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ISSN: 2283-303X

Marina Usberti - La citazione bibliografica della risorse elettroniche remote (2002) Vai all'indice principale

2. GLI ELEMENTI DELLA CITAZIONE DELLE RISORSE ELETTRONICHE REMOTE.

2.2. Il Titolo

Al titolo spetta nella descrizione IL SECONDO POSTO SUBITO DOPO L'AUTORE O IL PRIMO SE QUEST'ULTIMO NON C'É. Diciamo che in linea di massima per ciò che concerne la rilevazione del titolo di una risorsa va osservato in generale che le risorse più semplici da "indagare" sono sempre quelle di più diretta origine cartacea (articoli e documenti full-text).
Il titolo di una risorsa é comunque un elemento fondamentale della descrizione al pari e più della formulazione d'autore, un elemento senza la cui indicazione é sostanzialmente impossibile costruire una citazione comprensibile. Diciamo che la prima tappa per la sua rilevazione é sempre l'OSSERVAZIONE DELLA PARTE INIZIALE DELLA PAGINA (HEADER). Se il titolo non compare in questo spazio si può prendere in considerazione di assumerne come surrogato IL TITOLO CHE COMPARE COME TALE NELL'HYPERTEXT HEADER della pagina web e che si può osservare in alto a fianco del nome del browser.

Può spesso accadere che si osservi come il titolo fornito palesemente dall'autore nell'header visibile della pagina non coincida con quello indicato dall'hypertext header che compare in alto nella barra-titolo del vostro browser. All'indirizzo internet http://www.cas.usf.edu/english/walker/courses/fall97/cressiatoc.html  possiamo osservare un esempio di questo tipo. Il titolo dell'header (Copyright and Fair Use) non coincide con quello dell'hypertext header (Fair use. Table of Contents). In questo caso esistendo un titolo esplicito fornito dall'autore é questo che va a tutti gli effetti ritenuto tale. IL TITOLO DELL'HYPERTEXT HEADER VA RITENUTO TALE SOLO IN ASSENZA DI UN TITOLO ESPLICITO.
(11)

Un problema che é opportuno prendere in considerazione riguardo la formulazione del titolo é che tutte le volte che in un documento web  LA PARTE DA NOI PRESA IN CONSIDERAZIONE  APPARTIENE AD UN DOCUMENTO PIÙ AMPIO OCCORRE SEMPRE INDICARLO APPLICANDO LA FORMATTAZIONE CONVENZIONALE (per lo stile umanistico tra virgolette il titolo contenuto, in corsivo il titolo contenente, per lo stile scientifico formattazione normale per il titolo contenuto e sempre corsivo per il titolo superiore). Frequentemente per accertarsi di questo -a parte il caso di riviste elettroniche di diretta derivazione cartacea dove, come osserveremo a proposito della rilevazione delle informazioni sul fascicolo, esiste quasi sempre un banner di rimando al titolo principale posto di norma sulla sinistra dello schermo o nella zona header e di solito comunque ben visibile- il metodo è quello di effettuare un browsing alla ricerca di collegamenti segnalati dall'autore stesso che possano suggerire l'appartenenza del testo a un documento principale. Questi collegamenti sono di norma posti nelle zone "significative" della pagina, l'header o la parte terminale. Una volta accertata l'appartenenza di un documento ad uno più ampio é necessario segnalarlo come se si trattasse effettivamente di un articolo/saggio cartaceo inserito in una monografia superiore.
Se osserviamo il caso del tutorial di Graham Shields si può notare come il testo riportato all'indirizzo internet http://www.unn.ac.uk/central/isd/cite/av.htm dal titolo Electronic Information sia effettivamente solo un capitolo del documento principale dal titolo Cite it right! Individual types of publication come suggerisce un rapido browsing attraverso i links suggeriti a pié di pagina (cliccando su Contents Page si accede alla pagina dell'indice principale contenente una sorta di frontespizio simulato da cui emerge chiaramente che il testo in questione é un capitolo di un documento più ampio).
Occorre anche osservare perché costituisce una sorta di eccezione alla regola analizzata- che il Columbia Style prevede che per i siti web curati da organizzazioni o gruppi, le cosiddette corporate home pages (dove non c'è un autore individuale) il titolo del documento di una citazione fatta in stile umanistico venga SEMPRE INDICATO TRA VIRGOLETTE anche quando non è rintracciabile con chiarezza il titolo di un documento principale, dando potremmo dire per scontato che in siti di questo tipo ogni singolo testo sia potenzialmente parte di qualcosa di più ampio. (12)

Per ciò che concerne messaggi di posta elettronica personali o inseriti in liste di discussione, newsgroups etc. si considera titolo il titolo dell'argomento del messaggio, come già accennato nell'esempio riguardante la formulazione di autore.

