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ISSN: 2283-303X

I content management system per la gestione dei siti web culturali


di Doriana Zago (in linea da aprile 2007)
INDICE

Cosa sono i CMS

Se creare un sito Web è piuttosto semplice, renderlo aggiornato ed efficace significa seguirlo in divenire giorno dopo giorno. Mettere in piedi un sito è un'impresa che può rivelarsi non sempre facile. Anche se abbiamo le idee chiare su cosa vogliamo realizzare, possiamo fermarci, specie se non siamo dei grandi sviluppatori, di fronte a difficoltà legate alle tecnologie da usare, agli standard cui ottemperare, ai servizi da implementare. In realtà, sarebbe opportuno fare una premessa e domandarsi "che cosa significa un sito"? La risposta è, probabilmente, un contenitore di servizi e informazioni, ma anche luogo dove condividere informazioni e conoscenze, comunicare con gli altri e quindi siamo nel contesto definito giustamente da Michele Rosco nella letteratura professionale dell'information and knowledge management[1].

Fino ad ora la realizzazione e la gestione di siti web è stata un operazione complessa e costosa, solitamente un qualsiasi ente che vuole realizzare un proprio sito deve dotarsi al proprio interno di figure professionali specializzate nei linguaggi di creazione di siti web oppure rivolgersi a ditte esterne per la realizzazione, l'aggiornamento e la manutenzione del sito, operazioni dal costo molto elevato. Questa metodologia di lavoro, inoltre, non consente di avere pagine web aggiornate in tempo reale, anzi, molto spesso, una notizia importante o la recensione di un nuovo prodotto non vengono pubblicate affatto perchè l'operazione richiede spesso risorse che al momento non sono disponibili. Dall'esigenza di rendere più semplice queste operazioni nascono i sistemi di gestione dei contenuti e quindi ricorrere a un CMS è una scelta obbligata. Questi sistemi consentono all'utente di collegarsi e, con pochi click, scrivere la notizia e pubblicarla, inoltre forniscono una serie di strumenti per la gestione del flusso di lavoro (workflow), la ricerca all'interno del database dei contenuti e la gestione degli utenti che permette di definire gruppi di lavoro e diversificare le tipologie di utenti per l'accesso controllato ai contenuti. Vengono di fatto rimosse tutte le complessità tecniche che oggi esistono tra gli enti culturali ed il proprio sito[2].

Un sistema CMS, che letteralmente è un acronimo di Content Management System (in italiano si intende un sistema di gestione dei contenuti), è una applicazione che consente a chiunque, senza nessuna base di programmazione, di modificare ed aggiornare le proprie pagine del sito web; trattasi, dunque, di un sito preconfezionato magari da personalizzare aggiungendo e togliendo, con semplicità, componenti a piacimento e soprattutto senza dover necessariamente essere dei programmatori esperti. Si possono variare quindi informazioni, testi e immagini senza dipendere sempre dalla disponibilità del webmaster. L'applicazione si può rivelare molto utile, appunto a quelle persone che desiderano avere una piena autonomia nella gestione dei contenuti del proprio sito. Un sistema CMS per la gestione dei contenuti di un sito web, offre al committente il vantaggio, non indifferente, di poter gestire le sezioni del proprio sito in modo autonomo senza intermediari esterni; permette un'elevata velocità di pubblicazione da parte di chi realizza realmente i contenuti necessari, passando dalla stesura dei testi, alla pubblicazione in pochissimo tempo quindi, garantiscono ottimi risultati con risparmio di tempo [3].

Le funzionalità principali del programma sono due: la gestione dei contenuti (content management application) e l'applicazione che gestisce la distribuzione dei contenuti e quindi la pubblicazione on-line (content delivery application). Un CMS, in genere, è composto da una serie di pagine dinamiche per l'amministrazione del sito, un insieme di modelli (template) per le pagine del sito da personalizzare ed un sistema di memorizzazione delle impostazioni, quasi sempre un database. Tecnicamente il CMS è un'applicazione lato server, divisa in due parti: il back end, ovvero la sezione di amministrazione, che si occupa di organizzare e supervisionare la produzione del contenuto, e il front end, cioè la sezione dell'applicazione che l'utente usa per realizzare fisicamente modifiche, aggiornamenti ed inserimenti. Per far funzionare un CMS è quindi necessario un server web, che supporti il linguaggio usato per le pagine dinamiche. Le combinazioni sono molte ma sono state coperte praticamente tutte, abbiamo CMS sviluppati con PHP (Personal Home Page), ASP (Active Server Page), Java, XML (Extensible Markup Language), abbinati a MySQL, SQL-Server, Ms-Access, PostgreSQL. Non c'è freno alla fantasia degli sviluppatori. Molti di questi progetti nascono gratuiti open-source e sono supportati da comunità che mettono a disposizione nuovi componenti per arricchire il potenziale espressivo del loro CMS [4].

Con la modalità open source è possibile accedere al codice sorgente del prodotto personalizzando il software sulla base delle proprie esigenze a patto di non avere necessità di apportare modifiche al prodotto adottato. La creazione di ipertesti in HTML(Hypertext Markup Language)risulta abbastanza semplice ma questo tipo di pagine di tipo "tradizionale" risultano statiche e necessitano di lunghi interventi manuali per l'aggiornamento, non solo per il contenuto ma anche per la parte tecnica di realizzazione della pagina; essenzialmente con i CMS i nuovi contenuti sono caricati in un database centralizzato insieme a informazioni aggiuntive per la giusta messa on-line.Questa è la sezione dove devono comparire i tipi di file e gli eventuali link che sono una delle parti più importanti di ogni ipertesto, e quindi di ogni sito Internet, sono lo strumento che l'utente utilizza per cercare i contenuti desiderati, devono essere individuabili a prima vista onde evitare l'irritante caccia al link [5]. A questo punto il sistema preleva il file con tutte le informazioni e lo carica on-line secondo il template grafico prescelto; una volta visualizzato in anteprima, se corrisponde a quanto desiderato, il file viene generato on-line come nuova pagina. Le organizzazioni culturali che gestiscono la diffusione della cultura e dell'informazione nella Società attuale dell'information and Knowledge management (biblioteche, musei, istituzioni e fondazioni) investono ingenti risorse nella ricerca sui nuovi metodi per la rappresentazione e gestione di documenti e contenuti. Il Web deve essere in grado di accogliere il progresso delle nuove tecnologie evolvendosi in modo semplice quando è necessario, al fine di incorporare nuove funzioni e adeguarsi a nuove esigenze. In altre parole, deve garantire scalabilità e questo può essere realizzato mediante principi di progettazione quali la semplicità, modularità ed estensibilità. La natura e la filosofia dei linguaggi della rete è costituita dall'integrazione di più forme comunicative in una interfaccia unica (multimedialità), inserita in una rete di collegamenti a scala potenzialmente globale (ipertestualità) in aggiornamento e accrescimento continuo (integrabilità), navigabile secondo rotte disegnate da ciascun utente a seconda degli interessi e delle modalità di accesso (interattività) [6]. Gli standard specifici (HTM, XML) oltre a favorire la longevità dei documenti e la loro interoperabilità, integrano già al loro interno, elementi di accessibilità. L'obiettivo è quello di approdare a un accesso universale, indipendentemente da qualsiasi tipo di limitazione. La maggior parte dei sistemi di creazione di siti web in uso presenta i seguenti problemi ossia:

