ESB Forum
ISSN: 2283-303X |
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Catalogare le risorse elettronicheLo standard ISBD(ER)
pubblicato anche a stampa, in versione arricchita da immagini ed esempi di catalogazione, in "Biblioteche oggi", XVII, n. 1 (gennaio-febbraio 1999), p. 46-70. di Mauro Guerrini (in linea da marzo 1999)
Non registriamo i fiori - disse il geografo Ma perché? Il fiore è la cosa più bella nel mio pianeta Non li registriamo - disse il geografo - perché sono effimeri Antoine de Sant Exupery Vi sono documenti che presentano testo ed etichette informative leggibili a occhio nudo (p.e., i libri) e documenti la cui lettura richiede l'ausilio di una macchina o di una strumentazione elettronica (p.e., i dischi sonori, le audioregistrazioni, le videoregistrazioni). In questa seconda categoria rientrano le risorse elettroniche: richiedono un elaboratore elettronico per essere lette e usate. La catalogazione delle risorse elettroniche si pone con la diffusione di questa tipologia documentaria, che risale agli anni Ottanta; il problema si era posto in precedenza con gli archivi di dati leggibili da una macchina, la cui diffusione risale alla fine degli anni Sessanta, in seguito all'elaborazione del MARC (MAchine Readable Cataloging).[1] È, tuttavia, solo dagli anni Novanta che la questione si presenta con un certo interesse in Italia, ma anche nel resto del mondo, principalmente per tre motivi: diffusione ampia dei microcomputer, acquisizione consistente di CD-ROM, collegamento diffuso a Internet (Web), finalmente disponibili a un costo accessibile all'user consumer. La formulazione electronic resources è introdotta da ISBD(ER)[2] ed è volta in italiano in risorse elettroniche[3]. Risorse è un termine generico ed è usato in contesti diversi: si parla di risorse finanziarie, risorse idriche, risorse energetiche, risorse bibliografiche, perfino di risorse umane; Windows 95 (e successivi) prevede l'operazione Gestione risorse. AACR2R usa l'espressione computer files, che l'edizione italiana del codice traduce archivi per elaboratore, mentre AACR2 1978 adopera machine readable data files, formulazione che l'edizione in francese del 1980 rende in fichiers de données lisibles par machine. Le regole spagnole del 1995 parlano di archivos de ordenador. ISBD(NBM) 1977 usa machine readable data, che l'edizione italiana traduce dati leggibili dalla macchina[4]. La definizione non compare nell'edizione 1987, perché (NBM) non si occupa più di questa tipologia di documentazione, demandata prima a (MRF) (Machine Readable File) poi a (CF) (Computer Files). Alcune grandi biblioteche o sistemi di biblioteche usano altre formulazioni ancora: ARIADNA (Biblioteca Nacional di Madrid) archivos de ordenador, TREVI (Bibliothèque Nationale de France) document électronique (interessante l'uso del termine document: in effetti si descrivono i documenti, non i contenitori), SBN archivio elettronico[5]. Ciò dimostra quanto la terminologia sia ben lungi dall'essere consolidata e uniforme. Il Working Group on the International Standard Bibliographic Description for Computer Files ISBD ha deciso di abbandonare l'espressione computer files, usata nell'edizione 1990 dello standard - ISBD(CF), appunto - perché valutata riduttiva per comprendere le varie tipologie di risorsa elettronica; ha preso in considerazione la formulazione digital resources, ma l'ha abbandonata dopo ampia discussione, a favore di electronic resources, perché maggiormente comprensibile al di fuori della cerchia degli addetti alla catalogazione e perché omnicomprensiva dei files ad accesso locale e ad accesso remoto[6]. Risorsa elettronica è, però, una formulazione generica e ibrida, che può generare confusione per almeno due motivi. 1. Elettronico non è sinonimo di digitale. Un apparecchio elettrico tratta l'informazione in maniera analogica, un apparecchio digitale tratta l'informazione in modalità numerica, ovvero bit per bit; la definizione di digitale è contrapposta a analogica. Il procedimento di digitalizzazione trasforma grandezze continue in grandezze discrete. L'aggettivo digitale si riferisce esclusivamente alla modalità di trattamento e di registrazione dell'informazione, è indipendente dal mezzo che produce o tratta l'informazione. Il Working Group dell'IFLA, tuttavia, ha scelto, per il momento, electronic resources. Sarebbe stato preferibile che avesse motivato maggiormente l'opzione. Electronic resources pone l'accento sulle modalità di lettura del documento, piuttosto che sul tipo di archiviazione (digitale) che interessa anche i CD-DA (Digital Audio), la cui descrizione ricade in (NBM), non in (ER). 2. La formulazione risorse elettroniche fa pensare all'idea per la quale qualsiasi documento leggibile da una macchina elettronica sia da catalogare. Lo standard ISBD è nato basandosi sul libro, un tipo di documento che ha fortemente condizionato la struttura del linguaggio catalografico. ISBD(ER) e AACR2 hanno predisposto una normativa usando lo schema descrittivo anche per la risorsa elettronica. Cosa s'intende per risorsa elettronica? Quali sono i requisiti che la caratterizzano e la identificano? Le caratteristiche delle risorse elettroniche giustificano uno standard specifico? Lo schema è predisposto per contenere le caratteristiche delle risorse elettroniche? Qual è stata l'evoluzione culturale e tecnica che ha determinato la necessità di un trattamento catalografico specifico? Si ha l'impressione che sia stata compiuta una riflessione intuitiva, mentre avrebbe dovuto essere esplicita e preliminare alla redazione dello standard e del capitolo 9 del codice. La redazione di ISBD(S), ad esempio, impose la necessità di rivedere lo schema elaborato nel 1971 e di prevedere un'area in più, passando dalle sette iniziali alle otto successive. La descrizione del libro antico o, meglio, d'interesse antiquario, mostra un comportamento concettualmente dissimile fra ISBD(A) e AACR2. Il codice si discosta dalla filosofia ISBD e presenta solo un'appendice al capitolo 2 in cui ne richiama alcune particolarità, non un capitolo specifico, perché reputa che - dal punto di vista catalografico - le caratteristiche del libro antico e del libro moderno non differiscano sostanzialmente. Gli archivi di dati leggibili da una macchina rientravano nella competenza di ISBD(NBM), edizione 1977; dalla metà degli anni Ottanta, l'IFLA ritiene opportuno sviluppare ISBD(MRF), mentre AACR2 prevede fin dal 1978 il capitolo 9, Machine readable data files.