Occorre anche sottolineare qui come nel modello di citazione previsto dal Columbia Style per un contesto di tipo umanistico i titoli vadano trascritti in base all'uso della lingua (per es. in inglese con tutte le parole principali maiuscole o in tedesco con i soli sostantivi rigorosamente in maiuscolo) mentre nel modello di citazione previsto per un contesto di tipo scientifico i titoli vadano trascritti con solo la prima parola maiuscola (eccetto per i titoli in tedesco in quanto non si tratta di una convenzione stilistica ma grammaticale).
 
 

2. 3. Le informazioni sull'edizione (monografie) o sulla pubblicazione (articoli/saggi)
 

Anche quando occorre rilevare le informazioni su una data di edizione di un documento o sul fascicolo di una rivista online é molto più semplice pervenire ad una informazione precisa (e a una esatta citazione) nel caso delle risorse di diretta eredità cartacea in quanto in esse é relativamente facile ottenere informazioni precise sull'edizione o versione di un determinato documento o addirittura precise informazioni sul volume e fascicolo virtuale di appartenenza di un articolo online. Se ci rifacciamo a casi qui già citati relativamente ad altre considerazioni é possibile verificare da vicino queste considerazioni.

Se prendiamo in considerazione l'articolo di Riccardo Ridi sul Bollettino dell'AIB (rivista pubblicata in doppio formato online e cartaceo) all'indirizzo http://www.aib.it/aib/boll/1995/95-2-211.htm notiamo come l'eredità della precisione/stabilità del cartaceo sia riscontrabile in una generosa indicazione dell'anno (1995) e del fascicolo della rivista (2) sia nell'header dell'articolo che a pié di pagina dove inoltre é collocato un link diretto al sommario del numero della rivista con accesso a un perfetto frontespizio simulato con una indicazione completa squisitamente cartacea delle informazioni sul volume della rivista -Giugno 1995, (vol. 35, n.2).
La precisione del cartaceo condiziona sensibilmente anche le riviste nate direttamente online specie in ambiente scientifico-accademico. Se prendiamo in considerazione una interessante rivista online come Kairos notiamo come nel header di ciascun articolo, anche in una semplice recensione sia possibile ottenere con precisione e immediatezza sia tutte le informazioni sull'articolo stesso (titolo, autore, appartenenza dell'autore a un ente) che quelle sul volume e fascicolo (5 : 2) grazie al richiamo dell'indicatore laterale di sinistra. Il discorso non muta nemmeno nel campo di documenti full-text come trasposizioni di opere letterarie. Se osserviamo ancora il precedentemente citato Peter Pan in Kensington Gardens messo in rete dal Progetto Gutenberg notiamo come già nella pagina introduttiva sul server della Digital Library della University of Pennsylvania ci sia una chiara indicazione della versione (Project Gutenberg Release #1332) con ulteriori precisazioni riguardo il metodo di identificazione adottato per indicare ristampe e riedizioni di una stessa opera ("Corrected EDITIONS of our etexts get a new NUMBER, VERSIONS based on separate sources get new LETTER").

L'INDICAZIONE DELLA VERSIONE O DEL FASCICOLO VA POSTA DOPO IL TITOLO. Una versione diversa dalla prima si indica con la dicitura Vers. o Rev., se si tratta di una prima versione normalmente non lo si indica. Nello stile Columbia per le scienze umane l'indicazione è posta tra due punti, in quello per le discipline scientifiche tra parentesi tonde.
Nel caso di altre risorse tipiche della rete, di non diretta derivazione cartacea, questo campo della descrizione é spesso vacante in quanto i ritmi di sviluppo della rete e il dinamismo dell'informazione rendono impossibile la numerazione della versione. La funzione dell'indicazione della versione è sostituita dalla data dell'ultimo aggiornamento che implica l'esistenza di versioni precedenti del documento.
 

