«Internet news», aprile 2003 (IX, n. 4, p. 66)
È il terzo libro di questo autore, che qui scrive da
solo, sull'Internet della comunicazione personale,
dopo Incontri virtuali (Apogeo, 1997) e
Dalla email al chat multimediale (Franco
Angeli, 2000). Il taglio è cambiato: con meno
considerazioni a ruota libera, sostituite dall'esame
critico dei testi, ormai numerosi, scritti da
psicologi e sociologi anche italiani sulla Computer
Mediated Communication. Si spazia così dai classici
lavori di Howard Rheingold e di Sherry Turkle agli
studi recenti e meno noti di ricercatori come
Patricia Wallace e John Suler, o ai saggi nostrani
scritti o curati da Gabriella Pravettoni, Giampaolo
Fabris e Marino Bonaiuto. Aldilà della rassegna
sulla teoria, rigorosa e scorrevole, ma in qualche
punto un po' troppo sintetica, il libro è un
manuale molto pratico e semplice, che insegna non
a configurare i singoli programmi ma a muoversi
bene nei diversi ambienti interattivi della Rete,
utilizzandone gli strumenti di comunicazione senza
fare errori. Il testo è completato da
consigli su come tutelare la propria privacy, con
indicazioni sulla crittografia asimmetrica, sulla
firma digitale e sullo spam. Su Web si trovano
l'indice, l'introduzione e una ricca bibliografia.
Eleonora Pantò,
aprile 2003
Comunicazione personale e collaborazione in Rete è il
terzo della serie, iniziata con Incontri virtuali e
proseguita con Dalla email al chat multimediale, con
cui Metitieri ci guida nel mondo della vita sullo schermo.
Il libro si situa sul sottile confine fra il manuale per neofiti
e il saggio: si passa dai rudimenti dell'uso della posta
elettronica, alla descrizione di strumenti più sofisticati
con cui comunicare. Mondi virtuali e weblog sono descritti senza
cadere in facili entusiasmi dettati dalle mode dal momento, ma
con la memoria di chi c'era quando Internet non era ancora un
fenomeno culturale.
Dopo una semplice ma precisa disamina su firma digitale e le
problematiche connesse alla privacy, la seconda parte, Stile,
dinamiche di gruppo e comunità virtuali, affronta più
in dettaglio gli aspetti antropologici della Rete: senza pretese
da «esperto», ma da «heavy user» che con
la Rete ha intrecciato la propria vita.
A differenza dei suoi libri precedenti, dove emergeva una
comunità Internet italiana vivace, orientata a sperimentare
nuove forme di partecipazione online, si ha l'impressione che
oggi, a parte i movimenti antagonisti, questa spinta sia stata
esaurita.
Anche se la visione dell'autore su alcuni argomenti non è del
tutto condivisibile e alcuni temi avrebbero meritato forse un
maggiore approfondimento, resta il fatto che oggi questo sia uno
dei testi più completi usciti in Italia sul tema della
comunicazione online.
«Iged.it», aprile-giugno 2003 (XII, n. 2, p. 40),
Di Fabio Metitieri, già coautore dei saggi Incontri
virtuali (Apogeo, 1997) e Dalla email al chat multimediale
(Franco Angeli, 2000), sulla computer mediated communication,
è in libreria da marzo un nuovo manuale su questi temi,
Comunicazione personale in Rete, ancora per l'editore
Franco Angeli.
Oggi l'ufficio, grazie alle reti, può seguirci ovunque.
Saper usare la propria scrivania elettronica "anytime and
anywhere", in ogni momento e in ogni luogo, come recitano
diversi slogan, diventerà un obbligo. Malgrado l'importanza
del comunicare in Rete, oggi anche tra chi già usa Internet
da tempo il livello di alfabetizzazione in merito è molto
basso, soprattutto nel nostro paese: le email illeggibili o fuori
netiquette abbondano, lo spam impera e pochi saprebbero come
partecipare a una riunione in chat.
Per comunicare con successo in Internet è necessaria sia una
conoscenza degli strumenti o ambienti disponibili in Internet, che
sono descritti della prima parte del volume - comprese la cifratura
dei documenti e la firma digitale - sia conoscere le regole di
comunicazione che si devono seguire e le dinamiche di gruppo che
si devono evitare, argomenti che vengono affrontati nella sua
seconda parte.
Il libro ha un taglio pratico, quasi professionale, mantenendo
però una notevole semplicità. Il testo è
infatti rivolto non agli esperti dell'Ict ma a chi deve usare
gli strumenti di Rete in ufficio, per il proprio lavoro quotidiano,
o a casa, per coltivare nuove conoscenze e nuovi rapporti.