ISBD(ER) e AACR2 non si pongono il problema di illustrare la differenza fra un CD-DA, un CD-ROM (Compact Disc Read Only Memory) e un DVD (Digital Video Disc), una diversità certamente non facile da chiarire[7]. Per un certo periodo, circa dieci anni, l'Universal Bibliographic Control and International MARC Programme dell'IFLA non ha avvertito alcuna esigenza di discriminare la specificità di un CD-DA e di un CD-ROM e di redigere, quindi, standard particolari per la loro registrazione, entrambi compresi in (NBM). Esistono certamente ragioni forti per distinguere le risorse elettroniche dal materiale non librario, accettando, beninteso, la logica ISBD attuale, che vuole la redazione di standard specifici per ciascuna tipologia di documento. I confini fra un CD-DA e un CD-ROM si confondono e le definizioni si sovrappongono. Per primi, nel 1980, appaiono i CD musicali (CD-DA), pubblicati con standard diversi da produttore a produttore, che dovevano essere letti ciascuno con il proprio lettore. Nel 1986 viene definito lo standard ]de facto High Sierra, su cui si basa ISO 9660 del 1988, che standardizza la modalità di lettura. Il primo CD-ROM appare all'inizio degli anni Ottanta (1983, presumibilmente), ma i primi CD-ROM editorialmente impegnativi risalgono al 1985[8]. Un CD-DA, un CD-ROM e un DVD (apparso a metà degli anni Novanta) sono supporti predisposti per essere letti da un lettore laser, appartengono alla stessa famiglia. Il supporto e la modalità di lettura sono molto simili, il contenuto è diverso, in quanto un CD-ROM e un DVD contengono ]software, ovvero dati e programmi, ma anche suoni e immagini sotto forma di files, un CD-DA contiene solo tracce leggibili tramite un lettore laser, che rappresentano la forma digitale delle tracce analogiche del disco in vinile, ma non è predisposto a ospitare software; è l'analogo del disco in vinile, contiene un segnale audio, ma non software. In altre parole, un CD-DA, un CD-ROM e un DVD hanno un sistema di lettura ottico o, più esattamente, un sistema laser di lettura digitale, bit per bit; tuttavia, mentre un CD-DA ha solo tracce, un CD-ROM ha tracce e settori in cui memorizza files, ovvero un CD-ROM ha dati codificati (encoded) per essere trattati, elaborabili, dal computer; difatti un CD-ROM e un DVD sono formattati per contenere software, un CD-DA non è formattato. Un lettore CD-ROM può leggere un CD-DA, un lettore CD-DA non legge un CD-ROM. I dati di un CD-DA e di un CD-ROM possono essere copiati tout court, i dati di un CD-DA possono essere copiati, ma devono essere prima convertiti in un formato digitale che può avere un'estensione .wav o di altro tipo. DVD è il supporto che sostituirà presto i CD. Anziché 656 Mbyte di un comune CD, un DVD contiene 4,7 GB di dati o, se a doppia potenza, 9,4 GB; sono già disponibili (novembre 1998) DVD da 17 GB. Un DVD è un CD che può contenere immagini in movimento e audio (enciclopedie, concerti, spettacoli). Il DVD è il supporto digitale del futuro, può contenere un film (audio-video) con qualità superiore a quella delle cassette home-video VHS, un'enciclopedia multimediale ricca di contenuti interattivi, filmati, suoni, etc. Un lettore PC-DVD-3, un DVD di terza generazione, può leggere con la medesima periferica qualunque tipo di compact disc finora conosciuto: CD di capacità dati 656 MB e di 748 MB, CD-ROM fino a 32X, DVD a velocità tra 2X e 5X, CD-DA, CD-I, CD-Extra, CD-ROM/XA, CD-R, CD-RW, Photo CD, CD-WO, Enhanced music CD[9]. Un lettore DVD di prima generazione può leggere dischi DVD con velocità 1X, CD-ROM fino a 12X e CD-DA, ma non è in grado di leggere CD-R e CD-RW; per leggere questi supporti è necessario installare un ]driver separato. Quesito: un DVD che contiene un film è una risorsa elettronica o una videoregistrazione, un CD che contiene una mappa è una risorsa elettronica o materiale cartografico? Categorie diverse possono presentarsi separate e abbinate (i periodici rappresentano la categoria più variabile, ma sono una condizione bibliografica e non una tipologia documentaria)[10]. La domanda ne suscita un'altra: le risorse elettroniche non pongono la necessità di ripensare la distinzione tipologica dei materiali finora accettata? Di conseguenza, non pongono la necessità di ripensare l'ambito di copertura di alcune ISBD? Non vi è dubbio che le ISBD, nella loro evoluzione, hanno considerato (realisticamente? inevitabilmente?) categorie fra loro disomogenee e intersecanti [11]. Le risorse elettroniche sono i prodotti di una tecnologia in evoluzione che genera sempre nuovi cambiamenti. È, pertanto, impossibile definire esattamente l'ambito di applicazione dello standard, per il rapido e imprevedibile sviluppo della tipologia documentaria a cui è dedicato, non facilmente controllabile neppure dagli specialisti. Le norme per la descrizione delle risorse elettroniche: cronologia essenziale 1969: Copenaghen: incontro di esperti di catalogazione, promosso dal Committee on Cataloguing dell'IFLA
1971: è pubblicata ISBD(M). Si constata, tuttavia, che la stampa è solo uno dei mezzi di trasmissione della conoscenza. L'IFLA ritiene opportuno elaborare uno standard per il materiale non librario (dischi sonori, pellicole cinematografiche, manifesti, archivi di dati leggibili da una macchina, ...)
1977: è pubblicata ISBD(NBM), che si occupa anche degli archivi di dati leggibili da una macchina
1978: è pubblicata AACR2, che, al capitolo 9, prevede la descrizione dei machine readable data files
198- : compaiono documenti nuovi, costituiti da files di dati e di programmi per microcomputer
1981: l'ISBD Review Committee ritiene opportuno riflettere circa la necessità di redigere una ISBD dedicata agli archivi per elaboratore
1984: sono pubblicate le ALA guidelines for using AACR2 chapter 9 for cataloguing microcomputer software
1986: l'IFLA decide di redigere uno standard specifico per gli archivi di dati leggibili da una macchina; adotta la filosofia seguita da AACR2; costituisce l'ISBD(MRF) [Machine Readable Files] Working Group che inizia il suo lavoro con l'analisi e la revisione di (NBM); è diffuso il draft di ISBD(MRF)
1988: è pubblicata AACR2R, che, al capitolo 9, prevede la descrizione dei computer files; il Working Group dell'IFLA abbandona la formulazione (MRF) a favore di (CF) e presenta il draft finale di ISBD(CF) International Standard Bibliographic Description for Computer Files
1989: l'IFLA Cataloguing Section's Standing Committe inizia la revisione formale del draft di ISBD(CF), in collaborazione con la Section on Information Technology
1990: è pubblicata ISBD(CF)[12]
1994: l'IFLA costituisce un Working Group, composto da membri del Cataloguing Section's Standing Committe e della Section on Information Tecnology; è presentato ]Guidelines for bibliographic description of interactive multimedia (ALA), approvato dall'Association for Library Collections and Technical Services (ALCTS) nel 1997
1995: il Working Group dell'IFLA presenta un secondo draft di ISBD(CF)[13] e inizia la sua revisione; avverte la necessità di trovare una formulazione che comprenda le varie tipologie di archivi; conia ]electronic resources, formulazione ritenuta più appropriata di computer files e di digital resources; è pubblicato Cataloging Internet resources (OCLC; rist.: 1996)
1996: il il Working Group dell'IFLA presenta un draft di ISBD(ER) <<for worldwide review"[14]
1997: è pubblicata ISBD(ER) ]International Standard Bibliographic Description for Electronic Resources
1998: è pubblicato Functional requirements for bibliographic records, che analizza anche le caratteristiche formali delle risorse elettroniche 1Le risorse elettroniche: tipologia 1. Verbum (Bibbia); il primo CD-ROM è, presumibilmente, una base di dati; il primo libro stampato è la Bibbia delle 42 linee di Gutemberg, composta a partire dal 1452 e edita prima dell'agosto 1456. Significativa differenza culturale fra il Novecento e il Quattrocento; (testo chiuso) 2. Vivavoce Inglese (testo chiuso) 3. Mappa archivistica della Sardegna (multimediale interattivo); 4. Biblioteca nazionale centrale di Firenze. Catalogo (in aggiornamento programmato; mensile) 5. Alice cd; versione CD-ROM del Catalogo dei libri in commercio italiani; differisce dal sito Web (http://www.alice.it) (in aggiornamento programmato; mensile); 6. Bullettino storico empolese (cartuccia Jaz; dati riversati da Photochrome; item unico); 7. Ariel (software su dischetto); 8. Sound card driver (software su disco ottico); 9. JoDi : journal of digital information (rivista elettronica); 10. La repubblica (versione elettronica di un quotidiano cartaceo; le due espressioni differiscono); 11. Due anni di Governo Prodi (CD-ROM allegato a un periodico cartaceo; testo chiuso); 12. Università degli studi di Firenze, Sistema bibliotecario di ateneo (servizio in linea, World Wide Web; in aggiornamento non programmato); 13. Macromedia freeHand, arrivato recentemente alla versione 8; un CD per Macintosh che contiene diverse migliaia di clipart e fonts, utilizzabili per desktop publishing; esistono Photo CD commerciali, in vendita nelle edicole e nelle librerie (p.e., allegati alla rivista <<MPC : Max Photo Collection") e Photo CD, immessi sul mercato dalla Kodak, masterizzabili in proprio; i Photo CD possono essere visualizzati su lettori CD con appositi programmi; 14. Batman & Robin (movie DVD);
Altri tipi di risorse elettroniche: mailing lists (p.e., AIB-CUR, INTERCAT), conferenze elettroniche.
