclusa lâhome page, le barre di
navigazione, gli style sheets e gli esempi per i diversi tipi di interazione.
Le altre sezioni si occupano di creare i contenuti. Gli sviluppatori di tutta la
struttura o guscio non sanno di quale contenuto si tratterà,
perché questo verrà inserito in un secondo momento." SPOOL
[1999], p. 10-11. Bisogna distinguere gli shell sites dai template
, poiché i primi si riferiscono allâintera struttura del sito,
mentre i secondi indicano soltanto gli schemi organizzativi di una singola
pagina, il suo lay out. Un esempio di templates, si pu trovare
in GARLOCK-PIONTEK [1996].
[19] Lâautore e i suoi collaboratori hanno compiuto
lâindagine esclusivamente su siti commerciali.
[20] " Se si può rimuovere piò di
metà del contenuto del sito senza che si debba aggiornare la home page,
è sicuramente uno shell site." SPOOL [1999], p. 11.
[21] SPOOL [1999], p. 28.
[22] SPOOL [1999], p. 20-29.
[23] "Il concetto si basa su una ricerca che dimostra
che la maggior parte delle persone non è in grado di ricordare più
di sette diversi numeri o parole, a causa della durata limitata della propria
memoria a breve termine. Menù con più di sette scelte possono
essere difficili da ricordare per la maggior parte degli utenti." HEAD
[1999], p. 49.
[24] HEAD [1999], p. 57.
[25] HEAD [1999], p. 116.
[26] "Si tratta di tecnologie che trasformano le
caratteristiche dellâinterfaccia e del compito, rendendole compatibili con le
limitazioni degli utenti. Ad esempio, nel caso dei non vedenti, la tecnologia
adattiva trasforma i contenuti e il sistema di navigazione basati su stimoli
visivi presenti nel sito in stimoli uditivi, tramite i cosiddetti speech
synthesizer. Se si tratta invece di utenti con problemi nella messa a fuoco
e nellâacuità visiva, i caratteri del video vengono ingranditi in modo
graduale e confacente tramite un programma specifico di screen magnification
." VISCIOLA [2000], p. 42.
[27] VISCIOLA [2000], p. 40-41.
[28] NIELSEN [2000], p. 126.
[29] "Contrasting white or gray backgrounds with
darken colored text and brightly colored links should ensure that guides are
easy to view." ;"Uno sfondo bianco o grigio con testo scuro e link
di colori chiari assicura una facile comprensione della guida". COOPER
[1997], p. 53.
[30] "Di tutti gli elementi di design grafico
analizzati, lâunico strettamente legato al successo dellâutente era lâuso dei
colori di default del browser per i link. [...] La nostra teoria è che
lâuso dei colori di default aiuta perché lâutente non deve impararli
di nuovo ogni volta che entra in un nuovo sito." SPOOL [1999], p. 85.
[31] NIELSEN [2000], p. 84.
[32] Lâhome page del sito di
Radio Deejay , per esempio, si sviluppa tutta e solo in larghezza.
[33] VISCIOLA [2000], p. 47.
[34] NIELSEN [2000], p. 174.
[35] "Users could not concentrate when there
was animation on the screen"; "Gli utenti non riuscivano
a concentrarsi quando câerano animazioni sullo schermo".
"Users find this animation uniformly irritatine";
"Gli utenti trovano le animazioni sempre irritanti". SPOOL
[1999], p. 83 e p. 89.
[36] Anche se SPOOL [1999] non sembra essere
dâaccordo: "In fairness, we need to say that weâre sure
someone somewhere is using animation to actually enhance the
information retrieval or reading process, but we didnât see it.
None of the sites we tested actually used animation to support the
content. The animation was gratuitous it could be removed and
nothing would be lost from the content of the site." "
Francamente, dobbiamo dire che siamo sicuri che qualcuno da qualche
parte sta usando delle animazioni per valorizzare realmente il recupero
dellâinformazione o il processo di lettura, ma noi non lâabbiamo visto.
Davvero nessuno dei siti esaminati usava le animazioni per mettere in
luce il contenuto. Lâanimazione era gratuita avrebbe potuto
essere tolta e nulla sarebbe andato perso del contenuto del sito."
SPOOL [1999], p. 89. Posso fare la stessa affermazione riguardo i siti
delle Biblioteche venete visitati durante la rilevazione dei dati per
questo censimento. Non avevano alcuno scopo informativo né il
nome lampeggiante della biblioteca (tra lâaltro assai arduo da stampare),
né i diversi brani musicali che accoglievano lâingresso in
ciascuna delle pagine del sito, né le cornette del telefono che
lampeggiavano invitando a chiamare la biblioteca per ulteriori
informazioni sui servizi disponibili.
[37] SPOOL [1999], p. 89.
[38] NIELSEN [2000], p. 143.
[39] NIELSEN [2000], p. 143 e 145.