  • bassa pertinenza del recupero nella ricerca d'informazione.
  • interfaccia dell'utente poco ergonomica.
  • costi di analisi, progettazione, sviluppo e implementazione.
Il sistema ideale per la gestione dei contenuti (CMS) è una soluzione cognitiva che risponda ai seguenti obiettivi e funzionalità indispensabili per mantenere un sito efficiente ed efficace:
  • unificare molteplici fonti di informazione, normalmente disseminate nell'istituto, in un unico contenitore che permetta fondamentalmente la richiesta dell'informazione attraverso i cosiddetti form (moduli) che costituiscono uno dei metodi piè comuni per realizzare la comunicazione tra l'utente e il fornitore del Web. Questi devono avere un nome significativo, una lunghezza opportuna dei campi, il focus deve essere ben evidenziato sul campo da riempire, i campi devono essere disposti in una successione che abbia un senso logico, comprensibile all'utente, distinguendo i campi obbligatori da quelli opzionali, in modo che l'utente, una volta compilati i primi, possa tranquillamente inviare il modulo; nessuno, infatti, si diverte a compilare moduli sul Web, perchè è una operazione che richiede tempo e sul Web il tempo costa ovviamente in senso letterale e non pratico del termine[7] .

  • presentare in un'interfaccia unica tutte queste fonti di informazioni la quale è una struttura che permette all'utente una sorta di interazione con l'ambiente Web; deve essere chiara, immediata e fare riferimento a segni conosciuti, deve cercare di mediare tra la complessità tecnologica del sistema e i livelli di esperienza culturale posseduti dall'utilizzatore rispetto al sistema medesimo (cioè la sua esperienza e il suo know-how) pertanto l'interfaccia fa sempre riferimento a un ipotetico "livello medio" cognitivo dell'utilizzatore e quindi al suo background culturale. Inoltre la principale interfaccia per l'inserimento dei contenuti deve essere un editor del tipo WYSIWYG (What you see is what you get) che permette di formattare i contenuti stessi tramite tasti "standard", ed allegare immagini, file da scaricare, filmati e animazioni, vedendo in tempo reale il risultato di ciò che si sta facendo; si può tradurre con il motto "Quello che vedi è quello che ottieni".

  • trovare i documenti necessari al momento giusto a seconda dell'esigenza, just in time in un contesto di marketing one to one tra bibliotecario e utente. Il marketing one to one, in questo caso, è l'abilità di un sito web di fornire i suoi contenuti e la pubblicità tagliata su misura alle specifiche caratteristiche dell'utente. Il web-marketing mira a soddisfare richieste di tipo informativo, adattando il servizio di reference alle esigenze dell'utenza [8] .

  • mantenere separato il codice di programmazione, la grafica e i contenuti, cioè tenere distinta l'attività di sviluppo del sito, affidata all'esperto informatico, dall'azione di aggiornamento e mantenimento ossia il gardening affidata all'esperto dei contenuti dell'ente culturale.

  • valorizzare la natura comunicativa del sito e l'interazione con l'utenza per la personalizzazione dell'offerta dei servizi e la soddisfazione dell'utente definita tecnicamente user satisfaction mirando anche al feedback con cui si intende il meccanismo di invio di un riscontro, da parte del sito Web, agli utenti a seguito di una azione eseguita da questi (per esempio, nella compilazione ed invio di dati attraverso un modulo via web, il feedback serve a segnalare all'utenza l'esito, sia positivo, che negativo, dell'azione) [9].

  • aiutare a creare e mantenere siti accessibili: infatti i più moderni CMS soddisfano i requisiti di realizzazione di pagine web secondo le direttive impartire dal W3C. Il World Wide Consortium è un consorzio che coordina lo sviluppo del Web a livello mondiale, sviluppa tecnologie, software e strumenti per l'interoperabilità, emana standard e linee guida per "portare il web al suo massimo potenziale". Essi dispongono inoltre di funzionalità base come le cosiddette briciole di pane o breadcrumb trail attraverso le quali è possibile fornire una rappresentazione della struttura del sito e, con tale indicazione, l'utente ha sempre lo strumento per poter navigare liberamente e il riferimento preciso dell'area in cui si trova. Una lista di navigazione a briciole di pane ha il vantaggio di essere molto semplice e di occupare pochissimo spazio sulla pagina, lasciando quasi tutti i pixel disponibili per il contenuto, le medesime sono molto utili per architetture informative di tipo gerarchico dove le informazioni sono più dettagliate mano a mano che si scende di livello. Il percorso deve essere realizzato con semplice testo, non con immagini nè elementi grafici perchè ciò comprometterebbe l'accessibilità e usabilità [7] .

  • utilizzare template grafici dove è possibile definire dei modelli grafici che poi possono essere richiamati al momento della creazione di nuovi contenuti. Questo permette di avere una varietà grafica all'interno del sito, scegliendo, fra alcuni template predefiniti, quello che meglio si adatta ai contenuti da pubblicare. Una volta visualizzato in anteprima, se corrisponde a quanto desiderato, il file viene generato online come nuova pagina [10] .

  • aggiornare il sito via web ossia l'aggiornamento delle informazioni del sito avviene tramite il browser web e quindi qualsiasi utente autorizzato può contribuire alla definizione dei contenuti tramite il collegamento via Internet; questo permette a persone, dislocate in sedi diverse, anche lontane tra di loro, di partecipare all'aggiornamento del sito. Perchè, se un utente prende con le molle un'informazione letta su un depliant cartaceo, perchè è notorio che la carta non si auto-aggiorna magicamente, lo stesso utente ha il diritto di considerare sempre valide e attuali le informazioni recuperate su un sito culturale e quindi è doveroso mantenerle aggiornate [11].

  • creare in automatico la navigazione e la mappa del sito perchè il CMS gestisce di per sè la navigazione del sito; quando viene inserita una nuova sezione o una nuova pagina non è necessario preoccuparsi di inserirla nella navigazione o di linkarla dalle altre pagine perchè, questo, avviene in modo automatico. Molti CMS generano anche la mappa del sito e ogni nuova pagina sarà automaticamente evidenziata nell'albero della mappa. Questa risulta fondamentale perchè il navigatore vuole conoscere la struttura del sito che sta visitando e, tale mappa, deve essere costantemente visibile e va inserita nella metanavigazione. La metanavigazione è una zona di navigazione che contiene gli elementi per la comunicazione e la funzionalità generali che sono la mappa del sito, la home e la pagina di ricerca [5].