2 Le risorse elettroniche. Cosa sono e come sono definibili?
ISBD(ER) e AACR2 forniscono definizioni sintetiche ed esemplificative di risorsa elettronica. ISBD(ER): <<Risorsa elettronica. Materiale (dati e/o programmi) codificati per essere elaborati dal computer. Include materiali che richiedono l'uso di una periferica (p.e., un lettore CD-ROM) collegata a un computer, e servizi in linea (p.e., bollettini, gruppi/liste di discussione, siti Web)". ISBD(CF), alla voce computer file: <<Materiale (archivio(i) e/o programma(i) di dati) codificati per essere trattati dal computer". AACR2R presenta una definizione analoga nel Glossario, mentre al punto 9.0A1 parla di <<archivi codificati per essere trattati dall'elaboratore. Questi archivi comprendono dati e programmi. Gli archivi per elaboratore possono essere immagazzinati su supporti o contenuti in supporti, disponibili per l'accesso diretto o a distanza". Le risorse elettroniche sono quei documenti, quegli archivi che, per essere letti (i dati) o per essere usati (i programmi) necessitano di un computer e di una unità periferica ad esso collegata: un lettore di CD-ROM, un modem; un televisore, per vedere un Photo CD o un film su DVD. Le risorse elettroniche comprendono tre tipi di informazioni: 1. dati: informazioni sotto forma di numeri, lettere, simboli, grafi, immagini, suoni o una loro combinazione; 2. programmi: istruzioni o routines [codici informatici] che servono per compiere determinate funzioni, inclusa l'elaborazione dei dati; 3. dati e programmi: combinazione di dati e programmi per un servizio in linea o un documento multimediale interattivo.
Le risorse elettroniche sono costituite, in altre parole, da software, dati numerici e/o alfanumerici, strumenti multimediali interattivi, servizi in linea. Non rientrano nella tipologia: 1. giochi programmati (p.e., game boy, video games, giochi da sale giochi); 2. apparecchiature elettroniche come: 2.1. calcolatori (e calcolatrici tascabili); 2.2. traduttori elettronici e altri simili dispositivi programmati; 2.3. simulatori di attività (p.e., i simulatori di volo); 2.4. programmi residenti nella memoria permanente dell'elaboratore (ROM) o firmware (piastrina che sta dentro il computer e che controlla le prestazioni del computer, che controlla i circuiti; è qualcosa prima del DOS); 2.5. linguaggi di programmazione di un particolare elaboratore (p.e., Applesoft in ROM). I documenti (programmi) citati ai punti 2.4 e 2.5 sono considerati parte dell'apparecchiatura e sono descritti insieme con questa, nella categoria degli oggetti tridimensionali, come recita AACR2R 9.0A1; rientrano fra i materiali presi in esame dal capitolo 10 di AACR2 (manufatti e oggetti tridimensionali) e da ISBD(NBM).
2.1 Risorse elettroniche ad accesso locale e ad accesso remoto
La risorsa elettronica si caratterizza per la sua fisicità, cioè per la sua disponibilità o indisponibilità in loco, ovvero per essere ad accesso locale (nella terminologia ER) o ad accesso diretto (nella terminologia AACR2) o ad accesso remoto (nella terminologia ER) o ad accesso a distanza (nella terminologia AACR2). Accesso remoto identifica il trattamento catalografico in relazione alla risorsa, non implica necessariamente il significato consueto di distanza.
2.1.1. Risorse elettroniche ad accesso locale La risorsa elettronica ad accesso locale consiste di un supporto fisicamente disponibile, qual è un CD-ROM, da inserire in una unità periferica collegata a un computer, di solito un microcomputer. Le risorse elettroniche ad accesso locale hanno avuto e hanno i seguenti supporti:
: [ ...
2.1.2. Risorse elettroniche ad accesso remoto La risorsa elettronica ad accesso remoto è un documento che risiede in un sistema di memoria fisica indisponibile e invisibile localmente; è consultabile tramite Internet o altre connessioni di rete; è una risorsa volatile, ma non per questo priva di un'esistenza fisica, scrive Pat Oddy;[17] è presente su un ]hard disk collocato a migliaia di chilometri come a dieci metri di distanza, immagazzinata in una qualche forma che ne consente l'accesso e il ricupero. L'invisibilità del sistema di immagazzinamento la distingue sostanzialmente dai documenti tradizionalmente disponibili in biblioteca. Il documento ad accesso remoto, infatti, non è disponibile, non è maneggiabile, in quanto è memorizzato su un dispositivo con una grande memoria, gestita con modalità automatizzate o da tecnici informatici, afferma ISBD(ER) nelle Definizioni. AACR2R, nel Glossario, pone l'accento sulle modalità di accesso, piuttosto che sulla maneggiabilità del supporto: parla di archivi per elaboratore consultabili <<mediante dispositivi di input/output elettronicamente connessi all'elaboratore". La risorsa elettronica ad accesso remoto (p.e., una base di dati, un periodico elettronico, una versione elettronica di un periodico cartaceo, un servizio in linea) è mutevole: può avere un aggiornamento con frequenza alta, anche più volte al giorno. Cambia, pertanto, status (grafica, informazioni, dimensione, ...) ripetutamente, fino a divenire altro rispetto alla sua origine; talvolta cambia URL (Universal Resource Locator) e diviene irreperibile, ovvero diviene disponibile a un nuovo indirizzo; la manutenzione e l'aggiornamento sono caratteristiche così distintive che, se cessano, provocano la "morte" della risorsa (Internet è pieno di "cadaveri"). Tutte le risorse elettroniche ad accesso remoto sono considerate pubblicazione.