[40] Il tag <alt>, al passaggio del mouse,
permette di
visualizzare una finestra con un breve testo esplicativo, che viene
visualizzato anche qualora il browser non sia in grado di caricare la grafica
della pagina. Fa parte del linguaggio HTML, descritto più ampiamente nel
cap. I, par. 11.
[41] HEAD [1999], p. 125.
[42] "Strategic placement of blank space and lines
will serve to draw the viewerâs attention to the next section of the guide and
emphasize its overall organization."; "Un posizionamento
strategico dello spazio bianco e delle linee può guidare lâattenzione
dellâutente alla prossima sezione della guida (della biblioteca) ed evidenziare
la sua intera organizzazione" COOPER [1997b], p. 53. "Lo spazio
vuoto può guidare lo sguardo e aiutare gli utenti a comprendere il modo
in cui le informazioni sono strutturate. Se potete scegliere fra separare due
porzioni di contenuto con una linea o barra, e separarle con uno spazio vuoto,
spesso la soluzione più piacevole visivamente sarà lo spazio
vuoto, che quasi sempre avrà anche un caricamento più rapido."
NIELSEN [2000], p. 18.
[43] SPOOL [1999], p. 75.
[44] Non sono dâaccordo con questa affermazione: "[...]
lengthy textual descriptions of things [...] could be best handled with
images", GARLOCK PIONTEK [1996], p. 55. Sembra quasi che la
Biblioteca voglia evitare di pensare allâelaborazione di una spiegazione
più breve.
[45] "La grafica può essere utile. Ma in genere, gli web designer infilano nelle loro pagine grafica inutile e che appesantisce la navigazione, senza pensare se così facendo favoriscono lo scopo della pagina o occupano solo spazio. Se avete intenzione di infilare della grafica nelle vostre pagine, fate in modo che si tratti di qualcosa di utile." SNYDER [1996], p. 26.
[46] Si tratta di una image map, di cui si parla
diffusamente più avanti. METZ JUNION METZ [1996], p. 119.
Gli autori raccomando di fornire anche una versione alternativa solo testuale.
[47] Si veda anche cap. I, par. 9.
[48] FALK [1996b], p. 456
[49] GARLOCK PIONTEK [1996], p. 54.
[50] METZ JUNIONMETZ [1996], p.119.
[51] METZ JUNIONMETZ [1996], p.120. Vedi anche nota 38.
[52] HEAD [1999], p. 119.
[53] "Se io capitassi in un sito come questo usando un
browser cui ho disattivato la modalità di visualizzazione della grafica
( per navigare più veloce), non potrei avere idea di cosa sta succedendo.
"; SNYDER [1996], p. 26.
[54] "Icons are one place where some Web designers
commit heinous crimes. All icons should have text descriptions built into each
one. Web sites are not like word processing packages: they arenât visited so
often that people really learn the icons used within. A good icon has some
graphical element that indicates its function, and it has a text element that
makes the meaning crystal clear. Bad icons, like bad graphics, are worse than
useless they hinder the use of your site."; " Le icone
sono oggetti sui quali gli web designer commettono atroci delitti. Ogni icona
dovrebbe avere una descrizione testuale di ciò a cui serve. I siti web
non sono come pacchetti di word processor: non sono visitati tanto spesso che
le persone davvero imparano le funzioni delle icone in essi usate. Ogni buona
icona ha qualche elemento grafico che ne indica la funzione e un testo
esplicativo che ne spiega il significato con assoluta chiarezza. Le icone
fatte male, come la cattiva grafica, sono peggio che inutili ostacolano
lâuso del vostro sito" SNYDER [1996], p. 26-27.
[55] SPOOL [1999], p. 42-43.
[56] METZ JUNIONMETZ [1996], p. 102,
consiglia di mettere le informazioni più importanti a 1/3
della pagina sulla destra, poiché questo è il punto
focale, quello su cui lo sguardo degli utenti si concentra più
facilmente e di non inserire immagini in contrasto con la direzione
del testo, da destra verso sinistra, perché interrompono il
flusso di lettura.
[57] SPOOL [1999], p. 84.
[58] "Gli elementi grafici di per se sembrano
non aggiungere né sottrarre nulla allâabilità degli
utenti di recuperare lâinformazione"; SPOOL [1999], p. 86.
[59] "Ricordate sempre che molti utenti sono
collegati con linee telefoniche lente (e costose), che hanno
browser lenti, che non hanno tempo da perdere ad aspettare che la
vostra grafica si carichi." SNYDER [1996], p. 27.
[60] HEAD [1999], p. 62-64; 121-123; 124-126 e
127-129.
[61] METZ JUNIONMETZ [1996], p. 101-104.
[62] "Coinvolgete gli utenti nellâaggiornamento
del design del Web della Biblioteca. Potete formare un gruppo di
utenti che vi aggiornino sistematicamente sulle soluzioni grafiche
migliori per le vostre pagine"; METZ JUNIONMETZ [1996],
p. 104.
|
| © ESB Forum | a cura di Riccardo Ridi | |