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Accessibilità e usabilità dei siti web dei sistemi bibliotecari
di Ateneo delle università lombarde
Versione leggermente modificata della tesi di laurea in
biblioteconomia, Corso di laurea in Conservazione dei Beni Culturali,
Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli studi di Venezia
Ca' Foscari,
relatore prof. Riccardo Ridi, correlatore prof. Mario Infelise,
anno accademico 2005/2006 discussa il 27 giugno 2006.
di Francesca
Bianchetti
(in linea da settembre 2006)
CAPITOLO I - ACCESSIBILITA'
I.1 – Il concetto di accessibilità
Rendere accessibile uno spazio significa rimuovere le barriere architettoniche definite nella legge n. 503 del 24 luglio 1996 come:
- ostacoli fisici che sono fonte di disagio per la mobilità di chiunque ed in particolare di coloro che, per qualsiasi causa, hanno una capacità motoria ridotta o impedita in forma permanete o temporanea.
- gli ostacoli che limitano o impediscono a chiunque la comoda e sicura utilizzazione di spazi, attrezzature o componenti.
- la mancanza di accorgimenti e segnalazioni che permettono l’orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo per chiunque e in particolare per i non vedenti, per gli ipovedenti e per i sordi.
L’ostacolo che la barriera costituisce non impedisce o limita soltanto il portatore di handicap, ma riguarda ogni cittadino utente: mentre nei primi provvedimenti legislativi e normativi italiani[1] la barriera architettonica viene posta in collegamento con i soli soggetti handicappati, intesi come problema sociale cui devono farsi carico i settori interessati, la nuova legislazione, pone al centro dell’interesse la mobilità e la vita di relazione di tutti i cittadini[2].
I.2 – L’accessibilità della biblioteca
L’accessibilità del servizio biblioteca riguarda gli spazi fisici delle sedi in riferimento alla citata legge n. 503 del 1996, ma anche il più vasto campo del diritto all’accesso all’informazione: nel 2005 l’IFLA ha pubblicato un documento dal titolo Access to libraries for persons with disabilities: checklist,[3] che prende in analisi, appunto, l’accessibilità esterna e interna delle strutture, ma anche l’accessibilità dei servizi e dei documenti e l’accessibilità delle attività culturali. Ha inoltre elaborato una serie di linee guida specifiche che tengono conto dei bisogni di ogni lettore: Guidelines for easy-to-read materials[4], guidelines for library service to deaf pepole [5], guidelines for library service to persons with dislexia [6], library for the blind in the information age: guidelines for development [7].
L’accesso fisico riguarda l’interno e l’esterno dell’edificio in cui la biblioteca è collocata: la legge 503 dell’1989 definisce realizzato l’obbiettivo di accessibilità degli spazi esterni di pertinenza se esiste almeno un percorso per l’accesso all’edificio fruibile anche da parte di persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale [8]. Riguarda inoltre la segnaletica, le postazioni per la consultazione dei cataloghi e di Internet, l’accesso agli scaffali. Nel dettaglio l’altezza degli scaffali non dovrebbe superare i 160 cm di altezza e i corridoi di fuga essere larghi 120 cm [9], gli arredi vanno collocati in modo da non essere d’intralcio al movimento e studiati in maniera da essere fruibili a tutte le tipologie di utenti (particolare attenzione va prestata all’altezza dei tavoli e a quella del banco prestiti)[10]. Accessibili devono essere, inoltre, tutti i sistemi di emergenza e i servizi aggiuntivi, quali telefoni pubblici, servizi igienici e distributori di bevande e alimenti.
Per quanto riguarda l’accesso all’informazione e ai servizi è auspicabile che vengano messi a disposizione dell’utenza documenti in formati speciali: testi in braille, audiolibri, documenti a caratteri grandi, documenti tattili, documenti di facile lettura, videocassette, dvd e cd-rom, e-book oltre a specifici ausili informatici sia software che hardware.