Le risorse elettroniche ad accesso locale si caratterizzano ulteriormente per tipologia di presentazione del testo [terminologia da definire]: 1. opere con testo chiuso, definitivo, concluso, ad esempio, un CD-ROM che contiene il testo della Bibbia, de La divina commedia; il CD-ROM, in questo caso, è un documento analogo a un libro (ovviamente lo distinguono le modalità di lettura e di presentazione del testo); il CD può avere un'edizione successiva che emenda, riduce o amplia la precedente, come un libro o un qualsiasi altro documento prodotto dalla medesima matrice in un certo numero di copie; 2. opere con testo aperto, in aggiornamento programmato, ad esempio il CD-ROM della BNI, aggiornato trimestralmente. Un CD-ROM successivo è cumulativo e sostitutivo del precedente ("uccide il precedente"), perché contiene tutte le informazioni contenute dal CD che sostituisce e nuovi dati, talvolta integra il precedente con dati assenti e lo emenda da errori. Alcune opere (p.e., Omnia 98) sono aggiornate in modo continuativo nella base di dati raggiungibile tramite Internet e a intervalli prestabiliti da nuovi CD-ROM. Alcuni CD hanno parametri di settaggio con scadenza programmata. Questa tipologia di documentazione pone due problemi: a. un problema di definizione: in quale categoria rientra un CD-ROM in aggiornamento programmato? Fra i seriali? Fra le opere in continuazione? È una documentazione sui generis? b. un problema di edizione: quando una manifestazione di un CD-ROM è una nuova edizione e quando è un aggiornamento?
a. Definizione. Come definire questa tipologia di documentazione anomala? Un CD-ROM in aggiornamento programmato ha delle affinità con il seriale, ma è indubbiamente cosa diversa, perché un seriale presenta un testo che differisce da fascicolo a fascicolo, mentre un CD-ROM in aggiornamento presenta il testo del CD precedente con l'addizione di dati nuovi. È senza dubbio paragonabile a un elenco telefonico e a un orario ferroviario, che, a scadenza annuale (inferiore o maggiore) aggiornano e sostituiscono l'edizione precedente; affinità non mancano neppure con una pubblicazione a fogli mobili, predisposta ad accogliere nuove pagine e fogli con testo sostituivo di informazioni invalidate o invecchiate. Non vi è dubbio che il CD-ROM in aggiornamento programmato rappresenta una tipologia di documentazione ancora da definire compiutamente.
b. Nuova edizione o aggiornamento? b.1. Nuova edizione. Si ha una nuova edizione quando viene stabilito che risultano differenze significative nel contenuto intellettuale o artistico del documento (cfr. ISBD(ER) 2.1). L'agenzia catalografica crea un record separato, una nuova registrazione. Secondo ISBD(ER), si è in presenza di una nuova edizione quando l'opera contiene:
b.2. Aggiornamento. Si ha un aggiornamento quando viene stabilito che non risultano differenze significative nel contenuto intellettuale o artistico del documento; l'agenzia bibliografica non crea un record separato, una nuova registrazione, benché possa scegliere di creare record bibliografici multipli. Secondo (ER), si è in presenza di un aggiornamento quando l'espressione presenta differenze:
Le risorse elettroniche non presentano, in genere, una fonte equivalente al frontespizio del libro, da cui ricavare informazioni. ISBD(ER) prevede fonti interne e fonti esterne; stabilisce che le informazioni interne all'espressione sono fonte principale, mentre le informazioni esterne all'espressione (le notizie ricavate dalla documentazione - manuale e custodia) sono fonte secondaria e sono utilizzate per supplire alla carenza o all'insufficienza di informazioni nella fonte interna. C'è chi introduce una distinzione ulteriore fra fonti interne primarie (quelle che appaiono a video) e fonti interne secondarie (quelle che l'utente visualizza cliccando un'icona). Le informazioni nella fonte interna devono presentarsi con evidenza formale:
Quando la risorsa elettronica non è leggibile senza essere elaborata (perché è compressa o perché è formattata per una particolare stampante) viene scompattata o viene stampato il documento; le informazioni sono ricavate dal testo stampato, o dal documento opportunamente elaborato. Se le informazioni ricavate da queste fonti variano per grado di completezza, viene scelta la fonte che fornisce informazioni più ampie o più complete. Qualora le informazioni ricavate da fonti interne fossero insufficienti o non potessero essere utilizzate (p.e., per l'indisponibilità del lettore), vengono selezionate altre fonti secondo questo ordine di precedenza:
Se viene utilizzata la documentazione allegata, occorre ovviamente distinguere fra le informazioni relative alla documentazione e le informazioni proprie della risorsa. Nel caso in cui la custodia contenga più documenti e il titolo collettivo si trovi solo sulla custodia, la custodia viene utilizzata come fonte ed è preferita alle etichette dei singoli documenti. Quando la risorsa elettronica è costituita da due o più parti fisiche separate (p.e., un documento multimediale interattivo composto da un CD-ROM e da un videodisco), ciascuna con le proprie fonti, viene preferita la fonte che fornisce informazioni che si riferiscono alla risorsa nel suo insieme e che include il titolo collettivo. Se nessuna fonte fornisce le informazioni necessarie, sono preferite altre descrizioni pubblicate della risorsa (p.e., database bibliografici, recensioni) o altre fonti. Le informazioni ricavate da una fonte diversa da quella prescritta sono racchiuse entro parentesi quadre (cfr. ISBD(ER) 0.5.1).
3.1. Fonti d'informazione prescritte da ISBD(ER)
Area Fonti d'informazione prescritte 1. Titolo e formulazione di Fonti interne; etichette sul supporto responsabilità fisico; documentazione, contenitore o altro materiale allegato 2. Edizione Fonti interne; etichette sul supporto fisico; documentazione, contenitore o altro materiale allegato 3. Tipo ed estensione della risorsa Qualsiasi fonte 4. Pubblicazione, distribuzione etc. Fonti interne; etichette sul supporto fisico, documentazione, contenitore o altro materiale allegato 5. Descrizione fisica Qualsiasi fonte 6. Serie Fonti interne, etichette sul supporto fisico; documentazione, contenitore o altro materiale allegato 7. Note Qualsiasi fonte 8. Numero standard (o equivalente) e Qualsiasi fonte condizioni di disponibilità La fonte del titolo proprio è registrata in ogni caso (cfr. 7.1.1.2). La fonte della formulazione di edizione è registrata ogni qualvolta differisca dalla fonte del titolo (cfr. 7.2.1). In sintesi:
3.2 Fonti d'informazione prescritte da AACR2R
AACR2R 9.0B1 stabilisce che la fonte principale d'informazione per gli archivi per elaboratore è la schermata del titolo; se assente, le informazioni si desumono da altri luoghi interni (p.e., menù principale, istruzioni di programma). Se le informazioni richieste non sono disponibili in fonti interne, si desumono dalle seguenti fonti (in questo ordine di preferenza):
Nel caso in cui le informazioni reperite in queste fonti differiscano quanto a completezza, è preferita la fonte che fornisce più informazioni. Se il documento consiste di due o più parti fisicamente separate, fonte principale è il contenitore o la sua etichetta permanente, se fungono da elemento unificante, ovvero se forniscono il titolo d'insieme della risorsa, assente dalle singole parti. Se le informazioni richieste non sono disponibili nella fonte principale o nelle fonti sopra elencate, sono desunte dalle seguenti fonti (in questo ordine di preferenza):
Area Fonti d'informazione prescritte Titolo e formulazione di responsabilità Fonte principale d'informazione, il supporto e le sue etichette, informazioni allegate dall'editore, autore, etc., contenitore Edizione Fonte principale d'informazione, il supporto e le sue etichette, informazioni allegate dall'editore, autore, etc., contenitore Caratteristiche dell'archivio Qualsiasi fonte Pubblicazione, distribuzione, etc. Fonte principale d'informazione, il supporto e le sue etichette, informazioni allegate dall'editore, autore, etc., contenitore Descrizione fisica Qualsiasi fonte Serie Fonte principale d'informazione, il supporto e le sue etichette, informazioni allegate dall'editore, autore, etc., contenitore Note Qualsiasi fonte Numero standard e cond. di disp.' Qualsiasi fonte In sintesi:
4. Risorse elettroniche ad accesso locale su supporti di tipo diverso Il supporto di una risorsa elettronica ad accesso locale può