Con un'esposizione molto leggera, vengono riassunte anche le
conclusioni dei principali studi condotti sulle interazioni on
line.
Sulle pagine Web dedicate al libro sono disponibili l'indice,
l'introduzione e la bibliografia.
«Panorama Web»,
(suppl. a Panorama 29 maggio 2003, XLI, n. 22, p. 12),
Se (quasi) tutti possono dire di saper scrivere un'email,
anche se a molti sfuggono dettagli e trucchi importanti, di
sicuro non sono così tanti i navigatori che sanno come
muoversi a proprio agio in un newsgroup, o sanno come non
abusare di chat e sistemi di messaggistica. Comunicazione
personale e collaborazione in Rete di Fabio Metitieri
affronta questi temi da un punto di vista sia culturale sia
pratico. In fondo l'avvento massiccio di Internet ha cambiato
il modo di porsi con gli altri, sul lavoro e nel tempo libero.
Nel libro si parla di evoluzione di chat, community, ma si
danno anche utili suggerimenti sulla sicurezza.
Francesca Reboli su «Happy Web», maggio
2003 (n. 5, p. 123),
Fabio Metitieri, autore di questo volume, offre una
panoramica su tutti i groupware, ovvero tutte le soluzioni
che servono a lavorare in gruppo on line: dall'email ai
messenger, alle chat fino a cifratura e firma digitale.
Marco Brera su «Inter.net», maggio 2003 (n. 90, p. 92)
La rete fa parte integrante della nostra vita quotidiana,
lavorativa e privata, snellendola, riducendo tempi e distanze,
consentendoci rapporti da taluni giudicati asettici e dai
ritmi frenetici, ma da molti reputati migliori perchè
più economici e garantenti velocità e costanza
rispetto ai vecchi mezzi di comunicazione.
Il testo introduce i neofiti meno esperti alla conoscenza e
all'uso corretto dei programmi e degli ambienti software necessari
per impadronirsi di questo nuovo stile di comunicazione. Si parte
dalla posta elettronica, newsgroup, forum, chat e messenger per poi
passare a identificare i luoghi in cui si divide la rete, al loro
linguaggio e stile, alle comunità virtuali che li frequentano.
Il testo non è un manuale d'uso degli strumenti che consentono
al navigatore di essere in rete, ma vuole semplicemente diffondere un
po' di coscienza e conoscenza pratica di ciò che vuol dire
comunicare e lavorare on line.
Francesco Mazzetta su
«Il Manifesto», (5 giugno 2003, p. 15)
A piccoli passi nelle Rete
Dalle chat-room ai gruppi di discussione. Un
utile manuale per la comunicazione attraverso il
computer
Il volume Comunicazione personale e collaborazione
in rete (sottotitolo Vivere e lavorare tra
email, chat, comunità e groupware;, Franco
Angeli, pp. 224, € 19,50) di Fabio Metitieri vorrebbe
essere un manuale di computer mediated communication (Cmc)
ovvero della comunicazione tra le persone mediante il computer.
Nell'introduzione si afferma chiaramente che «questo è
un libro scritto in un modo molto semplice e non rivolto agli
addetti ai lavori e agli esperti di informatica che devono
progettare o gestire i servizi di Cmc per i propri utenti;
al contrario, è indirizzato a questi ultimi, agli utenti,
appunto, a chi la Cmc deve usarla in ufficio per il proprio
lavoro quotidiano o vuole utilizzarla a casa per tessere una nuova
rete di conoscenze e di rapporti». Dunque si tratta di un
manuale pratico destinato ai principianti di Internet.
Che tratti di dove chattare o di come scrivere un'email, il
linguaggio del volume è infatti piano, ricco di esempi
e di riferimenti sia online sia di testi a cui il lettore può
far riferimento per ulteriori approfondimenti.
I principali problemi del libro sono legati piuttosto all'autore
in quanto «personaggio» presente da anni in Rete e
conosciuto da più parti come «guastatore». Non
a caso si vanta di avere il record di espulsioni da comunità
virtuali e da gruppi di discussione e comunque mette in primo piano
le proprie non sempre edificanti esperienze in Rete. Questa
autoreferenzialità va a volte a detrimento dell'obiettività.
