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Accessibilità e usabilità dei siti web dei sistemi bibliotecari
di Ateneo delle università lombarde
Versione leggermente modificata della tesi di laurea in
biblioteconomia, Corso di laurea in Conservazione dei Beni Culturali,
Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli studi di Venezia
Ca' Foscari,
relatore prof. Riccardo Ridi, correlatore prof. Mario Infelise,
anno accademico 2005/2006 discussa il 27 giugno 2006.
di Francesca
Bianchetti
(in linea da settembre 2006)
CAPITOLO III- BIBLIOTECHE UNIVERSITARIE E SISTEMI BILIOTECARI DI ATENEO IN LOMBARDIA
III.1 – Storia delle Biblioteche Universitarie italiane
La biblioteche di facoltà, dipartimento, istituto, di laboratorio, di centro ricerca, in una parola le biblioteche delle università italiane non hanno goduto, in genere e nel loro complesso, se non di buona neppure di abbondante stampa, almeno fino alla fine degli anni Settanta del secolo appena trascorso[1].
La storia delle biblioteche universitarie italiane comincia ad essere ben documenta a partiredall'anno 1961,anno dell'istituzione del ruolo organico del bibliotecario grazie alla legge n°1255 del 3 novembre 1961 e al successivo regolamneto di esecuzione "per il personale dei ruoli dei bibliotecari e degli aiuto bibliotecari delle biblioteche delle università”[2].
Una bibliografia sull’argomento è stata compilata nel 1989 da Paola Coppola [3] e da questo documento appare subito chiara la carenza di documentazione: su 389 documenti indicati a partire dal 1887 fino al 1989, nell’arco di tempo che va dal 1887 al 1961 disponiamo di poco più di cinquanta riferimenti bibliografici, vale a dire neppure uno all’anno[4] .
La documentazione di cui disponiamo, sulla quale sono basati i recenti saggi di Ruffini [11] e [12], ci racconta una situazione per cui, nonostante un Decreto Regio del 1885 [5] avesse tentato di dare unità ai servizi delle biblioteche pubbliche, prevedendo esplicitamente che le raccolte dipendenti dalle università afferissero alle biblioteche universitarie, nel 1900 le scollamento tra biblioteca universitaria e bisogni dell’utenza accademica faceva si che “molti professori per salire degnamente la loro cattedra si procurano, con gravi sacrifici personali, a proprie spese, le opere necessarie che la biblioteca dovrebbe avere per loro”[6] . La situazione era ancora più difficile in campo scientifico, dove i docenti
“lasciata da parte la biblioteca universitaria come se non esistesse [...] si aiutano come possono colle librerie speciali esistenti nei gabinetti e musei relativi”[7] . Librerie speciali e biblioteche universitarie percorrono così la loro via, senza comunicare e cooperare. Saranno proprio le librerie speciiali, dipendenti direttamente dall’università (a differenza delle biblioteche governative che erano dipendenti dal Ministero dell’Istruzione) a dare origine alla moderna biblioteca universitaria.
Nel 1961 Robert Vosper della rivista americana dell’American Library Association, pubblica un articolo dal titolo “A recent look at university libraries in Italy”[8] in cui analizza i rapporti tra l’università, le sue biblioteche e le biblioteche universitarie governative, esaltando l’autonomia di queste ultime dall’università e criticando la gestione che gli atenei facevano delle biblioteche da loro gestite finanziate.
La replica arriverà da Giorgio Cencetti [9] che pur ammettendo i mali riferiti da Vosper evidenzia i problemi cui le biblioteche delle università devono far fronte e ne identifica l’origine nell’assenza di personale qualificato, cui si augura la legge in discussione, la già citata n.1255 del 1961, porrà rimedio.
Nel 1975, con l’istituzione del Ministero dei Beni Culturali e Ambientali le biblioteche universitarie verranno scorporate dal Ministero della Istruzione e assegnate al nuovo ministero, rompendo l’unità amministrativa che fino ad allora le aveva accompagnate. Successivamente, nel 1989, il governo De Mita istituì il Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica, ministero che fu soppresso dal governo Prodi del 1996 che lo riunificò con quello dell’Istruzione.
Andando avanti di alcuni anni e arrivando fino al 1980, riporto la riflessione di Alfredo Serrai[10] , secondo cui, riconoscendo che la biblioteca universitaria non può non far parte essenziale delle attrezzature didattiche e di ricerca dell’università, giungeva a proporre un sistema bibliotecario integrato tra biblioteca universitaria e biblioteche dell’università come condizione imprescindibile per raggiungere gli scopi di una migliore organizzazione delle risorse e una più efficiente erogazione dei servizi[11] […]
L’idea di cooperazione tra le biblioteche di una stessa università sul modello anglo-americano che si riassume nell’affermazione che “l’università è una realtà costruita intorno a una biblioteca ”[12], è ostacolata, in Italia, dalla parcellizzazione in migliaia di centri dei servizi bibliotecari, dovuti alla storia della nascita e dello sviluppo degli atenei, spesso frammentati all’interno del tessuto urbano, ben diversi dai campus americani e dai college inglesi.