  • utilizzare gli editor visuali che consentono di scrivere i contenuti della pagina o della sezione di pagina con le funzionalità standard: inserimento dei testi, modifica del font e quindi scelta della dimensione del carattere adeguato che consenta una certa leggibilità, inserimento di foto o immagini, scelta del colore dello sfondo e posizione del testo. È preferibile usare caratteri sicuri quali Georgia, Verdana, Arial di facile lettura e dimensione 12; scrivere per la rete significa, in primo luogo, scrivere per la comprensibilità a colpo d'occhio, quindi presentare un testo breve [12] . Lo sfondo della pagina deve sempre far risaltare quanto scritto sulla pagina stessa e soprattutto non deve affaticare l'utente; i colori non devono mai essere più di quattro per schermata, perchè l'attenzione del lettore possa concentrarsi solo su quelli e vengano minimizzate gli effetti del disordine [13]. Il colore nel Web è un segno molto forte, non è costoso in termini monetari nè di banda, è usato per distinguere aree diverse e per rimarcare con forza il passaggio a un'area con contenuti notevolmente differenti. Le immagini devono essere inserite, solo se necessario, e servono a stabilire un universo di segni che aiuti l'utente durante la navigazione e del riconoscimento dell'area in cui si trova. Il peso delle immagini è molto importante perchè influenza il tempo di caricamento e visualizzazione della pagina e soprattutto ingombra lo spazio a disposizione, teoricamente non dovrebbe mai superare i 40/50 Kb. Nel sito di una biblioteca vengono, solitamente, collocate le immagini dei membri del personale della biblioteca che sono utili per la loro identificazione quando l'utente si recherà fisicamente in biblioteca oppure, inversamente, per associare un volto noto all'indirizzo e-mail con il quale l'utente corrisponde a distanza. Inoltre esse risultano utili anche per rappresentare la mappa dei dintorni dell'ente in questione con l'indicazione del percorso e anche alcune fotografie dell'esterno e dell'interno del luogo purchè siano un paio e di rapido caricamento [14].

  • predisporre un motore di ricerca interno al sito che indicizza i contenuti del sito in modo automatico e consente di fare delle ricerche avanzate sui testi delle pagine. La presenza di una modalità di ricerca costituisce un ausilio fondamentale al sistema di navigazione e quindi si deve realizzare una pagina dalla quale effettuare proprio una ricerca che può essere semplice o avanzata quando l'utente vuole delimitare l'insieme di ricerca con criteri suoi, quindi, per potenziare una modalità di ricerca avanzata con possibilità per l'utente di gestire autonomamente la stringa di ricerca, l'ambito di ricerca all'interno del sito, il periodo temporale di riferimento per i documenti da cercare e la presentazione dei risultati [7] .

  • gestire il sito in lingue diverse; la gestione multilingue del sito, solitamente laboriosa e complessa, viene effettuata in modo semplice con un CMS; d'altra parte il multilinguismo fornisce un livello minimo di accesso in più di una lingua ed è una caratteristica di qualità in un sito web. I selettori di lingua devono essere posizionati non con le icone delle bandiere perchè queste ultime indicano i paesi e non le lingue.

  • disporre di moduli e componenti aggiuntivi in quanto tutti i CMS dispongono di moduli aggiuntivi che possono essere facilmente integrati al sistema e hanno l'obiettivo primario di interagire con gli utenti e di gestire una certa messaggistica con l'utenza; tra questi si individuano: i forum che sono degli spazi virtuali di discussione dove gli utenti si confrontano su un determinato argomento, le newsletter che sono pubblicazioni inviate regolarmente all'utente che vuole essere informato sulle novità e sugli eventi dell'ente, ma non ha la possibilità di visitare tutti i giorni il sito, le chat, i blog che sono diari o giornali pubblicati su Internet dove chiunque può pubblicare pensieri e riflessioni aperte alla lettura di tutti e le newsgroup che sono costituite da un insieme di messaggi di posta elettronica, la cui lettura può avvenire sul proprio programma (lettore di notizie o newsreader) oppure direttamente sul server e qualsiasi persona può accedere liberamente alla discussione. Trattasi quindi di strategie mirate al raggiungimento di specifici bacini di utenza, alla fidelizzazione e partecipazione degli utenti coinvolti attraverso proprio gli strumenti interattivi presenti nelle applicazioni web. I risultati ottenuti rispetto alla comunità di utenti dovrebbero essere costantemente monitorati per valutare l'adeguatezza dei servizi offerti e nuove prospettive di sviluppo. Da segnalare l'importanza anche delle FAQ (Frequently Asked questions) che sono un sistema di predisposizione di risposte a domande frequenti che si raccomanda all'utente di leggere prima di consultare integralmente il sito. Le FAQ possono essere di tipo generale attivabili dalla Home page, di tipo tematico attivabili in ogni singola sezione e di tipo settoriale attivabili in pagine di particolare rilevanza. Inoltre possono coprire spettri informativi lasciati scoperti da altre pagine oppure anche fornire le stesse informazioni ma con uno stile diverso; in caso si predispongono gli opportuni link tra le varie pagine o sezioni di pagine che trattano gli stessi argomenti[5]. A tal proposito è da specificare che esistono CMS specializzati, cioè appositamente progettati per un tipo preciso di contenuti (un'enciclopedia on-line, un blog, un forum etc.) e CMS generici, che tendono ad essere più flessibili per consentire la pubblicazione di diversi tipi di contenuti.

  • integrare e supportare funzionalità evolute; con i CMS è possibile creare database esterni, banche dati per l'archiviazione di immagini e contenuti testuali e grafici, cataloghi elettronici, portali telematici, sistemi di e-commerce dando la possibilità di stabilire transazioni sicure, a pagamento e non, a garanzia della sicurezza dei dati personali e di e-learning cioè formazione tramite mezzo informatico multimediale che garantisce azzeramento delle distanze, costi ridotti, possibilità di pianificare in maniera personalizzata il percorso formativo, libertà di orario.