Centrale per ogni biblioteca è la comunicazione verbale e non verbale, che con gli utenti disabili diventa ancora più importante, obbligando il bibliotecario seguire determinati comportamenti ed alcune accortezze. Si prenda ad esempio la relazione con un utente sordo, al quale si dovrà consentire la lettura labiale, parlando senza muovere la testa, scandendo bene le parole ed utilizzando frasi corte, semplici, ma complete. Nel documento citato [11] l’AIB auspica inoltre la formazione specifica del personale sui rapporti con utenti disabili e consiglia la verifica sistematica del livello di accessibilità, monitorando la presenza di barriere e calcolando costi e risorse per rimuovere quelle presenti e favorire l’accesso.
I.3 - Il concetto di accessibilità del web
Il punto di partenza per capire di cosa tratta l'accessibilità è la definizione della parola "accessible" ("accessibile", in italiano), contenuta nel glossario delle WCAG 1.0[12] : "Content is accessible when it may be used by someone with a disability", cioè “Un contenuto è accessibile quando può essere usato da qualcuno con una disabilità".
L'ambito di applicazione dell'accessibilità viene ulteriormente chiarito da quello che è il motto del WAI[13] . Si tratta di un pensiero di Tim Berners-Lee, attuale direttore del W3C: "La forza del Web sta nella sua universalità. L'accesso da parte di chiunque, indipendentemente dalle disabilità, ne è un aspetto essenziale".
Questa problematica si fa sempre più sentita a causa all’enorme diffusione che il web sta avendo nella nostra società e alle nuove opportunità che questa forma di comunicazione e d’informazione può fornire a coloro che si trovano in una condizione di svantaggio. Inoltre, a fronte di un elevato grado di complessità nella progettazione web, il vincolo d’accesso per diventare autori non è mai stato così basso in nessun altro mezzo di comunicazione[14] .
E’ anche importante sottolineare come una condizione di handicap non si riferisca essenzialmente a persone disabili in maniera permanente, ma possa essere anche riferita a persone che hanno un problema temporaneo di motoricità, di vista, di udito o a persone che non hanno dimestichezza con l’informatica. La persona handicappata non lo è in funzione di una sua propria condizione, ma è il contesto, la società, che la rende tale. La condizione di handicap si viene a creare soltanto quando una persona con minorazioni o disabilità viene a trovarsi in una situazione in cui non è in grado di rispondere normalmente poiché si scontra con varie barriere architettoniche, siano esse di carattere legislativo, psicologico, socio-culturale, fisiche.
Non sono inoltre da sottovalutare le potenzialità economiche offerte dalla produzione di prodotti informatici, siano essi web o meno, accessibili e usabili (a questo proposito si veda il paragrafo II.3 di questa tesi “Vantaggi e costi dell’usabilità”) infatti la Rete è ogni giorno più indispensabile ma gli utenti restano le medesime persone che possono avere difficoltà di vario tipo ad accedervi.
I.4 - Il W3C
Esistono varie indicazioni per la progettazione accessibile dei siti Internet e dei software, ma la fonte più autorevole è indubbiamente il Trace Center dell’Università del Wisconsin (Madison, Stati Uniti) che, unitamente al Web Access Iniziative (WAI) del World Wide Web Consortium (W3C [15] , consorzio promosso da varie organizzazioni degli USA, d’Europa e del Giappone) promuove la diffusione di raccomandazioni e guide per gli utenti che desiderino rendere accessibile il loro sito e di programmi in grado di verificare l’effettiva accessibilità, nonché il rilascio di un “bollino” che la certifichi. Il documento può essere consultato alla pagina www.w3.org/wai. Una sintesi tradotta in italiano delle norme del WC3 ci è fornita da Paolo Graziani, del CNR di Firenze, sul sito dell’AIB (associazione italiana biblioteche)[16]
Le WCAG 1.0, cioè le Web Content Accessibility Guidelines, sono essenzialmente una raccolta di raccomandazioni destinate a quelli che nel documento del WAI sono chiamati "content developers", ovvero sviluppatori di contenuti. Nel glossario delle WCAG il content developer è definito come "Someone who authors Web pages or designs Web sites", qualcuno, cioè, che produce pagine Web o che progetta siti Internet.