I primi esempi di sistemi bibliotecari d’Ateneo in Italia si hanno nel 1995, nelle università di Genova e Firenze, dove vengono unificate le realtà bibliotecarie (14 nel caso di Genova e 7 nel caso di Firenze), sotto un unico organo collegiale elettivo, il Consiglio di coordinamento del sistema bibliotecario d’ateneo, e in cui tutte le biblioteche si uniformano nell’erogazione dei servizi.
Oggi le cosiddette biblioteche universitarie governative fanno parte, anche dal punto di vista giuridico, delle biblioteche pubbliche statali afferenti al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, mentre all’interno delle università sono presenti raccolte documentarie che sono patrimonio dell’Università e che solo ad essa fanno riferimento.
III.2 – Funzione di una biblioteca universitaria
“Nelle università italiane esistono circa 2200 biblioteche a livello centrale, di facoltà, di dipartimento. Il loro fine primario è quello di fornire gli strumenti di supporto alle attività didattiche e di ricerca” [13]
La regolamentazione in vigore si basa sul decreto regio del 1 aprile 1909 n.223 “Regolamento delle biblioteche speciali governative non aperte al pubblico” integrato dal decreto del Presidente della Repubblica n.1501 del 1967 “Regolamento organico delle biblioteche pubbliche statali”.
Le biblioteche universitarie dipendono dal Ministero dei Beni Culturali ed è quindi del tutto assente una normativa che le riconosca come strutture di supporto alla funzioni attribuite all’Università.
III.3 - Che cos’è un sistema bibliotecario
Durante il convegno “Le biblioteche accademiche del futuro. Idee, progetti, risorse” svoltosi a Roma nel maggio del 2000, si affermano i seguenti punti:
Il sistema bibliotecario accademico nazionale è strumento essenziale, di qualità, e rilevante nella società dell’informazione:
- esso persegue tutto ciò che consente a studenti, ricercatori, docenti soggetti e istituzioni della società civile di conoscere e far conoscere a tutti la letteratura scientifica, didattica e culturale.
- esso si compone delle biblioteche reali, di quelli virtuali e digitali, dei servizi di supporto dei sistemi di promozione, sviluppo e coordinamento.
- esso deve sempre e pi cooperare con gli altri sistemi bibliotecari presenti l territorio nazionale per estendere a tutti gli interessati le conoscenze prodotte dalla ricerca consentano di avvalersi dei patrimoni librari presenti nelle biblioteche e sistemi informativi di enti terzi e dei loro servizi.
- esso deve cooperare, promuovendo e aderendo ad appositi progetti, alla tempestiva e razionale diffusione in Italia delle conoscenze prodotte all’estero e alla promozione, grazie ai collegamenti in rete e alla presenza di istituti di cultura all’estero,della diffusione dei risultati della ricerca e della cultura italiana nel mondo, assicurandone la necessaria visibilità e rilevanza internazionale, anche con riferimento ad azioni di cooperazione alla sviluppo.
Il Sistema bibliotecario d’Ateneo è l’insieme delle strutture cui compete la gestione del patrimonio bibliotecario dell’Ateneo e l’accesso alle informazioni documentali[14] .
Lo scopo del Sistema bibliotecario è quello di migliorare l’organizzazione ed i servizi bibliotecari erogati sia centralmente che attraverso le biblioteche centrali e didattiche dell’Ateneo [15]
Gli organi accademici, secondo le rispettive competenze, e in particolare la Commissione d’Ateneo per le Biblioteche, curano lo sviluppo del SBA[16] .
Inoltre nessuna biblioteca è ormai in grado di acquisire, conservare, catalogare e mettere a disposizione tutti i documenti che potranno servire ai propri utenti: solo cooperando fra loro a livello di deposito legale, di registrazione bibliografica e di prestito interbibliotecario potranno raggiungere, collettivamente, un ragionevole livello di questa effettiva disponibilità [17] (…).
III.4 - Sistemi Bibliotecari d’Ateneo in Lombardia
Università degli Studi di Bergamo:
L’Università di Bergamo comprende le Facoltà di Economia, Giurisprudenza, Ingegneria e Lingue e Letterature Straniere.
Esistono quattro differenti biblioteche, una per ogni Facoltà, dislocate in punti differenti della città e della provincia ma, a livello Internet, i sevizi bibliotecari sono unificati da un’unica pagina.