2. 4. La data di pubblicazione/copyright e la data di ultimo aggiornamento
 

La data di prima pubblicazione o di copyright di un documento é un valore ancora oggi relativamente poco espresso in internet a meno che non si tratti di risorse direttamente derivate dal cartaceo. La tendenza é quella di esortare gli autori il più possibile a far precedere dopo il divider finale LA DATA DELLA PRIMA PUBBLICAZIONE DEL DOCUMENTO STESSO O LA DATA DI COPYRIGHT ALLA DATA DI ULTIMO AGGIORNAMENTO DEL FILE. In questo modo é possibile rintracciare, anche se non in molti casi recuperare (raramente gli autori mantengono un vero archivio dei documenti una volta che gli aggiornamenti vengono sovrascritti ai vecchi files), una sorta di "memoria" del documento e verificare la durata della sua permanenza e la costanza degli aggiornamenti, elementi fondamentali per la valutazione dell'attendibilità del documento stesso.
In ogni caso se esiste una data di pubblicazione della risorsa essa va indicata nello stile umanistico dopo l'eventuale indicazione di versione oppure direttamente dopo il titolo se questi dati non sono rintracciabili. Nello stile scientifico si anticipa l'indicazione della data subito dopo l'autore, tra parentesi tonde. Tutte le volte che non esiste una data di pubblicazione questa é sostituita da quella dell'ultimo aggiornamento. Se esistono entrambe vanno indicate una dopo l'altra, prima quella di pubblicazione/copyright e poi quella dell'ultimo aggiornamento.
 

2. 5. L'indicazione delle pagine
 

Nel campo delle risorse disponibili in rete -sia via web che via altri protocolli- la numerazione delle pagine o dei paragrafi é in linea di principio da considerarsi un artificio tipico della cultura stampata e dunque superato. L'indicazione della pagina o di un paragrafo si deve inserire in una citazione solo nel caso -relativamente poco frequente in rete e circoscritto a esempi di diretta derivazione cartacea come articoli da riviste digitalizzati in formato pdf o e-books- ci sia UNA ESPLICITA SUDDIVISIONE IN CAPITOLI, PARAGRAFI O PAGINE PROPRIA DEL DOCUMENTO STESSO. Anche nella sua interpretazione di puro supporto informativo l'unico luogo fisico del documento ipertestuale, lo schermo, é di per sè refrattario per definizione ad ogni misurazione dimensionale propria della realtà, è una simulazione di spazio accessibile solo per frammenti, segmenti, collegamenti esterni o ancore intertestuali, dove la funzione dell'indicazione di pagina può essere sostituita da quella di ricerca per parole-chiave inserita in tutti i più moderni browsers web.
 

2. 6. Il luogo di pubblicazione e il nome dell'editore: l'indicazione dell'URL
 

Per la citazione delle risorse di rete questo spazio della descrizione riporta le indicazioni di luogo ed editore solo per quelle risorse come banche dati, e-books o altre forme di pubblicazioni online dove esista un editore nel senso commerciale del termine e dove di conseguenza l'indicazione della casa editrice e la sua collocazione non virtuale vengano fornite in modo esplicito. Per tutte le risorse web in rete é comunque tassativamente obbligatoria, in base al principio dell'accessibilità,  una precisa indicazione dell'URL, cioé DELL'INDIRIZZO INTERNET COMPLETO DELLA RISORSA STESSA DA INSERIRE COME PENULTIMA VOCE DELLA DESCRIZIONE, seguita dalla data di accesso. Diciamo che per le risorse di rete normalmente la FUNZIONE DI QUESTA PARTE DELLA DESCRIZIONE vale a dire la reperibilità del documento- VIENE ASSUNTA DALL'INDICAZIONE DELL'INDIRIZZO INTERNET, posta a fine descrizione prima della data di accesso. In particolare l'indicazione del luogo "fisico" viene fornita dalla parte dell'indirizzo internet compresa tra il protocollo e le eventuali directories, in particolare dal nome di dominio (13-quando questo non è sostituito dall'indicazione dell'indirizzo IP- con cui é possibile rintracciare la sezione di cyberspazio in cui si trova la risorsa indicata. Anche quando comunque il documento presenta una chiara identificazione dell'editore e della sua ubicazione reale occorrerà sempre indicare prima della data di accesso anche la sua ubicazione virtuale nel cyberspazio tramite l'indicazione dell'URL, in nome del principio di accessibilità.
 

2. 7. La data di accesso

La data di accesso é, insieme all'indicazione dell'URL, l'altro DATO OBBLIGATORIO SPECIFICO della citazione delle risorse internet. In moltissimi casi sostituisce del tutto la data di pubblicazione e va inserito anche quando quest'ultima é riportata. OCCUPA TRA PARENTESI L'ULTIMO POSTO DELLA DESCRIZIONE BIBLIOGRAFICA dopo l'URL.
 