In realtà questa definizione racchiude diverse figure professionali, come minimo tre:
- il progettista dell'interfaccia grafica delle pagine o del sito
- chi traduce il progetto grafico in codice usando i linguaggi HTML, XHTML, CSS, XML, SMIL, SVG, ecc.
- chi scrive i testi e struttura logicamente i contenuti
I.5 - La normativa europea
Il 2003 è stato proclamato Anno europeo delle persone con disabilità. Per quanto riguarda l'uso di Internet e in particolare del Web, ciò ha significato un'attenzione maggiore rivolta ai problemi che i disabili incontrano quotidianamente nel tentativo di utilizzare informazioni e servizi presenti in Rete.
La prima nazione europea a dotarsi di una legge nazionale per l’accessibilità dei siti web è stato il Portogallo [17], con un documento firmato da novemila cittadini e discusso in Rete prima che in parlamento.
Ed è stato ancora il Portogallo a portare la questione all’attenzione del Parlamento Europeo che l’8 dicembre 1999 ha approvato il progetto eEurope [18] che nel punto 7 parla di “Partecipazione per i Disabili” e fissa per la fine del 2000 la riesaminazione della legislazione in materia di accessibilità per garantire la conformità ai principi di accessibilità a livello europeo e per la fine del 2001 l’obbligo per gli stati membri a rendere accessibili i siti pubblici e di pubblica utilità.
L'8 dicembre 1999, in Europa è partita dalla Commissione Europea l'iniziativa eEurope [19] con l'obiettivo di accelerare la diffusione delle tecnologie digitali e di assicurare che tutti i cittadini europei siano messi in grado di utilizzarle. La Comunicazione della Commissione Europea eEurope pone il seguente obiettivo, da raggiungere entro la fine del 2001: “La Commissione e gli Stati membri dovranno impegnarsi a rendere accessibili ai disabili la struttura e il contenuto di tutti i siti Web pubblici”.
Su tale argomento si vedano, inoltre:
- Conclusioni del consiglio europeo del 6 febbraio 2003 “eAccessibility [20] – migliorare l’accesso delle persone con disabilità alla società dei saperi.
- Risoluzione del Consiglio Europeo del 25 marzo 2002 (2002/c 86/02) sul piano d’azione eEurope 2002: accessibilità del pubblico ai siti web e al loro contenuto [21]
I.6 - La situazione italiana
La legge n°4 del 9 gennaio 2004, meglio conosciuta come legge Stanca, “Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici”[22] impone alle pubbliche amministrazioni, agli enti pubblici, alle aziende private concessionarie di servizi pubblici, alle aziende regionali municipalizzate e alle aziende a prevalente partecipazione di capitale pubblico di realizzare pagine web che rispettino i requisiti di accessibilità previsti dal regolamento [23] di cui all’articolo 11 della legge in oggetto. Tale disposizione si applica a tutti i contratti e ai rinnovi di contratti con società che realizzano siti Internet.
La legge, inoltre, si applica anche alle strumentazioni informatiche in uso nelle sedi delle pubbliche amministrazioni e al materiale informativo e didattico utilizzato nelle scuole di ogni ordine e grado.
In particolare, all’articolo 5, si stabilisce che le convezioni stipulate tra il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca con le associazione degli editori per la fornitura di libri scolastici debbano sempre prevedere la fornitura di copie su supporto digitale (almeno degli strumenti didattici essenziali) ad uso degli alunni disabili e degli insegnanti di sostegno.
Il Dipartimento per l’Innovazione e le Tecnologie della Presidenza del Consiglio dei Ministri, valuta, su richiesta, l’accessibilità dei siti Internet e del materiale informatico prodotto da soggetti diversi da quelli cui la legge fa riferimento.