L’URL indicato raggiunge l’Home Page dei servizi bibliotecari, mentre dal sito dell’Università (www.unibg.it) si raggiunge una pagina interna con i medesimi contenuti che però rimandano tramite finestre pop up alle stesse pagine di cui prima.
Università degli studi di Brescia
L’Università degli studi di Brescia comprende le facoltà di Medicina, Ingegneria, Gurisprudenza ed Economia.
Dall’home page dell’Università si raggiunge facilmente la sezione dedicata alle biblioteche che risultano però organizzate in modo differente: mentre le biblioteca delle Facoltà di Economia, Giurisprudenza e di Ingegneria sono unificate in un’unica biblioteca d’Interfacoltà e le pagine web che ne esplicitano i servizi sono ospitate dal sito di Facoltà, la biblioteca di Medicina risulta essere un ente a sé, con una pagina web gestita autonomamente dalla biblioteca e raggiungibile tramite link direttamente dal sito dell’Università (med.unibs.it)
Milano, Politecnico
Il Politecnico di Milano comprende le Facoltà di Ingegneria, Architettura e Design.
Il Sistema Bibliotecario comprende, oltre alle biblioteche di Facoltà delle sedi di Milano, quelle dei poli regionali di Lecco, Como e Mantova; Milano Bovisa (Architettura e Ingegneria); il polo di Cremona di Ingegneria; la biblioteca didattica di Piacenza; tutte le biblioteche di dipartimento; centri informativi; archivi; mediateche.
Dall’home page del Politecnico www.polimi.it si raggiunge facilmente la pagina del Sistema Bibliotecario.
Le funzioni e la mission del Sistema Bibliotecario come entità sono chiaramente esplicitate.
L’home page indica chiaramente (con caratteri grandi, colori contrastanti e nessun vezzo) i contenuti del sito, ed è semplice orientarsi all’interno delle pagine.
Per ogni biblioteca è prevista una scheda sintetica che indica orari, riferimenti, modalità di accesso e prestito e patrimonio, oltre che il link alla pagina ufficiale.
La ricerca all’interno dell’OPAC di altri cataloghi e risorse è invece centralizzata (anche se è sempre possibile filtrare la ricerca su un’unica biblioteca).
Esiste anche la funzione Poliserach che consente la ricerca tramite metamotore all’interno di tutti i cataloghi disponibili (libri, banche dati, e-book, periodici).
E’ evidente che si tratta di una realtà complessa in cui può risultare difficile orientarsi, almeno al primo approccio, poiché la quantità di informazioni può effettivamente scoraggiare. Basta comunque davvero poco per familiarizzare con i contenuti.
Milano, Università degli studi
Nell’home page dell’Università si trova subito il link al Sistema Bibliotecario.
Il sito spiega chiaramente le funzioni del Sistema e indica quali biblioteche ne fanno parte.
Per ogni singola biblioteca è stata predisposta una scheda che indica gli orari, le modalità di accesso e prestito, i riferimenti telefonici e Internet e i servizi offerti.
Per quanto riguarda invece le biblioteche principali, nella lista alfabetica è predisposta una scheda identica alle altre che però non riporta il link al sito ufficiale, mentre se si sceglie l’elenco delle biblioteche principali il link collega direttamente al sito ufficiale della biblioteca, senza che questo sia indicato.
L’OPAC è, invece, generale ma consente anche di filtrare la ricerca per singola biblioteca.
Le biblioteche hanno realizzato e gestiscono il servizio SFX uno strumento che, a partire dalla citazione bibliografica di un articolo rintracciata su una banca dati, consente all’utente di recuperare un documento a testo pieno o di accedere ad eventuali servizi aggiuntivi disponibili per quell’articolo. E’ possibile:
- Collegarsi al testo pieno dell’articolo in formato elettronico
- Dove previsto, collegarsi al servizio ISI Web of Science per rintracciare altri riferimenti bibliografici relativi all’autore
- Ottenere supporto attraverso il servizio di assistenza tecnica
- Se l’articolo non è disponibile in formato digitale, verificare la disponibilità della versione cartacea presso le biblioteche del Sistema.
Pavia, Università degli Studi
L’Università di Pavia comprende le Facoltà di Giurisprudenza, Scienze Politiche, Economia, Lettere e Filosofia, Medicina, Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, Farmacia, Ingegneria e Musicologia.
Dalla Home Page dell’Università si raggiunge la pagina del Sistema Bibliotecario d’Ateneo che comprende tutte le biblioteche di Facoltà e di Dipartimento, mentre al catalogo partecipano anche vari enti esterni sia pubblici che privati.
Il sito Internet del Sistema comprende una scheda per ogni biblioteca, scheda molto sintetica che indica indirizzo e riferimento telefonico, link al sito Internet ufficiale e una tabella con la consistenza delle raccolte.