 



 

3. LO STILE DELLA CITAZIONE DELLE RISORSE ELETTRONICHE REMOTE

 

3. 1  Il perché del Columbia style. Le differenze tra citazione scientifica e umanistica a livello di bibliografia e a livello intertestuale.


Stabilite quali sono le regole fondamentali di qualsiasi forma di citazione e quali sono gli elementi costanti e le loro varianti interpretative nel campo delle risorse di rete occorre segnalare ancora una volta che non esiste a tuttora né nel campo dei documenti a stampa né tanto meno nel campo delle risorse elettroniche online uno stile di citazione universale ed omogeneo a cui fare riferimento. La necessità di individuare delle regole di base fondamentali e di fissare quanto meno degli elementi costitutivi stabili a cui attenersi é tanto più urgente quando il materiale bibliografico stesso come nel caso delle risorse online- é di per sé difficile da imbottigliare.
Praticamente ogni stile di citazione a carattere disciplinare nato per le risorse a stampa ha oggi predisposto specifiche appendici concernenti i materiali elettronici online e il web pullula di un numero sempre crescente di tutorials curati da biblioteche d'ambito prevalentemente anglosassone che tentano a vari livelli di adattare i vari stili di citazione a questo nuovo, sfuggente,  ambito di materiali. Vi ricordiamo che, come nella scelta di uno stile di citazione per le risorse a stampa, il vostro orientamento sarà necessariamente condizionato dalle scelte del docente con cui discuterete la tesi o, nel caso di una pubblicazione ufficiale, dalle scelte della casa editrice. Se, come è ancora oggi comune, le citazioni da inserire nel vostro lavoro apparterranno prevalentemente al mondo delle risorse a stampa e le citazioni di risorse elettroniche si limiteranno a poche fonti occorre tenere conto che, se lo stile di citazione scelto per le prime prevede (è per es. il caso dell'MLA style o dell'APA Style) delle specifiche indicazioni ufficiali anche per le risorse elettroniche, sarà buona norma optare per un unico stile citazionale indipendentemente dal tipo di documento da citare o dalla natura del suo supporto, o quanto meno indicare in nota alla bibliografia finale a quale stile si è scelto di attenersi e per quali tipi di risorse.
In questa sede abbiamo optato per scegliere come unico riferimento le formule descrittive proposte dal cosiddetto Columbia Style (Walker style) perché esso oggi rappresenta -in un panorama tanto multiforme da essere pericolosamente  disorientante- l'unico stile nato ex-novo specificatamente per adattare le norme citazionali dei principali stili disciplinari proprio a questo tipo di materiali e l'unico stile specifico per le risorse di rete ad essersi già stabilizzato in forma scritta. A differenza dei manuali online o in formato cartaceo pubblicati dalle più importanti organizzazioni internazionali esso non vuole essere il prodotto dell'adattamento di un unico stile disciplinare ma  si pone come obiettivo la costituzione di un modello adattabile a contesti disciplinari diversi affiancando, in una sintesi del tutto nuova e di importanza fondamentale, l'aspetto dei problemi citazionali a quello -parallelo e inseparabile- dei problemi strutturali e compositivi di queste risorse, nell'intento di arrivare a un modello di riferimento omogeneo, condivisibile sia da chi cita il testo che da chi lo scrive.
Il Columbia Style - nato dalla collaborazione tra Janice J. Walker (docente presso il Dipartimento di Linguistica della Georgia Southern University) e Todd Taylor (docente alla University of North Carolina autore fra l'altro di due studi sulla information literacy nell'epoca di internet  (14)e sullo stile dello scholarly publishing (15)-  prevede fondamentalmente una fusione/sintetizzazione dei fondamentali stili a carattere disciplinare con l'obiettivo di identificare due modelli-base di citazione:
 

· un modello di tipo scientifico derivato dalle formule descrittive dell'APA e del CBE
· un modello di tipo umanistico derivato dalle formule della MLA e dal Chicago Style (16) .
 