Importanti documenti pubblici sono anche:
Criteri e strumenti per migliorare l'accessibilità dei siti web e delle applicazioni informatiche a persone disabili (Circolare del 6 settembre 2001, n. AIPA/CR/32)[24]
Linee Guida per l’organizzazione, l’usabilità e l’accessibilità dei siti web delle pubbliche amministrazioni (Circolare 13 marzo 2001, n.3/2001) [25]
Circolare AIPA 6 Settembre 2001, n. AIPA/CR/32 [26]
Nell’ambito culturale, e in particolare per quanto riguarda biblioteche, archivi e musei, è da segnalare il “Manuale per la qualità dei siti web pubblici culturali” [27] , mentre per quanto riguarda le Biblioteche in modo specifico il punto di riferimento per l'Italia è il sito del CABI [28] , "Campagna per l'accessibilità delle biblioteche in Rete", promossa dalla Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia unitamente alla Direzione Generale per i Beni Librari e le Istituzioni Culturali del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
I.7 - Personal computer e ausili [29]
Prima dell'avvento dei personal computer, non era possibile creare delle personalizzazioni, adattabili ai terminali non intelligenti, che infatti non erano in grado di accogliere cambiamenti particolari, non potevano, ad esempio, mostrare le informazioni in modalità diverse, o definire tipi differenti di immissione.
Ora sono disponibili sistemi permettono di incrementare e/o modificare le caratteristiche dell’interfaccia agendo sul documento di partenza [30] . Non è quindi necessario riprodurre versioni differenti dello stesso documento: le soluzioni tecnologiche per l’accessibilità si fondano su sistemi cosidetti adattivi o adattativi […] che trasformano le caratteristiche dell’interfaccia rendendole compatibili con le limitazioni dell’utente[31].
Le persone disabili, molto spesso, hanno solo bisogno di strumenti per sopperire ad una mancanza, ad un deficit. Ad esempio, una persona non vedente non avrà problemi nell’uso della tastiera: tutte le dattilografe veloci e precise, da sempre hanno usato le macchine da scrivere guardando solo il foglio da copiare, e non la tastiera. Il problema per una persona cieca è di sapere quale sarà la risposta del calcolatore ad un comando immesso. Allo stesso modo, una persona con problemi motori, cioè con difficoltà nell’uso delle mani, pur essendo in grado di controllare lo schermo, ha difficoltà nell’uso degli strumenti di immissione, tastiera o mouse.
Se queste persone hanno ausili adeguati a superare la loro mancanza, il loro deficit, ecco che usare un computer diventa facile; anzi, dissolve le barriere di esclusione e di differenziazione che si formano, loro malgrado, intorno ai disabili.
Una distinzione importante va fatta tra l’uso dell’elaboratore per l’handicap prevalentemente fisico/sensoriale e per quello che, genericamente, viene definito come ritardo mentale o disabilità intellettiva: nel caso di handicap fisico/sensoriale il computer è un ausilio che consente di svolgere alcune funzioni che altrimenti sarebbero precluse, una sorta di protesi che permette di sopperire ad una funzione organica compromessa (strumento per migliorare l'accessibilità e aumentare l'autonomia). La verifica dell’utilità e la validità dell’ausilio è semplicemente data dal criterio di funzionalità, direttamente accertabile dall’utente finale; in situazioni di ritardo mentale, è invece l’operatore che si serve dell’ausilio per interagire con l’utente (strumento di riabilitazione). Per far questo egli deve essere in grado di gestire e adattare l’ausilio al proprio progetto: obiettivi, contenuti, linguaggio, tempi verifiche. In tale situazione diventa essenziale la scelta del software e delle modalità di utilizzo.
I.7.1 - Ausili per la disabilità motoria
Per quanto riguarda la accessibilità al computer, i problemi maggiori si presentano per i deficit agli arti superiori e riguardano soprattutto l'uso della tastiera e del mouse.
Esempi di questi problemi sono la necessità di introdurre tutti i caratteri usando un solo dito e un solo tasto. Oppure il dover usare al posto del dito una leva applicata a un casco. O ancora la facilità di commettere errori involontari dovuti a tremolio della mano o alla pressione troppo prolungata del tasto. E anche la difficoltà di avere stabilità e precisione nel dirigere il mouse.