  • utilizzare un accesso universale; l'accesso, e di conseguenza l'accessibilità, intesa in tutte le sue sfumature di significato, diventa uno dei punti chiave, comprendendo in sè la semplice idea di ingresso verso qualcosa, ma veicolando, nel contempo, anche un'immagine di agilità, semplicità di raggiungimento di una risorsa, tenendo conto dell'utenza, della sua tipologia, delle sue necessità e dei suoi eventuali handicap. Proprio le biblioteche sono quei centri che rendono accessibile la conoscenza e la ricchezza dell'espressione umana, e organizzano i propri servizi a partire proprio dal concetto di accesso universale. La Rete, in tale prospettiva, è la realizzazione di una biblioteca globale, formata da numerose unità informative, collegate tra loro da una serie di rimandi e citazioni, quello che Theodor Holm Nelson chiama docuverso, nella quale dovrebbero essere accessibili documenti su tutti gli argomenti che ora convergono al digitale [4] . La progettazione universale significa, quindi, realizzare servizi e siti web che dal punto di vista della grafica, del testo e dell'interazione possano essere utilizzati da qualunque utente dotato dell'attrezzatura tecnologica necessaria per connettersi ad Internet.
In sostanza questi strumenti, con il tempo, si sono molto sviluppati, sono ora in grado di gestire interi siti, separando la forma (cioè l'impaginazione grafica delle pagine, i menù e le componenti di interfaccia, ecc.) dal contenuto specifico (i testi e le immagini che devono essere pubblicate via via nel sito, e mantenuti aggiornati). I contenuti del sito vengono in questo caso inseriti all'interno di un vero e proprio database, recuperati al volo dal server, che si preoccupa di impaginarli correttamente in base al template prescelto. Per fare un'analogia, è come se ci si trovasse ad essere redattori di un quotidiano o di una rivista: si scrive il testo dell'articolo, si forniscono le relative immagini e la relativa impaginazione è demandata a grafici e tipografi professionisti e, di conseguenza, al programma che si occupa della gestione e impaginazione dei contenuti [15] .

Per la realizzazione di un CMS è fondamentale che vengano verificati questi requisiti:

  1. Aderenza agli standard del W3C [16] che sono appunto delle tecnologie, riconosciute internazionalmente, ideate a sviluppate dai membri del W3C, consorzio che coordina lo sviluppo del Web a livello mondiale. Sviluppa tecnologie, software e strumenti per l'interoperabilità, emana standard e linee guida per "portare il Web al suo massimo potenziale". Attualmente ne fanno parte circa 300 membri tra aziende informatiche, associazioni, università e istituzioni per la ricerca e società appartenenti a più svariati settori, ma interessate alla crescita del Web. Il fondatore del W3C è Tim Berners-Lee che ha teorizzato, appunto, le Recommendations che sono indipendenti da hardware, software, lingua, posizione geografica, abilità fisica o mentale dell'utente e, facilitando ogni tipo di comunicazione, tendono a portare il Web al massimo del suo potenziale e della sua interoperabilità.

  2. Usabilità che, secondo la normativa ISO 9241 (Ergonomic Requirements for Office Work with Visual Display Terminal), è il "grado in cui un prodotto può essere usato da particolari utenti per raggiungere certi obiettivi con efficacia, efficienza e soddisfazione in uno specifico contesto d'uso". Con il riferimento ai siti web, si può misurare l'efficacia con il raggiungimento da parte dell'utente dell'obiettivo che si era prefissato entrando nel sito, l'efficienza con lo sforzo di fatica, di tempo, di risorse usate, e anche cognitivo, che dovrà fare per raggiungere quel determinato obiettivo, la soddisfazione con l'apprezzamento complessivo da parte dell'utente[17].

  3. Accessibilità ovvero concreta possibilità di accesso ai contenuti informativi da parte di tutti i cittadini, indipendentemente dall'hardware e dal software utilizzati e dalle eventuali disabilità fisiche o cognitive dell'utente.

  4. Multilingua essendo consapevoli dell'importanza del multilinguismo e del livello minimo di accesso in più di una lingua considerando questo come uno dei principi fondamentali per una applicazione web di qualità.

  5. Velocità partendo dal presupposto che qualsiasi pagina di scaricamento per l'utente deve garantire tempi di scaricamento minimi e facilità d'uso; a tal proposito vorrei segnalare che i quattro capisaldi su cui fondare la buona progettazione dei siti Web vengono riassunti nell'acronimo HOME RUN [18] ossia:
    • high- quality: contenuti di alta qualità
    • often: aggiornamenti frequenti
    • minimal: tempi di scaricamento minimi
    • ease: facilità d'uso
    • relevant: appropriato per le esigenze degli utenti
    • unique: sfruttare le caratteristiche uniche del medium on-line
    • net-centric: la Rete è il fondamento della cultura aziendale, cioè tutta l'azienda o ente che sia, e non soltanto il gruppo responsabile dei progetti Web deve collaborare alla progettazione del sito che serva gli utenti facendo leva sulle caratteristiche uniche della Rete

  6. Disponibilità di metadati, informazioni descrittive sulla struttura e sul significato dei dati, che permettono l'indicizzazione e il recupero del documento da parte dei motori di ricerca detti anche spider cioè ragni, appunto perchè catturano dalla Rete siti e documenti, trasferendoli nei loro archivi. Nel caso della creazione di siti web di tutte le biblioteche pubbliche, come illustra Ridi[11] , è fondamentale la presenza nel file HTML sorgente, di TITLE e metatag appropriati. In particolare, nel tag TITLE si inserirà sempre il nome della biblioteca, eventualmente abbreviato, mentre nel tag KEYWORD si dovranno inserire tutte le eventuali versioni alternative del nome della biblioteca oltre a ulteriori termini più specifici per il recupero della singola pagina [19] . Pertanto è necessario dedicare una particolare attenzione all'indicizzazione "interna" ed "esterna" delle risorse informative disponibili "dentro" e "fuori" il sito stesso; questo è possibile proponendo agli utenti strumenti selezionati per una efficace ricerca "esterna" di fonti informative rilevanti; l'uso di motori di ricerca "interni" per rintracciare ogni più minuta informazione contenuta nel proprio sito; l'adozione di una particolare cura nell'uso di metadati e metatag in ogni pagina web; la creazione di bibliografie e raccolte di documentazione relative al sito e alla sua progettazione, gestione e valutazione e infine l'inclusione di mappe, repertori e database di varia natura.

  7. Compatibilità in avanti ossia, progettando secondo gli standard indicati dal W3C, tutte le pagine pubblicate funzioneranno su più browser, piattaforme e strumenti di navigazione per Internet e continueranno a funzionare anche in futuro quando i browser e le periferiche cambieranno.