Nelle schede delle biblioteche alcuni collegamenti alle pagine ufficiali sono server down.
Università Cattolica (Milano, Brescia, Piacenza, Roma)
Il Sistema Bibliotecario dell’Università Cattolica riunisce le biblioteche di tutte le sedi: Milano, Brescia, Piacenza e Roma.
L’OPAC, però, è suddiviso in due sezioni e unifica Milano, Brescia e Piacenza mentre Roma è a sé.
Le pagine hanno due interessanti funzioni specifiche ad uso di utenti che possono avere difficoltà di lettura: esiste la possibilità di ingrandire il carattere di visualizzazione e quella di invertire i colori dello sfondo e del testo.
Gli intenti sono chiaramente indicati: “offrire ai propri visitatori un servizio fruibile facilmente consultabile anche con dispositivi di lettura diversi dai browser più diffusi e in contesti operativi differenti”.
La funzione non è ben indicata (è necessario esplorare la pagina per trovarla) e inoltre il suo funzionamento non è dei migliori: la prima richiesta di ingrandimento dei caratteri (il primo click sulla funzione A+) impiega del tempo per attivarsi, e non sempre funziona al primo tentativo. Inoltre l’attivazione in qualunque parte del sito della funzione di accessibilità modifica la visualizzazione di alcune pagine: per esempio la pagina di presentazione dei servizi di ogni singola biblioteca ha, di norma, un immagine sullo sfondo. Quando si attiva la funzione di ingrandimento del carattere su una pagina qualunque e poi si ritorna alla pagina di presentazione della biblioteca l’immagine scompare e il testo si dispone come un elenco.
Sono previste quattro differenti sezioni, una per ogni sede principale (esistono distaccamenti anche a Campobasso e a Cremona)
Università dell’Insubria
Comprende le sedi di Como e Varese con le Facoltà di Economia, Giurisprudenza, Medicina e Scienza Matematiche, Fisiche e Naturali.
Il Sistema Bibliotecario d’Ateneo comprende le biblioteche delle quattro Facoltà, mentre l’OPAC è anche quello della sede di Milano – Bicocca.
Il Sistema Bibliotecario si fa promotore di corsi rivolti all’utenza con lo scopo di far conoscere i servizi e gli strumenti offerti dalle biblioteche il cui obbiettivo è di consentire all’utente di condurre in modo autonomo la ricerca di libri e materiali di studio e ricerca.
Dalle pagine del SBA è possibile scaricare la brochure in formativa con il dettaglio di tutti i corsi.
NOTE
[1] Graziano Ruffini Le biblioteche delle università italiane in Paolo Traniello Storia delle biblioteche in Italia dall’Unità a oggi Bologna: Il Mulino, c 2002
[2] D.P.R. 20 maggio 1966 n. 648
[3] Paola Coppola, Marino Panzinelli Biblioteche e bibliotecari d’università in Italia: appunti per una bibliografia storica dal 1870 ad oggi su Bollettino d’informazioni AIB, 29 (1989), n 2/3 p. 37/406
[4] Graziano Ruffini Le biblioteche delle università italiane in Paolo Traniello Storia delle biblioteche in Italia dall’Unità a oggi Bologna: Il Mulino, c 2002
[5] R.D. 28 ottobre n. 3464 del 1885
[6] Desiderio Chilovi [1900] La nuova antologia n. 687 p. 483
[7] Cinzia Stortone Userware
[8] Robert Vosper [1961] tradotto in italiano su bollettino AIB 2 n.4 p.111 - 115
[9] Giorgio Cencetti [1962] udiatur et altera pars bollettino AIB, 2 n.4 p.116-120
[10] Alfredo Serrai Le biblioteche universitarie italiane: un caso di arretratezza e di oscurantismo al congresso Il bibliotecario nell’università Torino 20 – 22 marzo 1980. Estratto della relazione pubblicato nel volume Temi di attualità bibliotecaria, Roma: Bulzoni, 1987.
[11] Graziano Ruffini Le biblioteche delle università tra cooperazione e polverizzazione in Economia della cultura n. 3/2003
[12] Graziano Ruffini Le biblioteche delle università italiane in Storia delle biblioteche in Italia dall’Unità ad oggi Paolo Traniello, Bologna: Il Mulino, c 2002
[13] Giovanni Solimine [2004] La biblioteca. Scenari, culture, pratiche di servizio Editori Laterza, pagina 165
[14] Home page dell’Università degli Studi di Pavia
[15] Home page del Politecnico di Milano
[16] Home page dell’Università Statale di Milano
[17] Riccardo Ridi [2004] Giuda alla gestione dei siti web delle biblioteche pubbliche toscane
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