Per i casi meno gravi è possibile utilizzare la funzionalità “Accesso facilitato” di Windows:
tramite il sistema operativo è possibile ritardare la ripetizione dei tasti, premere separatamente tasti
che dovrebbero essere permuti insieme (immaginiamo la difficoltà di chi ha una sola mano e deve utilizzare la funzione CTRL + ALT + CANC),
utilizzare il tastierino numerico per comandare il mouse, associare ad alcune azioni dei suoni.
Esistono, inoltre, numerosi ausili hardware che possono supplire ai deficit motori[32]:
Copritastiera: si tratta di una "mascherina" fissa che può essere di plexiglas o
di metallo, con dei fori in corrispondenza dei vari tasti: in questo modo sarà possibile appoggiare la mano sulla
tastiera ed infilare nei fori le dita per premere solo i tasti che interessano. I copritastiera sono strumenti molto semplici
che possono essere costruiti artigianalmente o richiesti ad alcune ditte specializzate.
Le tastiere speciali: possono essere di tipo espanso, ridotto e riconfigurabili.
Le tastiere espanse sono adatte a coloro che hanno problemi nella motricità fine e differiscono da quelle normali per la maggior dimensione dei tasti e per la maggior distanza tra di essi; quelle ridotte sono adatte per chi non riesce ad articolare i movimenti su un'area vasta: esse raggruppano tutti i tasti standard in una piccola superficie; quelle riconfigurabili sono, di fatto, superfici piane sensibili al tocco, la cui area viene divisa in riquadri corrispondenti ai vari tasti. La dimensione, la posizione e il carattere assegnato a queste aree non è però costante, ma dipende da un foglio di plastica o carta che viene applicato, contenente il disegno della tastiera. La stessa tastiera può quindi essere usata in vari modi, a seconda dei bisogni o dei progressi dell'utente.
Strument di input alternativi:
Se l'utente non è in grado di utilizzare la tastiera può avvalersi di altri strumenti di input, quali software ad attivazione vocale, tasti multifunzione di grandi dimensioni, tavolette tattili eccetera.
- Sistemi di scansione che si servono di un numero limitato di tasti, da uno solo ad un massimo di cinque o sei: la scrittura non viene effettuata in modo diretto (un tasto per carattere) ma attraverso un procedimento di selezione e conferma.
Si tratta di un sistema che avrebbe possibilità di scrittura illimitate, ma che in pratica viene fortemente condizionato dalla sua lentezza di esecuzione, dovuta ai prolungati tempi di attesa o alla macchinosità di certe operazioni.
- Sistemi comandati a voce, in cui al computer viene applicato un microfono, una scheda audio e un software di riconoscimento vocale che consentono alla macchina di riconoscere un certo numero di parole dettate dall'utente e di associarle a comandi relativi alle varie applicazioni.
- Sensori che possono svolgere la funzione di un singolo tasto e che si differenziano fra loro per la modalità di attivazione (pressione, ma anche spostamento, scuotimento, tocco, soffio...), per la forma e dimensione, per il tipo o la forza di movimento richiesto ecc. La gamma di sensori diversi disponibili è vastissima, adattabile a qualsiasi capacità motoria residua, purché volontaria.
I.7.2 - Ausili per la disabilità sensoriale
La più nota e diffusa usabilità sensoriale è quella legata alla vista,
che va dal cieco all’ipovedente fino all’anziano che fatica a leggere parole scritte con un corpo troppo piccolo.
Per questo tipo di disabilità esistono parecchi software in grado di leggere il testo e i link contenuti nell’html e renderli attraverso una sintesi vocale. Questo tipo di software funziona molto bene se chi ha scritto l’html della pagina ha seguito dei piccoli accorgimenti, quale per esempio, quello di fornire le immagini di un piccolo testo alternativo tramite l’attributo ALT. Il testo non sarà visibile dall’utente in modalità visiva, ma consentirà alla sintesi vocale di descrivere l’immagine al disabile.