Alcuni modelli di CMS applicati ai siti culturali

La varietà di formati e l'incremento esponenziale degli archivi di informazioni disponibili sulla rete Internet esige ormai modalità sempre più sofisticate di organizzazione e gestione dei dati multimediali, per consentirne una ricerca selettiva e un reperimento agevole da parte dell'utente. Un nuovo paradigma di preservazione della memoria e di interrogazione degli archivi è rappresentato, proprio, dal CMS (Content Management System) che, focalizzandosi sull'accesso all'informazione piuttosto che sui supporti fisici d'archiviazione, può costituire una risposta alla problematica del trattamento dei contenuti multimediali, introducendo un sistema "intelligente" di indicizzazione, di gestione dei metadati e di ricerca di contenuti singoli o strutturati in "collezioni".Il Ministero per i Beni Culturali [20] ha fatto propri gli strumenti elaborati da MINERVA [21] (Ministerial Network for valorizing activities in digitization, Rete interministeriale per la valorizzazione degli interventi di digitalizzazione) per la qualità dei siti web culturali e li ha diffusi presso tutti gli uffici di sua dipendenza, incentivando le centinaia e centinaia di soprintendenze, musei, archivi, biblioteche ad essere presenti in rete e a fornire, tramite il proprio sito web, sempre più servizi agli utenti [22].

Per dare un sostegno concreto a queste istituzioni è stato anche varato l'OTEBAC [23], l'Osservatorio tecnologico per i beni e le attività culturali , istituito presso la Direzione Generale per l'innovazione tecnologica e la promozione, con il compito di offrire informazioni e consulenza sul Piano di comunicazione coordinata dei siti Web afferenti al Ministero peri Beni le Attività Culturali, per una chiara percezione dei siti Web istituzionali da parte degli utenti che utilizzano la rete per ricercare e consultare informazioni, erogare servizi di consulenza, monitoraggio e di formazione per sostenere gli istituti culturali pubblici nella realizzazione e aggiornamento di siti web accessibili di qualità, svolgere attività di ricerca, monitoraggio e aggiornamento in materia di innovazione tecnologica e di qualità, divulgare informazioni aggiornate su iniziative ed attività attraverso il proprio sito Web, svolgere attività di diffusione e di informazione attraverso pubblicazioni, corsi di formazione, stabilire accordi di collaborazione con altri osservatori tecnologici, centri di ricerca e università a livello nazionale ed europeo. MINERVA ha prodotto anche uno strumento molto pratico per quei musei (ma è valido anche per altri tipi di istituzioni culturali) che non hanno fondi o professionalità per implementare un proprio sito web: Museo & Web. Si tratta di un kit di progettazione di un sito web museale, utilizzabile sia nella sua forma statica che in quella dinamica (è dotato infatti di un Content Management System scaricabile dal sito del progetto), che ha permesso a molti esperti di beni culturali, ma non necessariamente di web informatica, di provare a cimentarsi con la costruzione di un sito web per scoprirne le potenzialità comunicative. Non a caso Museo & Web affronta non solo questioni di carattere tecnico, ma anche e soprattutto di contenuto, ribadendo il fatto che un sito web di qualità non è un sito ricco di effetti speciali ma di informazioni e servizi per l'utente [24].

Il modello Museo & Web è stato adattato a un sistema integrato di CMS per la gestione e il controllo di documentazione informativa multi-formato ed eterogenea, da pubblicare in rete. Questo prototipo costituisce un modello di riferimento per un museo di piccole o medie dimensioni che intenda realizzare un sito Web. Con questo CMS, che consente di gestire anche il multilinguismo, è possibile creare, modificare, controllare le singole pagine che intere sezioni logiche di documentazione web, stabilendo regole, ruoli e livelli di accesso secondo le specifiche esigenze dell'utenza. Il sistema consente, anche a personale non esperto, di partecipare attivamente processo di creazione e pubblicazione dei contenuti, apportando il contributo in tempo reale, secondo la propria qualifica e competenza. Il CMS potrà essere utilizzato dai musei ma anche dalle altre istituzioni culturali, adattandolo alle proprie esigenze. Il CMS potrà essere usato dai musei ma anche dalle altre istituzioni culturali, adattandolo alle proprie esigenze. "Museo & Web" si articola in quattro parti:

  1. struttura e contenuti del prototipo che contiene le indicazioni per l'organizzazione dei contenuti e dei servizi, corredate da numerosi esempi relativi a siti italiani e stranieri;
  2. tutorial cioè si offrono suggerimenti per la costruzione delle pagine web sulla base delle regole dell'accessibilità e dell'usabilità e si forniscono informazioni pratiche relative all'architettura, alla gestione, interoperabilità, ai problemi legati al copyright, al multilinguismo ecc·;
  3. verifica della qualità ossia si forniscono gli strumenti pratici per la valutazione dell'applicazione al proprio sito web;
  4. "modelli" cioè è possibile scaricare tre modelli relativi alla homepage e a due pagine del sito oltre al foglio stile;
Il sistema è fornito con licenza Open Source ed è un sistema che consente di creare e gestire siti web dalla nascita della struttura alla pubblicazione dei contenuti informativi. I contenuti possono essere creati, pubblicati, modificati, tradotti, archiviati da più utenti contemporaneamente e in modo indipendente, quindi questo sistema permette la gestione collaborativa di una architettura di informazione di semplice organizzazione e facile fruizione. La sua struttura, nel rispetto delle regole dell'accessibilità, permette una navigazione dei contenuti indipendentemente dalla tecnologia usata dall'utente in rete. È navigabile attraverso le tecnologie assistive ed è possibile l'ingrandimento dei caratteri. La grafica di questo prototipo, impostata sull'uso delle tonalità del colore grigio, è volutamente semplice e "neutra": gli utenti adatteranno il prototipo alle specifiche esigenze grafiche del progetto del museo on line. I testi, esplicativi delle funzioni presenti nel prototipo, hanno carattere didattico e sono mirati a guidare l'utente, che intende adottarlo, nella sua applicazione pratica. Con il proprio CMS si amplieranno le classiche funzionalità di editing di testi e immagini web: verranno, infatti, resi disponibili, strumenti che consentiranno il mantenimento di strutture gerarchiche fra le pagine, link incrociati, menu, formattazione di testi, gestione di news e molte altre funzionalità aggiuntive, perfettamente integrabili con il sistema di base e realizzate secondo le esigenze specifiche. Tra le funzionalità che il modulo CMS offre al web-museo c'è:
  • organizzazione di spazi espositivi virtuali (web): mostre, gallerie, eventi.
  • pubblicazione dei contenuti testuali e multimediali del museo.
  • predisposizione di un pacchetto di servizi web (portlet) cui i vari siti possono attingere (news, servizi di informazione turistiche, trasporti e giornali).
Nell'aprile del 2007 sono state effettuate delle modifiche al sistema di gestione di contenuti Museo & Web, sono state migliorate le performances dell'intero sistema con incrementi medi del 20%, i miglioramenti sono maggiormente evidenti nella gestione delle anteprime delle immagini, nei risultati della ricerca , è possibile inserire più paragrafi di testo, è stato aggiornato il codice dell'editor HTML che ha modificato l'interfaccia di inserimento dei link. Molti istituti culturali hanno scelto tale CMS per la realizzazione dei propri siti web, tra questi si segnalano:
  • Biblioteca pubblica statale con annesso archivio del monumento nazionale di Montevergine di Avellino [25]
  • Museo Nazionale Archeologico di Nuoro Museo Nazionale Archeologico di Nuoro [26]
  • Museo Nazionale "G.A. Sanna", Sassari [27]
  • Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria [28]
Il bene culturale rappresenta un utile paradigma di applicazione di CMS, in quanto è per definizione stratificato nel significato, variabile nello spazio, nel tempo e secondo gli ambiti culturali in cui è stato creato o prodotto: ogni entità ha, infatti, un duplice valore culturale e fisico-materiale, e può essere pertanto interpretata attraverso molteplici chiavi di "lettura" e connessioni logico tematiche tra diverse categorie e tipologie di beni. Il bene culturale, dunque, è per sua natura "predisposto" a modalità cooperative di condivisione e fruizione delle informazioni che lo rappresentano o lo riguardano. In anni recenti, quindi, ha acquisito rilievo sempre maggiore il problema dell'interoperabilità [29] tra i differenti sistemi informativi di gestione e catalogazione dei contenuti, che possono comunicare solo se utilizzano standard di metadati condivisi, come ad esempio quelli creati nell'ambito dei progetti MICHAEL (Multilingual Inventory of Cultural Heritage in Europe)[30] e DUBLIN CORE [31] . In questo ambito il CMS Octapy ha adottato internamente gli standard di metadati DUBLIN CORE, ma aderendo all'iniziativa internazionale Open Archive Iniziative [32], si è dotato del protocollo di comunicazione OAI tra standard di metadati eterogenei, in modo da essere interrogabile anche da una ricerca orientata ai metadati di MICHAEL. Per questa maggiore "flessibilità", che avvantaggia la cooperazione dei sistemi, è stato prescelto nello sviluppo della piattaforma tecnologica e informativa creata dall'Istituto di Cibernetica del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Napoli d'intesa con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania, le altre Soprintendenze e l'Archivio di Stato di Napoli, quale sistema parallelo a quello MICHAEL per la catalogazione delle "collezioni multimediali", nonchè per la realizzazione del sito web specialistico http://www.napolibeniculturali.it, già sperimentato nel Progetto "ReMuNa: Rete dei Musei di Napoli", quale primo nucleo del Portale Regionale http://www.campaniabeniculturali.it, a sua volta collegato al Portale della Cultura nazionale [33].