essere composto da un set che comprende, oltre al disco ottico,
un manuale e una custodia, componenti importanti per conoscere le modalità
di ricupero delle informazioni. ISBD(ER) prescrive che se l'opera risiede
sul medesimo supporto, o se è nel medesimo formato viene regolarmente
descritta in una registrazione; se risiede su supporti di tipo diverso,
se è in formati diversi, o se è in formati di visualizzazione
diversi, considera due opzioni:
oppure la descrizione dei vari supporti, l'uno di seguito all'altro, su un'unica riga, ad esempio:
b) la descrizione di ogni tipo di supporto fisico in record bibliografici distinti (vedi area 5, Nota introduttiva), ad esempio:
Se un documento multimediale interattivo si trova su due o più supporti fisici diversi, ciascun supporto viene descritto seguendo il primo metodo: ciascun supporto occupa una riga distinta nella descrizione, ad esempio:
La descrizione delle risorse elettroniche pone problemi catalografici nuovi o, meglio, obbliga a riflettere analiticamente sul ruolo della biblioteca e sulla funzione del catalogo per almeno sei punti: 1. qual è l'oggetto della catalogazione? 5.1.Qual è l'oggetto della catalogazione? 5.1.1. L'oggetto della catalogazione nella visione tradizionale La letteratura biblioteconomica annovera numerosi studi sull'oggetto della catalogazione, tema centrale da sempre[18]. Ritiene, attualmente, che la descrizione debba analizzare la pubblicazione, costituita da un ]oggetto elementare o da un oggetto elementare principale e da oggetti secondari (p.e., allegati, supplementi), come afferma Akos Domanovsky[19]; la pubblicazione nella sua duplice entità: in quanto oggetto fisico (unità bibliografica) e in quanto messaggio (unità letteraria), come ricorda Eva Verona. "Pure basandosi su un solo esemplare possibilmente perfetto, - recita Rica 93 - la descrizione ha per oggetto l'edizione, considerata come insieme di esemplari identici". La descrizione ha lo scopo di caratterizzare e di individuare una pubblicazione in quanto espressione e manifestazione di un'opera e testimone di esemplari identici. La necessità di riprendere la riflessione teorica sull'oggetto e sulla finalità della catalogazione è stata ribadita all'International Conference on the Principles and Future Development of AACR di Toronto dell'ottobre 1997 e alla 64th IFLA Conference di Amsterdam dell'agosto 1998. Functional requirements for bibliographic records[20], un documento che affronta il problema dei requisiti, ovvero dei principi, della catalogazione, stabilisce quattro livelli: 1. opera, la creazione intellettuale o artistica originale (cos'è,
di chi è); La medesima opera può avere espressioni diverse, può presentarsi in formati diversi: testo a stampa, film, disco ottico, dischetto, CD-ROM, può risiedere in una base di dati consultabile via Internet, ... La <<Bibliografia nazionale italiana. Monografie", mensile, ad esempio, esce attualmente su carta, su dischetto e su CD-ROM, ed è consultabile in rete. È la medesima opera, ma ha supporti, modalità di accesso e di lettura diversi: Bibliografia nazionale italiana [Risorsa elettronica]: per dischetto,
CD-ROM e in linea
5.1.2.L'oggetto della catalogazione con le risorse elettroniche remote La natura della risorsa elettronica ad accesso remoto sconfessa definizioni catalografiche consolidate e il tradizionale concetto di oggetto della catalogazione. La risorsa elettronica ad accesso remoto è volubile, in quanto i suoi dati sono continuamente aggiornati e aggiornabili e, quindi, non ha un testo permanente, stabile, assoluto; cambia status continuamente e tuttavia rimane se stessa; non ha un supporto fisico concretamente posseduto dalla biblioteca e tuttavia è pienamente posseduta con l'accesso virtuale alla lettura. La risorsa elettronica ad accesso remoto nega l'abbinamento opera e supporto, che si ha nel libro e in altri documenti. L'oggetto della descrizione, pertanto, non può che essere l'opera così com'è trasmessa e conosciuta tramite manifestazioni successive che la trasformano, ma non la snaturano. Il libro ha come supporto lo stesso strumento fisico (p.e., carta,
scrittura) che permette la lettura dell'opera; la risorsa elettronica ad
accesso remoto ha un supporto insufficiente per la fruizione dell'opera:
è composta dal testo, dall'hard disk, dal modem, dalla periferica,
da centinaia di computer che costituiscono la rete e da milioni di chilometri
di cavi ottici. Il supporto fisico è, perciò, indescrivibile
e questo è il motivo per cui la fonte principale è costituita
dalle informazioni interne al documento. La risorsa elettronica non è
il disco, bensì il disco e la macchina, così come possiamo
dire che il supporto del film è la pellicola e il proiettore. Per
questo le modalità di ricupero sono essenziali. Stupisce che le
modalità di accesso - conditio sine qua non per la
lettura della risorsa - siano registrate in area 7, quando, invece, le
modalità di lettura di una carta geografica sono registrate in area
3. Si ha la sensazione che ISBD(ER) - come prima ISBD(CF) - sia un adattamento
della descrizione per il materiale cartaceo a un documento che ha elementi
diversi per la sua individuazione[21] Vale ancora, dunque, la definizione tradizionale di oggetto di descrizione per le risorse elettroniche? 1. si per i CD-ROM a testo chiuso (oggetto: il supporto +
l'opera, come per il libro); Schematicamente: 1. CD-ROM chiusa: La descrizione di una risorsa elettronica ad
accesso locale con testo chiuso ha per oggetto un supporto che contiene
un messaggio. Il procedimento descrittivo è identico a quello del
libro. La descrizione dei materiali tradizionali e delle risorse elettroniche ad accesso locale, pertanto, ha per oggetto la pubblicazione; la descrizione delle risorse elettroniche ad accesso remoto ha per oggetto l'opera, conosciuta tramite una sua manifestazione.
5.2. Struttura e terminologia diversa dalle altre ISBD? La filosofia ISBD struttura la registrazione secondo uno schema convenzionale preordinato che si ripartisce in aree definite per categorie omogenee di informazioni. ISBD(ER), invece, tratta in modo dissimile una risorsa ad accesso locale, per la quale prevede la registrazione dell'estensione fisica in area 5, e una risorsa ad accesso remoto, per la quale prevede la registrazione del tipo e dell'estensione della risorsa in area 3, chiamata, appunto, Area del tipo e dell'estensione della risorsa (Area delle caratteristiche dell'archivio per AACR2R). Prevede che a. l'area 3 sia utilizzabile obbligatoriamente per la risorsa ad accesso
remoto e facoltativamente per la risorsa ad accesso locale. L'area comprende: b. l'area 5 sia utilizzabile solo per risorse ad accesso locale. L'area
comprende b.2. l'estensione fisica. c. l'area 5 dichiari la dimensione di una risorsa ad accesso locale, espressa in cm o in pollici (cfr. (ISBD(ER) 5.3.1). È un dato curioso che conferma la derivazione pedissequa di ISBD(ER) da (M). Il dischetto e il CD-ROM hanno, infatti, una misura standard obbligata, pena l'impossibilità di essere letti dal driver, anch'esso di una dimensione standard obbligata. La risorsa è già definita nelle aree precedenti ed è scontato, quindi, che abbia una determinata misura; e ciò che è scontato non viene descritto. Andrebbe descritta la lunghezza e l'altezza di una risorsa, quando fossero diverse dalle misure standard (cfr. 5.3.2.3): ma esiste una risorsa elettronica con dimensioni non standard? Da chi e come potrebbe essere letta? d. l'area 6 dichiari obbligatoriamente la prima formulazione di responsabilità, quando il titolo proprio della serie o sottoserie sia costituito da un termine generico. e. l'area 7 dichiari L'uso dell'IGM condiziona la terminologia. Se viene dichiarato Risorse elettroniche nell'IGM, in area 3 può essere adoperata la formulazione Rivista, anziché Rivista elettronica, perché l'aggettivo elettronica compare già in IGM. In generale ISBD(ER) prevede molte note, di cui parecchie obbligatorie. Ciò corrobora il sospetto che lo schema non riesca ad esprimere tutte le caratteristiche distintive della risorsa elettronica, riunite per necessità in area 7. Le caratteristiche precipue dei seriali - come detto - costrinsero a ripensare lo schema originario, basato sul libro, e a prevedere un'area in più - la terza - che contenesse informazioni necessarie assenti dal libro.