La presenza dell’attributo ALT non risolve però automaticamente il problema: bisogna che l’attributo sia significativo per il non vedente, insomma, è quello che si scrive che fa la differenza. Inoltre l’attributo ALT può contenere solo 1024 caratteri, pochi se l’immagine da descrivere è molto complessa.
La regola fondamentale è che il progettista sia consapevole della necessità di rendere accessibile ciò che sta progettando e che, di conseguenza, realizzi pagine ordinate, logiche e chiare, anche e soprattutto nell’HTML.
I ciechi non sono però gli unici disabili sensoriali, anche la sordità, al contrario di quanto si possa immaginare, crea non poche difficoltà ad accedere al web, e non solo per quanto riguarda le parti sonore.
Innanzitutto è necessario definire cosa significa essere sordi: per udire normalmente l’intero apparato uditivo dev’essere integro, ma la sordità è suddivisa in quattro livelli in relazione alla perdita uditiva espressa in decibel.
- lieve (con soglia tra i 20 e i 40 decibel)
- media (con soglia tra i 40 e i 70 decibel)
- grave (con soglia tra i 70 e i 90 decibel)
- profonda (con soglia uguale o superiore a decibel)[33]
Nelle sordità gravi e profonde non c’è percezione della voce,neppure se si parla molto vicini e a voce alta, mentre è possibile percepire le vibrazioni per contatto corporeo o per risonanza.
Una grande distinzione va inoltre fatta tra chi nasce sordo (o lo diventa nei primi 2 anni di vita) e chi lo diventa successivamente.
I problemi cui si farà riferimento riguardano il primo tipo di persone, quelle cioè che non hanno avuto la possibilità di apprendere il linguaggio per la mancanza del feedback acustico: il linguaggio, infatti, viene appreso dal bambino a patto di venir esposto ad esso. I sordi di questo tipo hanno, il più delle volte, l’apparato fono-articolatorio integro e semplicemente non imparano a parlare perché non sentono le voci. Una diagnosi precoce (nei primissimi mesi di vita) consentirà alla famiglia di sviluppare la capacità di comunicare aggirando il deficit, in modo da consentire alla persona sorda di parlare [34] .
Parlando di lingua scritta, va chiarito che il bambino udente apprende anche grazie alla memoria uditiva, cosa che non sarà possibile per un bambino sordo, cui ogni regola va chiaramente esplicitata. I sordi non hanno, in generale, conoscenza chiara della struttura sintattica e semantica della lingua: quando si scrive,quindi, è necessario utilizzare forme semplici e un linguaggio chiaro, altrimenti può succedere che un sordo non sia in grado di comprendere.
In particolare sono utili i seguenti accorgimenti[35]:
- Usare parole semplici
- Usare sempre la stessa parola per indicare una singola cosa
- Inserire testi chiari e brevi
- Inserire un glossario dei termini più frequenti
- Spiegare in modo semplice come utilizzare le funzioni di ricerca di cataloghi e motori di ricerca
I.7.3 - Ausili per la disabilità cognitiva
Questi tipi di disabilità sono difficili da inquadrare, poiché comprendono persone con lievissime difficoltà di comprensione fino ad arrivare a persone con disturbi gravi. Limitandoci a prendere in considerazione persone con disturbi lievi, in grado cioè di navigare in Internet autonomamente e di fruire delle informazioni, in generale si può dire che utilizzare un linguaggio semplice e schematico è già un buon aiuto.
E’ evidente che riuscire a costruire una pagina accessibile a tutte queste tipologie di utenti, ma che sia anche gradevole e usabile da utenti normodotati, non è compito facile.
Pensiamo però che l’accessibilità (ma anche e soprattutto l’usabilità) non sono un vantaggio esclusivo degli utenti disabili, ma anche di coloro che si trovano in temporanea difficoltà (un braccio rotto) o che vedono affievolirsi le proprie capacità a causa dell’età.