In questa prospettiva il CMS Octapy offre la possibilità di condividere e contestualizzare documenti e informazioni, rendendoli disponibili a vari utenti interni ed esterni, pur lasciandoli residenti negli archivi originari dell'unico soggetto deputato a gestirli e modificarli. La condivisione delle informazioni consente, inoltre, di contestualizzare virtualmente il bene culturale nel territorio da cui proviene, ovvero nell'ambito cronologico in cui fu realizzato. Grazie a queste sue funzionalità Octapy è stato sperimentalmente applicato per la creazione del suddetto prototipo di Portale Regionale della Cultura della Campania, in quanto, collegando più istituzioni attraverso una infrastruttura di rete distribuita, organizza le varie "collezioni" multimediali consentendone la "condivisione" e salvaguardandone al contempo la singolarità e la pertinenza scientifica. Se infatti all'interno del Portale egrave comunque possibile consultare i contenuti culturali nei siti Web di ciascun Museo o Istituto Culturale partecipante al "circuito" http://www.napolibeniculturali.it, mediante "percorsi intramuseali", organizzati per collezioni o nuclei espositivi di oggetti ovvero per tematiche specialistiche, è al tempo stesso anche possibile ricercare i contenuti attraverso chiavi di lettura multisettoriali con "percorsi intermuseali" e mediante una navigazione trasversale in parte o in tutti i "contenitori" del "circuito". Inoltre, il sistema Octapy consente di estendere la ricerca di contenuti multimediali in "contenitori" esterni a quelli strettamente museali e di contestualizzare virtualmente il bene culturale nel territorio da cui proviene, ovvero nell'ambito cronologico in cui fu realizzato. Questa funzionalità è stata sperimentata nel sito dimostrativo del Rione Terra di Pozzuoli, collegato a quello del Museo Archeologico dei Campi Flegrei di Baia presente all'interno del Portale, così da ricostruire il legame tra gli oggetti esposti e il luogo di rinvenimento e viceversa, mediante un legame dinamico tra i documenti [34].

Anche in un contesto strettamente bibliotecario l'importanza del Web permette di avere sempre un sito aggiornato. La biblioteca on-line può diventare una sorta di "porta elettronica" aperta al mondo dell'informazione, qualunque tipo esso sia, offrendo materiali e informazioni di tutti i tipi, costantemente aggiornati. La scelta dei materiali e degli strumenti deve partire comunque da una riflessione sulla propria identità, missione, attività, servizi, strategie comunicative, che, seppure possono avere tratti comuni tra tutte le tipologie di biblioteche, possono presentare anche differenze significative, in particolare il Web costituisce un veicolo importante nei programmi di formazione, potendo cos“ contribuire allo sviluppo culturale [7]. Per una biblioteca sempre aggiornata sul web è stato introdotto Biblio Web Portal CMS che è una piattaforma di content management per gestire in autonomia il sito web della biblioteca o di un Sistema bibliotecario. BIBLIO WebPortal CMS è un servizio ASPWeb Content Management, inoltre, permette l'integrazione con altre applicazioni, come per esempio intranet, portali, basi dati preesistenti, e costituire così l'infrastruttura al servizio di tutte le attività Web. BIBLIO WebPortal CMS si rivolge ai responsabili della promozione culturale, ai bibliotecari che intendono gestire direttamente il proprio sito web. La tecnologia a disposizione rende la gestione dei contenuti cos“ semplice e veloce che diventa alla portata di tutti. Si abbattono i tempi di aggiornamento di un sito e si eliminano le incomprensioni, gli errori ed i ritardi connessi al ricorso ad intermediari specifici per servizi Internet. Chi produce i contenuti può ora pubblicarli direttamente, senza ricorrere a personale autorizzato [35].

