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I siti web delle biblioteche venete
Analisi, censimento e valutazione
versione ridotta della tesi di laurea in biblioteconomia, Corso di
laurea in Conservazione dei Beni Culturali, Facoltà di Lettere
e Filosofia dell'Università degli studi di Venezia Ca'
Foscari, relatore prof. Riccardo Ridi, correlatore dott. Giorgio Busetto, anno
accademico 1999/2000, discussa il 22 febbraio 2001.
di Sara Franzoso
(in linea da aprile 2001)
ANALISI E VALUTAZIONE
§10. La promozione del sito
Una volta testata lâefficienza del sito della Biblioteca, sarà
possibile consentirne lâaccesso a tutto il World Wide Web. Un buon metodo
per attirare più utenti possibile e far conoscere i servizi, vecchi
e nuovi, che la Biblioteca offre anche attraverso la Rete, è quello
della promozione. Lâimportante è non promuovere il sito prima che
questo sia in Rete, per non deludere le aspettative degli utenti: arrivare
in una pagina provvisoria, dove è indicato che il sito è
ancora in costruzione e che "presto" i servizi promessi e
pubblicizzati saranno accessibili, può essere frustrante. Lâideale
sarebbe entrare in linea solo quando i servizi più importanti sono
accessibili: lâhome page deve essere completa, lâOPAC funzionante, il VRD
accurato, come pure la pagina con gli orari, i nominativi e le email
dello staff. In seguito il sito potrà progredire, aggiungere
lâaccesso ai CDROM, agli ejournals e ad altri servizi aggiuntivi.
METZ JUNIONMETZ [1996] rassicurano anche i bibliotecari
più tradizionalisti, che non sono dâaccordo con il fare
pubblicità ai servizi della Biblioteca, sul fatto che pubblicizzare
il sito è utile e non è affatto invasivo, perché non
costringe nessuno ad utilizzarlo[1].
Si deve considerare la promozione del Web della Biblioteca, come il suo
mantenimento, un compito continuato nel tempo, da affidare a un gruppo
specifico, che si occuperà di selezionare i mezzi più
indicati per raggiungere gli utenti e attirarli, dimostrando loro quali
vantaggi potrebbero ottenere servendosi del sito, per migliorare lâimmagine
della Biblioteca, per studiare il riscontro che il Web della Biblioteca ha
nel suo pubblico e migliorarlo, cogliendo gli eventuali suggerimenti.
Secondo SELTZER [1996] è importante farsi conoscere dalle
"persone giuste"[2] e usare non tanto la stampa
di volantini, manifesti e opuscoli informativi, quanto la Rete stessa; ma
può essere utilissimo anche stampare il proprio URL sui biglietti da
visita dello staff, sulla carta intestata e su tutte le pubblicazioni della
Biblioteca.
Segnalando il proprio URL ad un repertorio in linea o ad un motore di
ricerca, non ci si deve limitare allâURL della home page, ma a quelli di
tutte le pagine interne che si desidera siano conosciute. Perché
questa operazione abbia successo si deve dare alle proprie pagine un buon
<title>, che è il titolo visualizzato dai motori di ricerca,
in modo che lâutente che legge il risultato capisca chiaramente di che tipo
di pagina si tratta, nonché un buon apparato <head>, contenente
cioè i tag <meta> più identificativi della pagina
[3], dei quali i motori di ricerca si servono durante le
ricerche nella Rete. Alcuni motori scorrono solo il <title> della
pagina, che perciò deve essere appropriato e distintivo
[4], non insignificante, come "Home Page" o "Link":
è bene precisare a quale sito appartengono lâhome page e la pagina
di link in questione, precisando "Home page della Biblioteca X" e
magari specificando anche di che tipo di link si tratta, per esempio
"Link a risorse di biblioteconomia selezionati dalla Biblioteca X".
Altri motori di ricerca, invece, scorrono tutto il testo, perciò
SELTZER [1996] raccomanda di "assicurarsi che le parole chiave
appropriate compaiano nelle pagine giuste"[5] e che
le prime tre righe di ogni pagina non contengano banalità, ma frasi
che identifichino la pagina stessa e il suo contenuto, poiché sono
quelle che appaiono nella schermata coi risultati della ricerca, perciò
quelle sulle quali lâutente si basa per decidere se visitare o meno la
pagina[6]. La segnalazione del sito ad un motore di
ricerca può servire a farlo conoscere a un livello molto più
ampio di quello locale, quindi ad aumentare e differenziare lâutenza.