I.8 - I Fogli di Stile
Per venire incontro all’esigenza di garantire una miglior visualizzazione e di recuperare una indispensabile pulizia del codice, il W3C ha inventato nel 1996 un linguaggio apposito, definito Cascading Style Sheet (CSS), cioè i Foglio di Stile a cascata: si tratta per la precisione di un linguaggio che permette di dare una formattazione ad un documento HTML o XHTML. Il contenuto risulta separato dalla rappresentazione, riducendo i tempi e consentendo di creare layout diversi per ogni dispositivo (stampanti, browser testuali ..). Gli autori possono, ad esempio, offrire ai lettori diversi modi di visualizzare un documento, ad esempio un foglio di stile con caratteri di piccole dimensioni e quindi più compatto e il medesimo documento con caratteri più grandi per consentire maggiore visibilità. E’ quindi possibile proporre alternative che abbiano come riferimento utenti diversi e diversi media.
La grande maggiornaza dei browser supporta adeguatamente, ad oggi, i CSS consentendo di produrre siti con html valido e potenzialmente accessibile da tutte le tecnologie, grazie alla separazione tra contenuto e presentazione [36] .
Nell’ambito della accessibilità questa tecnologia è utile innanzitutto perché consente una scrittura del linguaggio HTML chiara, pulita, senza errori e con formule standard, cose queste utili a chi utilizza sistemi di lettura vocale.
Inoltre la possibilità di differenziare la visualizzazione utilizzando un unico file consente a chi utilizza strumenti alternativi di accesso di fruire dei medesimi contenuti offerti a utenti normodotati.
Spesso, infatti, nelle versioni alternative e testuali dei siti web si è tentati di tagliare e semplificare il testo e di togliere le immagini.
Per chiarire cos’è e come si comporta un foglio di stile può essere utile visitare il sito http://www.csszengarden.com/ e visualizzarne la versione html (indicata nella colonna di destra):
I.9 - Le indicazioni del Ministero delle Tecnologie
Le seguenti indicazioni sono contenute nel Decreto del Ministro delle Tecnologie dell’8 luglio 2005, come previsto dall’articolo 11 della Legge Stanca del 2004. Il decreto è stato pubblicato sulla G.U. n°183 dell’8 agosto 2005.
Il decreto inizia con stabilire delle definizioni che chiariscano la terminologia utilizzata, un vero e proprio glossario che va da “Accessibilità” a “Verifica soggettiva” passando per “Fogli di stile”, “Esperto di interazione con persone disabili” e “Tecnologie assistive”.
Stabilisce, inoltre, requisiti di accessibilità per l’hardware (in relazione alle dotazioni informatiche di ogni Pubblica Amministrazione), per l’ambiente operativo, le applicazioni e i prodotti a scaffale, demandando al produttore la dichiarazione del livello di conformità.
Per quanto riguarda l’accessibilità ai siti web apre un capitolo a parte, il punto 4 dell’allegato A, facendo riferimento alle Guidelines del W3C.
Per la verifica dell’accessibilità dei siti web rimanda in particolare alle raccomandazioni del W3C e alle esperienze in ambito maturate dalla PA [37].
Per verifiche tecniche fa riferimento ai sistemi di validazione automatica (Bobby [38] , W3C), alla verifica dell’esperto tecnico, all’esame delle pagine tramite differenti browser e sistemi operativi e ad alcuni indicatori per verificare il contrasto tra luminosità e colore del testo e dello sfondo.
Prevede inoltre la possibilità di effettuare verifiche soggettive da parte di esperti o di gruppi di lavoro (allegato B paragrafo 2 “Criteri di valutazione”) che si possono a grandi linee ricondurre agli enunciati delle euristiche di Jackob Nielsen.
E’ inoltre stato realizzato un logo istituzionale che indicherà quei siti approvati dal Ministero delle Tecnologie secondo vari livelli di accessibilità [39] .
Le modalità di assegnazione del logo sono indicate nell’articolo 7 del decreto in oggetto.