Uno degli obiettivi fondamentali di BIBLIO WebPortal CMS è quello di delegare l'inserimento e la modifica dei contenuti a chi i contenuti li conosce, senza bisogno di interventi da parte di personale tecnico che li codifichi in linguaggio HTML. L'aggiornamento dei contenuti e l'inserimento e la gestione di nuove pagine o nuove schede informative (record di database nel caso di archivi) è più semplice e più veloce rispetto ad altre piattaforme CMS orientate solo alle pagine web e non all'interazione tra le pagine web del sito con gli archivi eventualmente interconnessi (News, Eventi, schede Fotografiche, schede di opere d'arte, schede di novità bibliografiche, schede documentali, ecc...). Con tale sistema di gestione dei contenuti è possibile:

  • personalizzare la grafica del sito e quindi il layout [36] e i colori;
  • archivio fotografico in catalogazione partecipata secondo gli standard ICCD;
  • OPAC Web integrato;
  • bollettino nuove acquisizioni in connessione con l'OPAC;
  • sistema informativo via -mail per gli utenti;
  • servizi di document delivery ;
  • servizi di reference desk e quindi disponibilità di risorse in rete relativamente a una determinata disciplina o argomento;
  • servizi di prestiti interbibliotecari;
  • gestione del sito in multilingua;
  • motore di ricerca full text;
  • accesso alle risorse elettroniche e digitali;
Fondamentalmente tale sistema ha dei costi ridotti senza investimenti iniziali,un aggiornamento dei contenuti in tempo reale, indipendenza dell'aggiornamento senza competenze specifiche di conoscenza del linguaggio HMTL, servizio di back-up quotidiano, architettura scalabile e aperta. I CMS applicati alle biblioteche ricevono la denominazione di Library Portal che sono delle soluzioni che permettono alle biblioteche di dotarsi di un sito dagli standard qualitativi e funzionali elevatissimi a un costo estremamente contenuto.Frutto dell'esperienza consolidata nello sviluppo dei software redazionali per la gestione autonoma dei siti, Library Portal è il sistema user friendly che permette al bibliotecario, senza necessità di supporto tecnico o competenze informatiche specifiche, di realizzare il proprio sito, inserendo e aggiornando i contenuti via web e in tempo reale. Alcuni esempi sono dati dal sito della Biblioteca Passerini Landi di Piacenza[37], la Biblioteca di Economia di Sebastiano Brusco di Modena e Reggio Emilia [38] , il Sistema Bibliotecario Vibonese di Vibo Valentia [39]. È necessario differenziare i vari CMS in tre tipologie:
  • WebCms: per la creazione e gestione di un portale web, progetti, eventi culturali
  • Edu Cms: per la creazione e gestione di unità didattiche e corsi di formazione a distanza su web, unità didattiche e aule virtuali in un contesto di formazione a distanza ed e-learning.
  • PaCms: per la creazione e gestione di un portale web per pubbliche amministrazioni, con contenuti di tipo relazionale come sportelli, progetti, documenti, enti, orientamento professionale e sportelli sociali.

Vantaggi e svantaggi nell'uso di un CMS

Un sistema di gestione di contenuti CMS presenta una serie di pagine dinamiche che, su richiesta dell'utente, interrogano il database; come vantaggi consente una personalizzazione e profilazione degli utenti, facilità di implementazione, pubblicazione real-time, maggiore attenzione ai contenuti e ai servizi, interattività con l'utente, possibilità di modificare facilmente la grafica senza però trascurare che si riscontra una certa dipendenza da una particolare tecnologia, elevato costo di acquisizione e manutenzione, difficoltà di indicizzazione sui motori di ricerca, maggiore attenzione alla sicurezza. I primi CMS erano molto cari, ed erano utilizzati soprattutto da grandi siti aziendali e siti giornalistici. In effetti per una rivista elettronica e un giornale in rete, offrire ai propri giornalisti uno strumento facile per scrivere gli articoli, e disporre di procedure uniformi per raccoglierne i testi e impaginarli in maniera automatica, rappresenta non solo un vantaggio ma una vera necessità. Infatti offre funzionalità sempre più avanzate, cioè dà la possibilità di stabilire i tempi di permanenza di un articolo in prima pagina, permette di indicizzare automaticamente gli articoli, offre stili di impaginazione diversi ad utenti con esigenze diverse e dà la possibilità di selezionare automaticamente gli articoli in modo da rispondere agli interessi individuali degli utenti registrati, gestione automatica dei forum di discussione sui singoli articoli. Il problema di tutti i CMS è che, pur essendo molto semplici per gli utenti, installarli e configurarli non è per niente semplice, perchè richiedono un server sempre acceso e sempre collegato alla rete (in modo da essere sempre pronto a "servire" le pagine web che ospita), correttamente installato e configurato, e deve essere adeguatamente difeso da possibili attacchi esterni e tutto questo richiede un certo livello di esperienza [15].

Sostanzialmente rispetto a un sito web tradizionale è possibile aggiornare autonomamente il sito web in maniera semplice ed immediata inserendo nuove pagine e relativi contenuti ma anche gestendo autonomamente immagini, news, banner, sondaggi, link, area download, newsletter. Lo scopo principale di questi CMS consiste nel condividere la conoscenza sul web e poter disporre di strumenti e tecnologie che consentano di esprimere i contenuti, strutturarli e presentarli in modo adeguato, rendendone esplicita la semantica e consentendo la fruizione dell'informazione a tutti, indipendentemente dal particolare retroterra culturale e dal contesto tecnologico. Nel settore dei beni culturali, in cui coesistono tradizioni e impostazioni culturali ben radicate e difficilmente modificabili, è importante raggiungere l'interoperabilità semantica, abbattendo le differenze culturali, senza imporre a nessuno di rinunciare alle proprie [40].

Il web semantico[41] persegue l'obiettivo di realizzare un Web in cui assume grande rilevanza l'interazione tra macchine, e le informazioni, arricchite da metadati, possono essere utilizzate in maniera più efficace da agenti software intelligenti. Un problema rilevante nel considerare l'interoperabilità semantica è costituito dall'armonizzazione degli schemi descrittivi e delle ontologie, due aspetti fortemente interconnessi. L'interoperabilità semantica tra collezioni non può essere affrontata semplicemente trovando degli equivalenti terminologici, impresa peraltro già non semplice, ma deve tener conto di come una determinata organizzazione dei concetti può essere tradotta verso uno specifico schema di rappresentazione. Ma come individuare quindi il giusto CMS per i propri scopi? Si dovrebbe porre attenzione ovviamente alle esigenze tecniche del CMS, le garanzie di sicurezza e le opportunità comunicative e gestionali offerte, ma spesso e volentieri viene disatteso un altro criterio importante di selezione relativo alle prospettive di sviluppo del prodotto in esame. La scelta di un CMS, al di là di attente riflessioni tecniche, si dovrebbe basare quindi anche su altri aspetti attinenti più all'aspetto organizzativo-economico. Potrebbero fare la differenza non solo le modalità di comunicazione ed interazione con la comunità di sviluppo ma quanto questa è estesa e su quali risorse-stimoli può contare per sopravvivere e migliorare il proprio operato. Non basta infatti agire sui template grafici, preoccuparsi di produrre url [42] significative, validare i contenuti immessi nel rispetto delle grammatica formale del codice dichiarato: non è sufficiente nessun automatismo di controllo che possa venire in mente ad un valente programmatore per produrre un Cms accessibile. La modalità di organizzazione ed inserimento dei contenuti (testo, immagini eccetera) farà sempre la differenza per una corretta interpretazione da parte di persone diversamente abili e relativi ausili utilizzati.

