Riccardo Ridi
LA BIBLIOTECA DIGITALE COME IPERTESTO
(Firenze, 26 Maggio 2010)
"Figurati che si servivano di biblioteche
dove i libri non parlavano l'uno con l'altro"
"Negli Stati Uniti si era formato un piccolo gruppo di lavoro che comprendeva uno dei fondatori della disciplina dell'intelligenza artificiale,
Marvin Minsky, ed un pioniere dei sistemi esperti, Edward Feigenbaum, per studiare i problemi delle grandissime basi scientifiche [knowledge bases] e
della biblioteca del futuro. Una volta, in una discussione ad ampio raggio, si immaginarono in una biblioteca cinquant'anni dopo, mentre guardavano
indietro agli anni ottanta e Minsky osservava: "Figurati che si servivano di biblioteche dove i libri non parlavano l'uno con
l'altro". A tutta prima Feigenbaum pensò che il commento fosse fatto per scherzo, ma più tardi lo considerò assai
profondo.
Egli descrisse le biblioteche odierne come "magazzini di oggetti passivi"
opponendole alla biblioteca del futuro.
"Essa utilizza la caratteristica delle associazioni di ricercare le affinità, per suggerire all'utente rapporti in
precedenza non visti. Collaborando con l'utente, essa ne usa i procedimenti di associazione e di analogia per fornirgli idee per concetti
impensati o insoliti. Con maggiore autonomia, ma con qualche direttiva da parte dell'utente, usa criteri di ambito di interesse per scoprire nuovi
concetti, nuovi metodi, nuove teorie, nuove misure".
Grazie a Swanson ed ai suoi predecessori come Farradane, abbiamo qualche indizio di
come si possa raggiungere quello scopo e almeno sappiamo perchè sarebbe una buona idea che i libri "parlassero l'uno con l'altro".
La ricchezza di informazioni registrate è maggiore della somma delle sue parti e lo sfruttamento della parte nascosta di quella ricchezza
è una sfida degna dell'attenzione dei bibliotecari e dei documentalisti"
Roy DAVIES, La creazione di nuova conoscenza per mezzo del recupero dell'informazione e della classificazione,
traduzione di Carlo Revelli, in Biblioteche oggi nel mondo, supplemento a "Biblioteche oggi", 8 (1990), n. 6, p. 87-117 (112)
(The creation of new knowledge by information retrieval and classification, "Journal of documentation", 45 (1989), n. 4, p. 273-301 (297-298)).
Ipertestualità:
- Granularità
- Multilinearità
- Multimedialità / Ipermedialità
- Integrabilità
- Interattività
La biblioteca (digitale) come ipertesto:
- le biblioteche (digitali) sono granulari, perchè contengono varie tipologie di documenti autonomi;
- le biblioteche (digitali) sono multilineari, perchè è possibile muoversi fra tali documenti secondo una
pluralità di percorsi, alcuni dei quali consigliati dai bibliotecari ed altri creati dagli utenti;
- le biblioteche (digitali) sono multimediali, perchè i loro documenti appartengono a più media, e sono
ipermediali,
perchè una parte degli strumenti di navigazione, orientamento e reperimento utilizzati in biblioteca si basano sulla spazialità
e su interfacce iconiche;
- le biblioteche (digitali) sono integrabili, perchè in continua espansione;
- le biblioteche (digitali) sono interattive, perchè i loro strumenti di navigazione, orientamento e reperimento e gli stessi documenti
recuperati sono personalizzabili.
Esempi di biblioteche (o collezioni?) digitali
Caratteristiche dei documenti digitali
- SCHAMBER [1996] ritiene che i documenti digitali siano facilmente manipolabili, prontamente trasformabili,
intrinsecamente ricercabili, istantaneamente trasportabili, infinitamente replicabili e internamente ed esternamente "linkabili"
- Flessibilità, instabilità, interattività e facilità e rapidità di distribuzione [BOLTER 2002 p. 6 e 12]
- Immaterialità, massività ("elevata capacità di memorizzare dati"), granularità, velocità di duplicazione, dipendenza da una piattaforma
hardware e software (con conseguente instabilità) e maggiore efficienza nella gestione e nel recupero delle informazioni;
inoltre spesso, ma non necessariamente, anche multimedialità, interattività, ipertestualità e mancanza di autorità [GAMBARI - GUERRINI 2002 p. 47-54]
- Multimedialità (spesso associata all'interattività) e ipertestualità [BASSI 2002 p. 45-46]
- Flessibilità, simulabilità (si possono simulare le modifiche su una copia senza compromettere l'originale),
riproducibilità, trasmissibilità e difficoltà di conservazione [SALARELLI-TAMMARO 2006 p. 27-39]
inoltre, per quelli disponibili on-line:
- Accessibilità simultanea da parte di più utenti, continua modificabilità, scarsa permanenza delle localizzazioni
ed evanescenza [GAMBARI - GUERRINI 2002 p. 54-56]
- Intangibilità, estrema facilità e velocità di modificazione e aggiornamento, volatilità, pluralità dei formati
e difficoltà di individuazione delle fonti da utilizzare per la catalogazione [BASSI 2002 p. 47-53]
- Fluidità interna (scomposizione in parti e susseguirsi di versioni) ed esterna (continua mutazione quantitativa, qualitativa e di collocazione),
detestualizzazione (crisi della distinzione fra documentazione e comunicazione), delocalizzazione (accento sull'accesso piuttosto che sul possesso),
disintermediazione (rischi e vantaggi dell'autopubblicazione, permessa dalla scomparsa dei filtri editoriali e dalla riduzione dei costi),
omogeneizzazione (che rende più difficile la valutazione) e un forte rischio di fossilizzazione [METITIERI-RIDI 2005 p. 72-73].
sintetizzabili con la metafora della "liquidità"
"Se l'informazione veicolata da documenti analogici può essere vista come "solida", in quanto stabile, immodificabile e strettamente solidale
al supporto fisico che la ospita, essa diventa "liquida", ovvero mobile, modificabile e facilmente trasportabile da un supporto fisico ad un
altro quando si digitalizza. [...]
La liquidità spiega allo stesso tempo sia le caratteristiche positive (malleabilità, interattività, personalizzabilità,
ricercabilità, copiabilità, trasmissibilità) che quelle negative (instabilità, volatilità, difficoltà
di conservazione, di catalogazione e di valutazione della qualità e dell'autenticità) dei documenti digitali,
così come quelle difficilmente valutabili univocamente come la convergenza al digitale" [RIDI 2007 p. 26]
Integrazione bibliografica:
- libri digitalizzati da Google Book Search
- articoli fulltext
- on-line ad accesso gratuito
- on-line solo per utenti autorizzati (Library Links)
- descrizioni catalografiche
- di articoli e libri localizzati presso biblioteche (Find In A Library)
- di articoli richiedibili a servizi di document delivery a pagamento
- citazioni bibliografiche "pure"
Un triangolo documentario per il futuro:
Per approfondire:
Un libro: La biblioteca come ipertesto
pagina a cura di
Riccardo Ridi , creata 2010-04-27,
ultimo aggiornamento 2012-10-18.