5.3. Quale responsabilità intellettuale? Le risorse elettroniche, come le pellicole cinematografiche ed altri materiali, presentano qualche difficoltà nello stabilire quali formulazioni di responsabilità registrare. ISBD(ER) 1.5.2 chiarisce che una formulazione può riferirsi a:
Una formulazione di responsabilità può riferirsi anche a "sviluppatori" e a designers, la cui attività riguardi la creazione intellettuale o la realizzazione grafica della risorsa (p.e., designers di giochi) e comprende entità che abbiano responsabilità specifiche nel contesto di una particolare risorsa o di un particolare tipo di risorsa (p.e., direttore del progetto di un'inchiesta, direttore video). 5.4.Maneggiabilità o fruizione? ISBD(ER) e AACR2 definiscono in modo diverso le tipologie di risorsa elettronica. ISBD(ER) pone l'accento sulla maneggiabilità del supporto, AACR2R sul metodo di fruizione. Si tratta di una differenza non da poco. Perché definire il concetto di accesso locale e di accesso remoto sulla base della maneggiabilità? La disponibilità, il possesso fisico, nel caso di una risorsa elettronica ad accesso remoto, risultano non distintive, non fondamentali, rispetto all'accesso all'informazione. Sono, invece, le necessità tecniche della risorsa elettronica che spostano l'interesse dalla disponibilità alla fruizione. Per leggere un libro occorre averlo, per leggere una risorsa elettronica non è sufficiente disporla, occorre un lettore. Ciò che conta è indubbiamente la modalità di accesso, è sapere quali strumenti sono necessari per accedere alla risorsa (p.e., un lettore di CD-ROM, oppure un browser per Internet). 5.5 Risorsa elettronica ad accesso locale e risorsa elettronica ad accesso remoto: una distinzione reale? È pertinente la distinzione fra risorsa ad accesso locale e risorsa ad accesso remoto? La distinzione esiste, è fuori dubbio, ma enfatizzarla risulta opinabile, poiché l'oggetto dell'interesse dell'utenza e il motivo della sua descrizione è, come si diceva sopra, l'accessibilità, la fruizione in loco, non la sua collocazione in qualche host. Distinguere le due tipologie di risorsa ha principalmente lo scopo di facilitare la selezione degli elementi descrittivi di ciascuna di esse. La risorsa ad accesso remoto differisce sostanzialmente dalla risorsa ad accesso locale perché non manifesta quegli elementi che il formato ISBD prescrive di registrare in area 5, l'Area della descrizione fisica, i dati dell'oggetto <<che si ha realmente fra le mani", elementi posseduti, ma difficili a registrarsi per l'invisibilità in loco del supporto. La descrizione delle risorse elettroniche si complica perché frequentemente una risorsa ad accesso locale è unita alla risorsa ad accesso remoto: un'opera su CD-ROM, infatti, può essere aggiornata in Internet; l'espressione base è ad accesso locale, l'aggiornamento è ad accesso remoto. Esistono anche CD-ROM di programmi che necessitano del collegamento a Internet per completare il caricamento del programma stesso. Un CD-ROM, inoltre, può essere messo in rete tramite LAN (Local Area Network) ed essere condiviso da più biblioteche, magari di una stessa istituzione; la risorsa ad accesso locale si trasforma parzialmente in risorsa ad accesso remoto: è ad accesso locale nella biblioteca in cui è situata la macchina, è ad accesso remoto nelle biblioteche collegate; è una risorsa locale per la biblioteca di Filologia romanza, è una risorsa remota per la biblioteca di Storia e di Italianistica! 5.6.Risorse elettroniche ad accesso remoto: quale selezione? Quale ntrollo bibliografico? La risorsa elettronica ad accesso remoto contribuisce a espandere il concetto di biblioteca (si parla sempre più spesso di digital library) e introduce una nuova filosofia della catalogazione. La biblioteca permette l'accesso non solo a ciò che possiede (la raccolta), ma anche a ciò di cui dispone (l'informazione accessibile in remoto con collegamento telematico), con grande vantaggio del lettore, il quale può trovare irrilevante leggere La divina commedia tramite libro, CD-ROM o Internet. La risorsa elettronica, infatti, non modifica l'opera, modifica semmai l'atteggiamento del lettore di fronte al testo, che può essere letto e interrogato con modalità impensabili in una espressione cartacea. Lo standard prevede la descrizione delle risorse ad accesso remoto e la possibilità di connettere una registrazione a una URL tramite un link. Ma tutte le biblioteche devono catalogare tutte le risorse ad accesso remoto? Ne vale la pena? La risposta è, ovviamente, negativa. Quale limite stabilire, allora, dato che, per la natura del web, ciascun documento è idealmente legato a tutti gli altri? Viene soprattutto da chiedere: 1. è questa la via maestra per rintracciare un sito? Com'è
ricercato un servizio in linea? Tramite il catalogo o tramite un motore
di ricerca? C'è anche un'altra domanda che si pone: perché la biblioteca non cataloga una risorsa radiofonica o televisiva (queste sì davvero risorse volatili, on air!)? Perché non cataloga un documentario, un servizio speciale, un'intervista, una lezione tenuta da un illustre docente e diffusa tramite un sistema televisivo? Tutto ciò chiama in causa il concetto e la tipologia di documento descritto dalla biblioteca (anche una stele è un documento, anche un palazzo è un documento), nonché il ruolo stesso della biblioteca. La biblioteca non descrive le risorse radiofoniche o televisive, eppure importanti, mentre descrive un documentario, un servizio speciale, un'intervista, ... memorizzata su un supporto "stabile" e "leggibile".[23] Un ritardo culturale, un errore di prospettiva o un comportamento necessario per tipologie diverse di materiale, almeno da parte di una biblioteca di carattere generale? La proliferazione incontenibile delle basi di dati ad accesso remoto rende evidente come sia oggi più che mai illusorio il ]controllo bibliografico universale, benché ISBD(ER), come le altre ISBD, esca nella collana UBCIM publications, acronimo di Universal Bibliographic Control and International MARC Programme. È utopico, improponibile, pensare di redigere un catalogo indiscriminato delle risorse elettroniche ad accesso remoto prodotte finora e attualmente disponibili. Dai tempi di Gesner è risultato evidente l'impossibilità di costruire una seconda Bibliotheca Universalis. Il progetto fallito di Otlet e La Fontaine lo dimostra più di ogni altra cosa. La biblioteca può pensare di descrivere solo le risorse elettroniche di proprio interesse: testi, periodici elettronici (sarebbe bene che di un periodico cartaceo dichiarasse l'esistenza della versione elettronica, quando esistente, magari collegando la registrazione all'URL con un link), ..., selezionando le risorse in modo piuttosto stretto, operazione che, tuttavia, non va confusa con la selezione di uno studioso tramite bookmarks [una sorta di catalogazione delle risorse ad uso personale?]