NOTE
[1] Circolare del Ministero n. 426 del 20 gennaio 1967, n.4089 del 19 giugno 1968, dpr 384/78
[2] Alberto Fossati Principi ispiratori e categorie generali della disciplina statale e regionale sulle barriere architettoniche in Norme per un’edilizia senza barriere. Franco Angeli, c 1992
[3] IFLANET Sito ufficiale dell’International Federation of Library Associations and Institutions. Documento integrale disponibile in inglese, in formato PDF.
[4] Guidelines for Easy-to-Read Materials. Compiled and edited by Bror I. Tronbacke. 1997
[5] Testo integrale in lingua inglese formato PDF disponibile alla pagina www.ifla.org/VII/s9/nd1/iflapr-62e.pdf
[6] Testo integrale in lingua inglese formato PDF disponibile alla pagina www.ifla.org/VII/s9/nd1/iflapr-70e.pdf
[7] Testo integrale in lingua inglese formato PDF disponibile alla pagina www.ifla.org/VII/s31/pub/Profrep86.pdf
[8] Art.13 “Norme generali per gli edifici” punto 3
[9] AIB. Commissione delle Biblioteche pubbliche [2006] Per una biblioteca accessibile
[10] Gianpiero Griffo L’accessibilità in biblioteca
[11] AIB. Commissione delle Biblioteche pubbliche [2006] Per una biblioteca accessibile
[12] Definizione di accessibilità secondo il glossario W3C
[13] Web Access Iniziative del W3C
[14] Maurizio Boscarol [2003] Ecologia dei siti web Tecniche Nuove
[15] Pagina ufficiale del W3C
[16] Traduzione italiana delle Guidelines del W3C a cura dell’AIB
[17] Leggi e regolamenti dello Stato del Portogallo in materia di accessibilità (in portoghese)
[18] Progetto eEurope della Commissione Europea [2005] (in inglese)
[19] Progetto eEurope della Commissione Europea [2005] (in inglese)
[20] Pubblicato sulla GU n° C039 18/02/2003 p. 5 -7
[21] Non più disponibile sul sito del Ministero dell’Innovazione si trova indicato su www.arti.beniculturali.it
[22] Per il testo integrale si può consultare la pagina del Comune di Jesi
[23] Requisiti tecnici e i diversi livelli per l’accessibilità agli strumenti informatici Decreto del Ministro delle Tecnologie dell’8 luglio 2005, previsto dall’Art. 11 della legge n°4/2004 pubblicato sulla GU n°183 dell’8 agosto 2005
[24] Disponibile in versione integrale sul sito istituzionale dell’AIPA
[25] Disponibile in versione integrale sul sito del Governo Italiano
[26] Disponibile in versione integrale sul sito del Governo Italiano
[27] Progetto Minerva
[28] Progetto per l’accessibilità delle biblioteche in Rete Biblioteca Marciana di Venezia
[29] Pagine ufficiali di ASPHI
[30] Fogli di stile, paragrafo I.8
[31] Michele Visciola [2000] Usabilità dei siti web Apogeo p.42
[32] Tutte le immagini vengono dal sito auxilia.it dove è anche possibile avere una panoramica completa degli ausili
[33] La classificazione è a cura dal Bureau Internazionale d’Audiophonologie, società scientifica creata in Belgio nel 1967
[34] Luca Bianchi [2004] L’accessibilità web per gli utenti sordi in Roberto Scano [2004] Accessibilità: dalla teoria alla realtà IWA Italy
[35] Indicazioni fornite dal sito webxtutti.it curato della Fondazione Ugo Bordoni
[36] Maurizio Boscarol [2003] Ecologia dei siti web Tecniche Nuove
[37] Criteri e strumenti per migliorare l’accessibilità dei siti web e delle applicazioni informatiche a persone disabili, Circolare AIPA del 6 settembre 2001 – ivi p.4 - e alla direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 30 maggio 2002 per la conoscenza e l’uso del dominio “gov.it”
[38] E' possibile provare il tool
[39] Si veda l’Allegato E del Decreto in oggetto
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