Se la Biblioteca possiede gli indirizzi di posta elettronica dei propri
utenti, può servirsene per mandare loro la segnalazione del neonato
sito, come può mandarla anche alle liste di discussione che si
occupano di Biblioteconomia e Scienza dellâinformazione o alle riviste
specialistiche, cartacee ed elettroniche.
Si può organizzare una conferenza dâinaugurazione, durante la quale
dare un resoconto del lavoro svolto, informazioni sui servizi offerti e su
eventuali corsi di alfabetizzazione, sulle ipotesi e i progetti per il
futuro miglioramento del sito.
Nel caso del Web di una Biblioteca scolastica o accademica, può
essere utile preparare un articolo per il giornale interno, affidando poi
anche a degli studenti il compito di aggiornare i lettori sulle novità
presenti nel sito.
Molto utili saranno anche i siti che elencano altri siti dividendoli per
argomento, o quelli, più specifici, che elencano siti di Biblioteche
[7].
Una strategia interessante, suggerita da alcuni autori[8],
consiste nellâaccordarsi con siti web di altre biblioteche, istituzioni,
scuole, atenei, ecc., che perseguano i medesimi obiettivi culturali o
educativi, per un mutuo scambio di pubblicità.
METZ JUNIONMETZ [1996] consiglia di includere lâURL sui
biglietti da visita dello staff e in coda alle firme elettroniche nelle
email di ciascun componente, su tutti i manifesti della Biblioteca, su
tutti i volantini e le email che vengono spedite agli utenti, sugli
annunci nei giornali locali e su ogni altro opuscolo, cartaceo o elettronico,
che la Biblioteca diffonde a scopo pubblicitario o meno[9].
Infine, GARLOCK PIONTEK [1996] ricorda di misurare la propria presenza
su Internet attraverso il numero di email che si ricevono, le citazioni
del proprio URL su altri siti (il numero di link entranti), le statistiche
di accesso[10], tutti i segni che dimostrano quanto il
vostro sito è conosciuto, per avere un riscontro concreto della
fiducia che gli utenti ripongono in esso e nelle risorse che offre
"The email you get, the mention of your resources on other sites,
the prestige of having resources that others rely on, all of these things
are signs that your site is being recognized and is becoming a resource
that others look for." [11]
NOTE
[1] METZ JUNIONMETZ [1996], p. 179.
[2] SELTZER [1996], p. 68.
[3] Il tag <meta> consente di inserire, nella parte
<head> della sorgente HTML del documento, tutte le parole chiave che
permettono ai motori di ricerca di identificare la pagina.
[4] NIELSEN [2000], p. 125, elenca "le principali
linee guida per produrre titoli per il Web:
Spiegate chiaramente lâargomento della pagina in termini che siano
propri del linguaggio dellâutente [...].
Scrivete in un linguaggio semplice [...].
Non usate titoli volutamente ambigui per forzare i lettori a visitare
una pagina solo per scoprire di cosa si tratti [...].
Non cominciate una intestazione di posta elettronica o di una pagina
Web con un articolo (però mettetelo nel titolo con cui aprite la
pagina) [...].
La prima parola del titolo deve essere la più importante e
significativa [...].
Non cominciate tutti i vostri titoli con la stessa parola, questo
rende più difficile distinguerli lâuno dallâaltro quando ne viene
presentata una lista [...].
[5] SELTZER [1996], p. 68.
[6] Si veda anche cap. I, par. 4.
[7] Per esempio quello del
Politecnico di Torino e quello di
Alice. It .
[8] SELTZER [1996], p. 69; METZ JUNIONMETZ
[1996], p. 184185.
[9] METZ JUNIONMETZ [1996], p. 182.
[10] Con le riserve di cui si è parlato a tale
proposito nel cap. I, par. 9.
[11] "Le email che ricevete, quanto le vostre
risorse sono menzionate sugli altri siti, il prestigio di avere delle
risorse cui altri fanno riferimento, tutti questi sono i segni del fatto
che il vostro sito è stato riconosciuto e sta diventando una risorsa
ricercata". GARLOCK PIONTEK [1996], p. 68.
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