. Pure nell'ipotesi retorica di riuscire a controllare tutto, chi garantirebbe la manutenzione, ovvero l'aggiornamento registrazione/URL, chi ne pagherebbe gli alti costi? L'agenzia bibliografica nazionale può giocare un ruolo precipuo e importante. La BNI, nel caso italiano, ha la responsabilità di descrivere ogni tipo di pubblicazione prodotta sul territorio, comprese, quindi, le risorse elettroniche ad accesso remoto (qualsiasi tipo di risorsa: programmi, servizi in linea, ...). Si tratta di un obiettivo che rientra nel programma del controllo bibliografico nazionale, nonostante molte basi di dati non siano definibili come italiane, in quanto prodotto della collaborazione di enti sovra o intra nazionali. La Biblioteca nazionale norvegese, in seguito al Legal Deposit Act del 1989, esecutivo dal 1990 (legge che comprende tutti i documenti accessibili al pubblico, senza distinzione di supporto o di formato) ha affrontato il problema, iniziando dai periodici elettronici.[24] In questo senso, acquista un significato preciso, per ISBD(ER), quanto recita ogni ISBD: <<Le sue istruzioni si riferiscono in primo luogo alle registrazioni bibliografiche prodotte dalle agenzie bibliografiche nazionali". Area Punteggiatura convenzionale che Elemento precede (o racchiude) gli elementi Ogni area, eccetto la prima, è preceduta da punto, spazio, linea lunga, spazio (.- )
1. Area del titolo e della 1.1 Titolo proprio formulazione di responsabilità [ ] 1.2 Indicazione generale del materiale (facoltativa) = *1.3 Titolo parallelo : *1.4 Complementi del titolo 1.5 Formulazioni di responsabilità / Prima formulazione ; *Successiva formulazione 2. Area dell'edizione 2.1 Formulazione di edizione = *2.2 Formulazione parallela di edizione (facoltativa) 2.3 Formulazioni di responsabilità relative all'edizione / Prima formulazione ; *Successiva formulazione , *2.4 Ulteriore formulazione di edizione 2.5 Formulazioni di responsabilità relative a una ulteriore formulazione di edizione / Prima formulazione ; *Successiva formulazione 3. Area del tipo e 3.1 Indicazione della risorsa dell'estensione della risorsa ( ) 3.2 Estensione della risorsa (facoltativo) 4. Area della pubblicazione, 4.1 Luogo di pubblicazione, produzione e/o distribuzione, etc. distribuzione etc. Primo luogo ; *Successivo luogo : *4.2 Formulazione dell'editore, produttore e/o distributore etc. [ ] *4.3 Formulazione di funzione del distributore (facoltativo) , 4.4 Data di pubblicazione, produzione e/o distribuzione etc. ( *4.5 Luogo di manifattura (facoltativo) : *4.6 Nome della manifattura (facoltativo) ,) 4.7 Data di manifattura (facoltativo) 5. Area della descrizione 5.1 Indicazione specifica del materiale ed fisica estensione del documento : 5.2 Altri particolari fisici ; 5.3 Dimensioni + *5.4 Formulazione del materiale allegato (facoltativa) 6. Area della serie 6.1 Titolo proprio della serie o sottoserie = *6.2 Titolo parallelo della serie o sottoserie : *6.3 Complementi del titolo della serie o sottoserie (facoltativi) 6.4 Formulazioni di responsabilità relative alla serie o sottoserie / Prima formulazione ; *Successiva formulazione , 6.5 International Standard Serial Number ; 6.6 Numerazione all'interno della serie 7. Area delle note 8. Area del numero standard 8.1 Numero standard (o equivalente) (o equivalente) e delle condizioni di disponibilità = 8.2 Titolo chiave : 8.3 Condizioni di disponibilità e/o prezzo
Note [1] Cfr. I cataloghi tascabili : Bibliofile, CD MARC Bibliographic, CAT CD 450 / di Paola Manoni. - p. [147]-173. - In: La catalogazione derivata : procedure di ricerca e trasferimento di registrazioni bibliografiche da basi di dati e CD-ROM / a cura di Paul Gabriele Weston. - Città del Vaticano : Biblioteca Apostolica Vaticana, 1993. [2] ISBD(ER) : International Standard Bibliographic Description for Electronic Resources / revised from the ISBD(CF): International Standard Bibliographic Description for Computer Files ; recommended by the ISBD(CF) Review Group. - München : Saur, 1997. - X, 109 p. - (UBCIM publications. New series ; 17). - ISBN 3-598-11369-2. [3] ISBD(ER) sarà disponibile in italiano, a cura dell'ICCU, ai primi mesi del 1999. [4] Cfr. ISBD(NBM), Appendix II, General and specific material designations, p. 54. Edizione italiana: Roma : ICCU, 1980, p. 133. [5] DNB (la Deutsche Nationalbibliographie) non usa IGM, né altra designazione; i termini, in tedesco, sono: maschinenlesbare Datenträger, Computerdateien, elektronische Ressourcen. [6] Termini considerati: resource, file, document,record abbinati a electronic e a digital (cfr. From ISBD(CF) to ISBD(ER) : process, politicy, and provisions / Ann Sandberg-Fox and John D. Byrum. - p. 89-101. - In: Library resources & technical services. - Vol. 42, no. 2 (Apr. 1998), p. 93). [7] Cfr. PC professionale. - N. 90 (ott. 1998), p. 210. [8] "The first commercially available cd-rom title is normally considered to be Bibliofile in 1985" (CD-ROM collection builder's toolkit : the complete handbook of tools for evaluating CD-ROMs / Paul Nicholls. -- Weston (CT) : Pemberton Press, 1990, p. 3). "The first issue of CD-ROM librarian appeared in January, 1986 - barely 6 months after Bibliofile appeared on the market" (CD-ROM reviews 1987-1990 : optical product reviews from Cd-rom librarian / edited by Norman Desmarais, Westport. - London : Meckler, 1991, p. XI). "The first databases became commercially available in 1985" (cfr. Keyguide to information sources in online and CD-ROM database searching / John Cox. - London : Mansell, 1991). "First database host to introduce networked CD-ROM access: Bibliographic Retrieval Service, BRS in 1986. BRS was set up in 1976, and became part of Ovid Technologies (formerly CD Plus Technologies) in 1994" (http://www.users.dircon.co.uk/~kush/Page16.htm). Ringrazio Riccardo Ridi per le ricerche compiute sul titolo e le caratteristiche del primo CD-ROM edito (quasi certamente della Library of Congress). La ricerca prosegue. Notizie utili sono in: La catalogazione derivata, cit., in particolare i saggi di Caterina Fasella, Paola Manoni e Paul Gabriele Weston. [9]Il kit PC-DVD Encore 5X, ad esempio, contiene un lettore 5X PC-DVD di terza generazione, una scheda per la decodifica dei filmati MPEG-2/AC-3 e sotfware DVD. La scheda Dxr2 elabora immagini in movimento di alta qualità (MPEG-2) e un suono surround di qualità cinematografica (Dolby Digital AC-3; necessita di altoparlanti Desktop Theatre 5.1). È possibile utilizzare il connettore TV incorporato per vedere i film DVD sul televisore (cfr. www.soundblaster.com). [10] Ann Sandberg-Fox