Ê il caso del giudizio sommario sulle comunità di
mediattivisti come Isole nella Rete (www.ecn.org) accusate,
chissà perché, di estremismo e di autoreferenzialità,
ma è anche il caso del giudizio positivo su Aib-Cur. Innanzi tutto
l'autore riesce subito a mostrare mancanza di documentazione
sviluppando la sigla con «Associazione italiana bibliotecari-commissione
università ricerca» (p. 24) mentre l'AIB è l'Associazione
Italiana Biblioteche: distinzione non irrilevante dato che partecipano
ad essa non solo soci-persona ma anche soci-enti. Ben più rilevante
però il fatto che questa lista (www.aib.it/aib/aibcur/aibcur.htm3)
venga presentata come una sorta di paradiso elettronico che nonostante il
numero di iscritti - oltre 3.000 nel libro, ma attualmente oltre 3.500 - si
può permettere lo stato di «automoderazione» ovvero la
presenza unicamente di un «moderatore tecnico» che si limiti
a cancellare i messaggi inviati per errore, mentre altrove lo stesso
Metitieri giudica utile una moderazione attiva per qualsiasi lista
con più di 1.000 partecipanti.
Quello che Metitieri non dice a questo proposito però è che
Aib-Cur è così «tranquilla» perché
ogni richiesta di chiarimenti sull'attività di moderazione (per
esempio a proposito della gestione dei messaggi dei bibliotecari che
prendevano posizione contro la guerra in Iraq) viene «addormentata»
spostando tale richiesta e la relativa discussione su una lista ristretta
parallela.
Ulteriore difetto del libro quello di non prendere assolutamente in
considerazione l'attuale panorama del gioco online. Ormai infatti non
basta più accennare ai Mud, ambienti per il gioco di ruolo che,
come sottolinea Metitieri, sono ormai abbondantemente superati: il gaming
online prevede la formazione di squadre o clan e quindi di vere e proprie
comunità virtuali; durante il gioco stesso poi la possibilità
di chattare rende l'esperienza complessiva più coinvolgente di una
vera e propria stanza chat 3D proprio perché la discussione raramente
sfocia nel puro «cazzeggio» tipico delle chat-room, ma è
focalizzata dall'interesse comune per il gioco.
Un buon manuale, ma che che va considerato solo come un buon punto
di partenza per chi voglia iniziare ad informarsi su questi argomenti,
tra l'altro sgombrando il campo da pregiudizi quali la pedofilia e
i maniaci in rete, ma che deve appunto essere considerato solo un
gradino verso trattazioni più approfondite, alcune forse
ancora da scrivere ed altre indicate nella comunque utilissima
bibliografia.
E ancora, Mafe de Baggis per Dschola
(4 dicembre 2003), in cui scrive tra l'altro: "Questo libro non è
però solo una agile guida agli strumenti di comunicazione e agli ambienti
di community online, argomento ampiamente trattato nella prima parte "Gli strumenti
e gli ambienti della comunicazione". Nella seconda parte "Stile, dinamiche di gruppo
e comunità virtuali" Metitieri propone una rassegna ragionata delle principali
teorie in materia di socializzazione online, integrando con la sua esperienza
gli studi e le osservazioni di psicologi, sociologhi ed esperti del settore"...
Infine (per il momento), il commento del blog
Intranet management,
del 22 febbraio 2004, intitolato: Accademici con gusto.
Appena terminata la lettura del libro di Fabio Metitieri “Comunicazione personale
e collaborazione in rete” (Franco Angeli) sono assalito da due sensazioni opposte:
da una parte la soddisfazione nel trovare un volume che cerca di raccogliere e
descrivere in maniera semplice e ordinata tutti gli strumenti e le principali
forme di comunicazione e community presenti sulla Rete oggi, cosa non facile
né scontata. Per me, che sono, alla fin fine, un ignorantone, è
stato utilissimo. Metitieri sa bene di cosa parla ed ha il pregio della
precisione e dell’obiettività.
Dall’altra parte ho provato un po’ di delusione, specie nella seconda parte
del libro, dedicata agli aspetti “pratici”, per un’inclinazione forse ancora
troppo accademica e meno “appassionata”. La sensazione è quella di
trovarsi di fronte ad un “grande vecchio” che ci segnala tutti gli elementi
per creare un nostro percorso senza regalarci molti consigli pratici,
limitandosi a quelli standard e conosciuti. Leggendolo non impariamo a creare
una community dalla A alla Z, ma sicuramente disponiamo di un panorama
bibliografico e teorico notevole per poter affrontare un nostro percorso.
Insomma un libro che serviva, ed un buon punto di partenza per affrontare
altri approfondimenti.
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