Creare nuove liste: "File" -> New e scegliere Term list (o Journal o text, a seconda della funzione e natura della lista, cfr. qui sotto).
Modificare liste: "File" -> Open e cartella Lists.
Indici 4 Field Content Lists: Authors, Titles, Journals, Keywords sono predeterminati ed immodificabili, per numero (4), contenuto, modalità di aggiornamento (derivata e automatica): non sono file separati e accessibili dall'esterno; selezionare il pannello "Terms" (disponibile come icona a sfondo giallo anche in ricerca Z39.50) sulla lista breve fa cambiare la visualizzazione del catalogo in uno schermo di ricerca rapida per scorrimento in cui i termini segnalano il numero totale dei documenti connessi a ciascuna voce (postings) mentre i record sono mostrati nel riquadro di destra; questi indici sono legati e interni ad ogni singolo database, non sono condivisibili fra diversi database tranne che in immissione dati dove si può selezionare come Source anche un database diverso da quello in uso
Titoli di riviste (Journal list: nf.PJL non un file di mero testo) è lo stile di citazione che la chiama in uso per il campo 10. Ha forma e struttura a tre colonne:
"Titolo | Abbreviazione | Nota", determinata al momento della creazione del file, tramite la specifica della sua natura, es.:
"Giornale di filosofia neoscolastica | Giorn. Fil. Neo. | Già pubblicata da ..."
in output l'abbreviazione può sostituire il titolo presente nel campo 10 dei record (i contenuti sono liberi, quindi si possono invertire Titolo | Abbrev. e ad es. registrare nel campo la forma breve per volere in output l’estesa: comunque la seconda forma che rimpiazza la prima); numero e nome libero di liste per database, condivisibili con altri; ogni stile di output può indicare un nome
Alternate text (ALTERNAT.TXT), serve solo all’output, non c’entra coi singoli stili; cfr. Rimpiazzare stringhe di testo: alternate text «....» e {.....}.
Altre liste (term list, nf.PJL): ogni altra (n) lista che non rientra nelle precedenti (indici, journal, alternate); numero e nome sono liberi; hanno la forma: "testo | nota"; tali liste sono condivisibili
con altri database, non sono file di testo, si creano solo dentro ProCite, ma vi possono venire importati dei file di testo.
Vi si cerca malino, le liste non offrono un vero alphabetic scrolling, e il programma è smemorato (si cerca "xyz" e non lo si trova, si entra in un record si attiva la lista, è di nuovo ad "A", se chiudi la lista idem. Quanto a 'colpi'
-movimenti cursore o Pagdown- per ritrovare una chiave, il vantaggio spesso è discutibile in termini di velocità).
In catalogazione e ricerca si può inserire la voce e/o (con altra selezione) la nota delle liste (non degli indici che non le hanno): ma comunque poi in ricerca il termine cercato deve essere presente nei record, non può servire a trovare il suo pendant, es.: la voce per le note o viceversa. Le note e le abbreviazioni dei Journals invece non si vedono in fase di input o ricerca dei record, ma solo aprendo la lista come file dentro ProCite.
Non c'è legame e quindi non c'è osmosi tra campo 10 e Journals.lst (che è una lista non un indice), quindi nuovi titoli e nuove abbreviazioni ci vanno espressamente copiati: immttere il dato in un record non serve, si farà bieco copia/incolla.
Importazione Si possono importare in liste gia’ esistenti liste preparate all’esterno come file di testo: occorre dividere le forme (estesa, abbreviazione ...) con un tabulatore o con parentesi graffe,
es.:
Istituto nazionale di fisica nucleare{INFN}
Nell’importazione ProCite e’ capace di convertire caratteri DOS in ANSI e di riconoscere le voci identiche proponendo il rimpiazzamento.