and John D. Byrum parlano di "multi-ISBD character" (From ISBD(CF) to ISBD(ER) : process, politicy, and provisions / Ann Sandberg-Fox and John D. Byrum, cit., p. 92). [11] Ad esempio, carta geografica manoscritta [categoria: manoscritti], carta geografica antica [categoria: "libri" antichi], carta geografica contemporanea [categoria: "libri" moderni]. [12] ISBD(CF) : International Standard Bibliographic Description for Computer Files / recommended by the Working Group on the International Standard Bibliographic Description for Computer Files set up by the IFLA Committee on Cataloguing. - London : IFLA Universal Bibliographic Control and International MARC Programme : British Library Bibliographic Services, 1990. - v, 98 p. - ISBN 0-903043-56-4. [13] ISBD(CF) : International Standard Bibliographic Description for Computer Files / International Federation of Library Associations and Institutions ; recommended by the ISBD (CF) Review Group. - 2nd ed., draft for worldwide review. - Frankfurt am Main : Deutsche Bibliothek, 1995. - (IFLA Universal Bibliographic Control and International MARC Programme). [14] ISBD(ER) : International Standard Bibliographic Description for Electronic Resources revised from the ISBD(CF): International Standard Bibliographic Description for Computer Files / International Federation of Library Associations and Institutions ; recommended by the ISBD(CF) Review Group. - Frankfurt am Main : Deutsche Bibliothek, 1996. [15] ISBD(ER), edizione inglese, propone di usare uno spelling diverso - disc e disk - per distinguere fra disco ottico (optic disc) e disco magnetico (magnetic disk) (cfr. From ISBD(CF) to ISBD(ER) : process, politicy, and provisions / Ann Sandberg-Fox and John D. Byrum, cit., p. 90). [16] Uno zip contiene fino a 100 MB, un jaz contiene 1 o 2 GB. Stanno per entrare in commercio zip da 250 MB (cfr. PC magazine. - N. 156 (gen. 1998), p. 42-44). Zip e Jaz sono prodotti dalla ditta Iomega. [17] Cfr. Future libraries, future catalogues / Pat Oddy. - London : Library Association, 1996. [18] Una rassegna si può leggere in Encyclopedia of library and information science / editors Allen Kent and Harold Lancour ; assistant editor William Z. Nasri. - New York : Dekker, c1972- . - Vol. 4: Catalogs and cataloging / Eugene R. Hanson and Jay E. Daily - Vol. 7: Descriptive bibliography / Roy Stokes - Descriptive cataloging / Jay E. Daily; e in: Foundations of cataloging : a sourcebook / edited by Michael Carpenter and Elaine Svenonius. - Littleton, Colo. : Libraries Unlimited, 1985 (fondamentale è il contributo: Literary unit versus bibliographical unit di by Eva Verona, edito originariamente in: "Libri", vol. 29, no. 2, 1959). Una bibliografia esaustiva dal 1961 al 1979 è consultabile in: Die internationale Entwicklung auf dem Gebiete der alphabetischen Katalogisierung seit der internationalen Katalogisierungskonferenz von Paris / Heinz Höhne. - Leipzig : Deutsche Bücherei, 1979. Una discussione analitica è svolta in: Introduzione critica alla descrizione catalografica / Diego Maltese. - Milano : Editrice bibliografica, 1988. [19] Functions and objects of author and title cataloguing : a contribution to cataloguing theory / by Akós Domanovszky ; English text edited by Anthony Thomson. - München : Verlag Dokumentation, 1975. [20] Functional requirements for bibliographic records : final report / IFLA Study Group on the Functional Requirements for Bibliographic Records ; approved by the Standing Committee of the IFLA Section on Cataloguing. München : Saur, 1998. [21] Più comprensivo il parere di Gorman: "I nostri standard e codici di catalogazione sono adatti ai documenti elettronici? Ho esaminato un gran numero di registrazioni di documenti elettronici create in questi anni: in generale, appare evidente che gli standard e le pratiche correnti possono essere applicati con delle minime aggiunte o modifiche" (Il futuro della catalogazione nell'era informatica / Michael Gorman. - In: Bollettino Aib. - Vol. 38, n. 2 (giugno 1998), p. 143). [22] L'Appendice C di ISBD(ER) presenta una lista di definizioni che comprende 101 termini, ISBD(CF) 63. [23] È bene ricordare, inoltre, che nessun catalogo descrive l'insieme della raccolta, perché ogni biblioteca ha documenti che non ritiene conveniente catalogare, come i libri per bambini da 0 a 3 anni. Molte biblioteche pubbliche inglesi non catalogano la narrativa, ordinata sugli scaffali per DDC o per nome dell'autore. [24] Cfr. Remote access electronic serials and the national library of Norway / Anne M. Hasund Langballe. - p. 69-73. - In: Booklet 4 / '98 IFLA Amsterdam. - Amsterdam, Aug. 1998. Per l'Australia cfr.: Control of electronic resources in Australia / Giles Martin. - p. 85-96. - In: Cataloging & classification quarterly. - New York, vol. 22, nos. 3-4 (1996). Principale bibliografia La catalogazione degli archivi per elaboratore : criteri e tecniche di descrizione di computer-files / di Antonio Scolari. - p. 417-432. - In: Biblioteche oggi. - Milano, vol. 9, n. 4 (luglio-ag.1991). Catalogare i CD-ROM : alcune considerazioni / Antonio Scolari. - p. 196-199. - In: E.S. Burioni ricerche bibliografiche. CD-ROM: catalogo 1994. - [5. ed.]. - Genova : Burioni, 1993. - Disponibile anche in ESB Forum, all'URL scol-cdcat.htm. Guidelines for bibliographic description of interactive multimedia / approved by the Association for Libraries Collections and Tecnichal Services (ALCTS) Committee on Cataloguing Description and Access (CCDA). - Chicago : ALA, 1994. Electronic resources : selection and bibliographic control / Ling-yuh W. Pattie, Bonnie Jean Cox, guest editors. - New York : The Haworth Press, 1996. - xii, 238 p. -Vol. 22, nos. 3-4 (1996) di "Cataloging & classification quarterly". From ISBD(CF) to ISBD(ER) : process, politicy, and provisions / Ann Sandberg-Fox and John D. Byrum. - p. 89-101. - In: Library resources & technical services. - Vol. 42, no. 2 (Apr. 1998). Il futuro della catalogazione nell'era elettronica / Michael Gorman. - p. [138]-149. - In: Bollettino Aib. - Vol. 38, n. 2 (giugno 1998). Booklet 4 / `98 IFLA Amsterdam. - Amsterdam, Aug. 1998. - In particolare: Cataloguing vs. metadata: old wine in new bottles? / Stefan Gradmann: p. 36-43 - Remote access electronic serials and the National Library of Norway / Anne M. Hasund Langballe: p. 69-73. - Cfr. anche l'indirizzo http://ifla.org/IV/ifla64/061-74e.htm che contiene, fra gli altri contributi, ISBD(ER) project, definition and process, di John D. Byrum, presentato il 16 agosto al Workshop ISBD(ER). Cataloguing Internet resources : a manual and practical guide / edited by Nancy Olson. - 2nd ed. - http://www.oclc.org/oclc/man/925cat/toc.hrm |
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