Le differenze tra i due stili e la necessità di mantenerli distinti nasce dalla diversa natura delle discipline appartenenti a queste due categorie della conoscenza e dal diverso scopo che la necessità di citare un determinato materiale bibliografico può assumere in contesti così diversi. In generale in un contesto scientifico la citazione tende a mettere in luce le informazioni più recenti e la loro oggettività mettendo in secondo piano l'identità personale dei ricercatori mentre nel contesto delle materie umanistiche accade esattamente il contrario e l'autore di una determinata asserzione rappresenta spesso un dato più importante rispetto alla determinazione della data.  QUESTA FONDAMENTALE DIFFERENZA CONDIZIONA SIA LA FORMA DELLA CITAZIONE A LIVELLO INTERTESTUALE CHE L'ORGANIZZAZIONE DELLA BIBLIOGRAFIA FINALE.

A LIVELLO INTERTESTUALE il Columbia Style per le risorse elettroniche prevede in un contesto umanistico l'indicazione tra parentesi del solo cognome dell'autore mentre in un contesto scientifico prevede l'indicazione del cognome e della data di pubblicazione o, in assenza di questa, della data dell'ultimo aggiornamento in formato giorno-mese-anno con il giorno ovviamente in numero, il mese in parola abbreviato e l'anno per esteso (per es.: 8 Dic. 2001):
 

(Columbia Style) Citazione delle risorse online a livello intertestuale:

Contesto umanistico   (cognome autore)
Contesto scientifico    (cognome autore, data pubbl./ultimo aggiornamento)


Quando l'autore non è identificabile lo si sostituisce con il titolo. Nel caso occorra citare a livello intertestuale più opere diverse dello stesso autore occorrerà affiancare al cognome dell'autore (stile umanistico) o al cognome-data (stile scientifico) anche il titolo specifico del documento per non creare ambiguità. All'opposto dovendo citare più volte lo stesso documento è preferibile ripetere anche il cognome dell'autore (o in sua assenza il titolo) non esistendo il riferimento della paginazione tipico del cartaceo.

NELLA BIBLIOGRAFIA FINALE lo stile scientifico prevede l'organizzazione della medesima in ordine cronologico mentre lo stile umanistico segue l'ordinamento alfabetico per autore (o per titolo quando questo non è rintracciabile).
 

(Columbia Style) Citazione delle risorse online nella bibliografia finale:

Contesto scientifico    >    organizzazione in ordine cronologico
Contesto umanistico   >    organizzazione in ordine alfabetico per autore/titolo


3.2. Alcune regole compositive per la bibliografia finale
 

Quando si prepara una tesi la bibliografia finale deve iniziare in una pagina a parte alla fine del testo. Specie se pensate di poter pubblicare il vostro lavoro su web (17ma anche semplicemente per motivi "archivistici" sarebbe consigliabile che la bibliografia fosse salvata su un file a parte ma numerato con paginazione a seguire. In un documento web la bibliografia è sempre un file a parte linkato all'indice principale, dunque direttamente accessibile anche indipendentemente dal testo. Per un'eventuale messa in rete, specie se il documento si articola in più pagine come per es. una tesi di laurea è auspicabile che le voci dell'indice principale (TOC = table of contents) siano collegate mediante links intertestuali alle sezioni di testo corrispondenti, oppure che addirittura si costruisca un file introduttivo con una sorta di frontespizio simulato contenente i dati fondamentali all'identificazione del documento e l'indice, riservando al testo vero e proprio un file a sé stante collegato alle voci dell'indice stesso mediante appropriati links.

Per visionare la possibile articolazione elettronica di una tesi di laurea online clicca su questo link.
Il collegamento conduce al frontespizio elettronico di una tesi di laurea pubblicata nell'archivio online di Liber Liber. Cliccando sul titolo della tesi si accede all'indice dei capitoli. Alla bibliografia è dedicato un file separato e anche a ciascun capitolo. Dall'indice si accede direttamente non solo ai capitoli ma mediante ancore intertestuali anche ai singoli paragrafi e alle note a pié di pagina. La consultabilità è così al massimo della funzionalità sia per una lettura veloce che per una lettura mirata o completa del testo.

Nell'elencare le voci occorrerà utilizzare nel vostro word processor un capoverso sporgente di modo che LA PRIMA RIGA DI CIASCUNA VOCE SIA IN LINEA CON IL MARGINE SINISTRO E IL TESTO A SEGUIRE RIENTRI DI CA. 5 BATTUTE. E' meglio non utilizzare la barra spaziatrice ma la funzione di aumenta/riduci rientrosulla barra di formattazione (una rientranza corrispondente a 5 battute in word corrisponde a 2 rientri automatici).
 

3. 3.L'articolazione delle citazioni secondo i vari tipi di materiali: identificazione dei modelli di riferimento.
 

