Parsed: opzione Parsed field format: campo da frammentare, ogni campo puo’ venire definito tale, non si limitati ad uno (gli va comunque data una destinazione: il suo primo sottocampo va in un campo che quello
che si indica).
Bottone: Edit field format.
La definizione e’ dipendente dal tipo di document type/workform selezionata in alto, e puo’ essere quella di default.
Si agisce su sette campi/porzioni del campo di ingresso, potendo, omettere, cambiare ordine.
Esempio: campo preso il "Source field";
il TAG qui "IN:"; l'accapo in posizione imprevedibile (CR/LF); il sottocampo "Issue" puo' mancare; possono esserci "pp." o "p." $ IN: J Indian Counc Phil Res, 1, pp.63-69, 1983. $ IN: J Phil Res, 20, pp.139-174, 1995. $ IN: "Indian Philosophical Quart.", 8, pp.473-480, 1981. $ IN: "Philosophy", 62, pp.375-384, 1987. $ IN: Dialogue (Canada), 28(2), p. 257-264, 1989. |
Preceded by Component Followed by Optional
(nulla) 04 TITLE, analytic ,[blank] 22 VOLUME id s ( 24 ISSUE id ) s , pp. 25 PAGES ,[blank] 20 DATE . s in basso l’anteprima: <04 title>, <22 volume> (<24 issue>), pp.<25 pages>, <20 date>. Commento: Es. 2 e 4 vengono frammentati correttamente: non c'è a capo. Funziona mettendo tutto, meno il Titolo, come "optional", senza \R (Se si pone"\r" dopo ogni campo sembra che debba essere presente, mentre l'accapo è opzionale. Ma "Optional" non funziona nemmeno.) |
All'interno di questi 7 campi da frammentare è possibile:
1 omettere dei campi (destinazione None);
2 variarne l'ordine -si pu cominciare col volume, ad es., se titolo e data mancano;
3 fondere campi;
4 cambiare destinazione in ragione della workform.
Il parsing non è limitato a livello di database (come era ancora nella versione 4.03) ma si specifica per i vari file e per i vari campi, non è ristretto al solo campo "Source", ad es.: Città -Luogo editore data: si riesce a spezzare e mandare in
campi diversi un dato come: PU- New York^ Routledge
parsed with subfields : mettiamo che un campo si presenti così: JN - <VO> 14 <IS> 3 <DT> January 1998
con questa opzione si definiscono i delimitatori delle stringhe che identificano i sottocampi <VO> <IS> <DT> (quella di inizio puo’ mancare, ma quella di fine e’ necessaria). Si torna sulla lista generale dei campi e
posizionandosi sul campo "parsed with subfields" compare ora un bottone sulla barra inferiore "Add subfields" con cui si possono trattare i vari sottocampi come dei campi, in dipendenza del controllo effettuato sul campo da cui dipendono.
Nota: nel caso di campi suddivisi in sottocampi -come tipico del MARC- la maniera pi efficiente di frammentare si rivelata quella di indicare i campi direttamente come sottocampi e di impostare dunque la conversione distinta di, ad es.:
200A 200F etc. Alternativa ancora pi efficiente e semplice e’ quella di indicare il file come "con sottocampi MARC" da trattare di conseguenza (cfr. Field identification)
document type : Document types separated by: "separati da" nel caso ne contenga piu’ di uno, altrimenti cerca di leggere tutta la stringa e non capirebbe piu’ nulla, mentre col separatore si ferma al primo:
DT : article; conference proceedings (sapr leggere ed arrestarsi ad ‘article’)
literal stream : senza opzioni, ossia da prendere cos come senza interpretarlo, quindi funziona bene se ha ritorni a capo, righe bianche, testi complessi etc.
author: Opzioni: Corporate author: se il file di input contiene solo corporate names, nomi di enti collettivi, selezionarlo, e ProCite non cerchera’ di manometterli.