Se dovessimo identificare un formato base per la citazione dei documenti elettronici secondo le due versioni, umanistica e scientifica del Columbia style potremmo delinearlo in questi termini:
 

Columbia Style per le scienze umane:

Cognome, nome. "Titolo Documento Secondario Specifico se Identificabile come tale."Titolo Principale del Documento. Eventuale versione* o indicazioni sulla pubbl. (volume/fascicolo o città/editore). Data pubblicazione o copyright e/o data ultima revisione**. Indirizzo internet completo (data di accesso alla risorsa da parte di chi scrive***).

da scriversi così:
*Vers. 2. Rev. Apr. 1998
**12 Dic 1995
*** 15/9/2001

Columbia Style per le materie scientifiche:

Cognome, iniziali/e del nome. (Data pubblicazione* o copyright o data ultima revisione). Titolo documento secondario specifico se identificabile come tale. Titolo principale del documento. Eventuale versione** o indicazioni volume/fascicolo. Indirizzo internet completo (data di accesso alla risorsa da parte di chi scrive***).

da scriversi così:
*(1995, Dic 12) (Rev. Apr 1998)
**( Vers. 2.)
***15/9/2001
 

Rispetto a questo formato base si inseriranno ovviamente di volta in volta, secondo il tipo di materiali, le informazioni disponibili adattando gli elementi della citazione secondo le indicazioni fornite. 
Per una serie di esempi e per utilizzare l'eserciziario online e gli altri supporti didattici prepararti in occasione della versione del corso sulla citazione delle risorse remote dedicato agli studenti della Facoltà di Lettere e Filosofia clicca sul relativo link:

MATERIALI DIDATTICI ONLINE DI SUPPORTO AL CORSO
Università di Parma  -  Settore Biblioteche 
"DALLA BIBLIOTECA ALLA RETE :  Scegliere ed utilizzare al meglio gli strumenti per la ricerca bibliografica" 
Modulo per gli studenti della Facoltà di Lettere e Filosofia - Settembre/Ottobre 2002
La composizione della tesi e la citazione bibliografica. 
Seconda Parte: La citazione bibliografica delle risorse elettroniche remote 


FINE


NOTE:

11.  Esempio tratto da  J. Walker and T. Taylor (op. cit.,  p. 30-31). Torna al testo

12. Appare dunque corretta una citazione (Walker, p. 49) di questo tipo:

Corel Corporation. Welcome to Corel-Visitor Center. 29 May 1996. http://www.corel.com/Aboutcorel/ (8/8/01)
Torna al testo
13.  Il nome di dominio é il nome in lettere dell'indirizzo IP (internet protocol) che serve per connettersi a un sito su internet. Nell'URL é la parte che precede eventuali directories o file che costituiscono la "strada" per raggiungere il sito. Può essere costituito da due o più parti separate da punti, per es. "unipr.it".
"The domain name is the unique name that identifies an Internet site. The Internet is made up of hundreds of thousands of computers and networks, all with their own domain name or unique address. Domain names always have two or more parts separated by dots. A given server may have more than one domain name, but a given domain name points to only one server. For example, "whitehouse.gov" is the domain name belonging to the Whitehouse computer system. Once a system administrator registers a unique domain name, subaddresses can be assigned to the machines and people on the local network. So the President's e-mail address is "president@@whitehouse.gov," the Vice-President's is "vice-president@whitehouse.gov," and so on. Each corresponds to a unique IP address. The machine that serves up the Whitehouse web pages is called www.whitehouse.gov." (Learn the Net. Glossario)
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14. Todd Taylor ; Ward, Irene. Literacy theory in the age of the internet, New York, Columbia University Press, 1998. Torna al testo

15. 
Todd Taylor.  Olson, Gary, Publishing in rhetoric and composition, New York, Albany State University of New York Press, 1997.
Todd Taylor. Moxley, Joseph M. Writing and publishing for academic authors, Lanham, Rowman & Littlefield, 1997.
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16. Per un tutorial sulle norme citazionali secondo il Chicago Style vai a: http://www.wisc.edu/writing/Handbook/DocChicago.html
Per approfondire le norme citazionali della MLA e della APA vedi la bibliografia finale
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17. In italia il sito web di Liber Liber si occupa fra l'altro di creare e gestire una sorta di biblioteca non solo di opere edite (progetto Manuzio) ma anche di tesi di laurea direttamente consultabile online all'indirizzo http://www.liberliber.it/biblioteca/tesi/index.htmalla quale si può collaborare come volontari. Torna al testo



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