L'obiettivo della Legge 4/2004 [43] è di abbattere le barriere digitali, creando ambienti accessibili per permettere a tutti l'accesso alle informazioni. Un buon CMS deve essere in grado di realizzare pagine accessibili. Deve risolvere i problemi più tecnici di accessibilità per gli utenti ed evitare che i redattori ne possano creare. Il CMS ottimale è esso stesso accessibile perchè abbatte le barriere all'interno della tua organizzazione. Garantisce a tutti i lavoratori dell'ente pari opportunità e diritti. Se è vero che gli strumenti informatici sono il mezzo più efficace per la creazione di un ambiente senza barriere, a maggior ragione dovrebbero essere usati soprattutto da chi nel mondo fisico ha maggiori limiti: l'acquisto di un CMS o di un qualsiasi software è l'occasione per migliorare le condizioni dei lavoratori più svantaggiati e dare loro nuove opportunità. La vera sfida dell'informatica e delle telecomunicazioni sta quindi nel fatto se si riuscirà o meno a cambiare il nostro modo di rapportarci agli altri ed al mondo. L'esempio del CMS open source ha mostrato come vi possa essere una globalizzazione "buona" dove valori di equaglianza e libertà siano realmente applicati dando ottimi frutti. La vera innovazione non è tecnologica ma sociale. Innovare oggi significa collaborare. Gli strumenti per farlo ci sono oppure possono essere creati all'interno di uno staff collaborativi e creativo.


NOTE

[1] Michele Rosco.Il marketing dell'informazione e della conoscenza:le biblioteche al tempo della net-economy. Milano: Editrice Bibliografica, 2003.

[2] http://www.assodigitale.it

[3] www.tecnoteca.com/metodi/soluzioni/cms

[4] Fabio Ciotti. Il mondo digitale. Roma: Laterza, 2000

[5]Sofia Postai. Siti che funzionano 2.0, Milano: Tecniche Nuove-Hops, 2004

[6] Claudio Gnoli. WWW da bibliotecari. Tradizione documentaria applicata alla rete nell'esperienza di AIB-WEB, in "Bollettino AIB", XLII, 2002, 1, p. 43-56, disponibile al link http://www.aib.it/aib/boll/2002/02-1-043.htm

[7] Fedora Filippi. Manuale per la qualità dei siti web pubblici culturali, Roma, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, versione aggiornata a dicembre 2005, disponibile al link http://www.minervaeurope.org/publications/qualitycriteria-i.htm

[8] Giovanni Di Domenico. Il Customer Relationship management della biblioteca. Dalla soddisfazione del cliente/utente alla sua fidelizzazione, in Biblioteche Oggi 19, n. 8,2001, oppure su Uniurb http://www.uniurb.it/sbc/istbal/curriculum/relacrm.htm

[9] Gargiulo Paola. Il servizio di reference nella biblioteca digitale, 2006, disponibile anche al link http://www.aidaweb.it/reference/chiedi.html

[10] http://www.conceptmaps.it/KM-ContentsManagement

[11] Riccardo Ridi. Progettazione, gestione e valutazione del sito web della biblioteca,Università degli Studi di Urbino, Master in progettazione e gestione di servizi documentari avanzati, 11 Novembre 2004, disponibile anche al link http://lettere2.unive.it/ridi/valutweb.pdf

[12] http://www.mestierediscrivere.com/testi/web.htm

[13] Alison J. Head. Design wise. A guide for evaluating the interface design of information resources. Medford ( New Jersey ), Information Today, 1999.

[14] Riccardo Ridi. Guida alla gestione dei siti web delle biblioteche pubbliche toscane, versione 1.0, Regione Toscana. Ufficio biblioteche, beni librari e attività culturali, 2004 disponibile al link http://www.cultura.toscana.it/biblioteche/servizi_web/manuale/index.shtml

[15] Fabio Ciotti. Internet 2004, Bari: Laterza, 2003

[16] http://www.w3.org

[17] Pasquale Russo.Il governo elettronico. Manuale sull'uso del Web per scuole e pubbliche amministrazioni che progettano il futuro, Milano: Apogeo, 2000.

[18] Jacob Nielsen. Homepage usability, Milano: Apogeo, 2002

[19] Riccardo Ridi. Metadata e metatags: l'indicizzatore a metà strada fra l'autore e il lettore,relazione tenuta al convegno internazionale The digital library.Challenges and solutions for the new millenium,Bologna, 17-18 Giugno 1999, disponibile al link http://www.aib.it/aib/commiss/cnur/dltridi.htm

[20] http://www.beniculturali.it

[21] Il Progetto europeo Minerva nasce da una stretta collaborazione tra la Commissione Europea e gli Stati membri con l'obiettivo di facilitare la creazione di una comune visione europea durante la definizione delle azioni e dei programmi nel campo dell'accessibilità e fruibilità in rete dei beni culturali. I compiti di Minerva sono realizzare il coordinamento auspicato dalla Commissione Europea e dagli stati membri, nonchè sostenere le attività del Gruppo dei Rappresentanti Nazionali (nati dall'incontro a Lund), e realizzare il piano di azione. I principali obiettivi individuati dal gruppo degli esperti nel campo della digitalizzazione del patrimonio culturale riguardano la selezione e la promozione delle buone pratiche nel Web e l'adozione di standard comuni orientati verso una piattaforma europea costituita da una serie di linee guida e raccomandazioni. Il Gruppo dei rappresentanti nazionali è composto da membri nominati ufficialmente da ciascuno Stato dell'Unione Europea coerentemente con l'obiettivo di e-Europe di creare meccanismi e infrastrutture trans-euroepee di coordinamento per sostenere la digitalizzazione del contenuto scientifico e culturale.

[22] La direttiva MiBAC 9.11.2005 reca le linee guida per il Piano di comunicazione coordinata dei siti Web efferenti al Ministero per i beni e le attività culturali per la loro accessibilità e qualità, elaborata dal Dipartimento per la ricerca, l'innovazione e l'organizzazione, Direzione generale per l'innovazione tecnologica e la promozione, pubblicata con lettera circolare 20 dicembre 2005. L'adozione di tale direttiva è necessaria per presentare ai cittadini utenti della rete Internet un'immagine immediatamente riconoscibile degli Uffici dell'Amministrazione centrale e degli uffici territoriali, per garantire ed accrescere l'univocità, la visibilità e l'identificazione dell'istituzione; in un simile quadro, la fine del 2005 dovrebbe rappresentare un momento di svolta.

[23] http://www.otebac.it

[24] Museo &Web: Kit di progettazione di un sito di qualità per un museo medio-piccolo, è un progetto sviluppato nell'ambito del Gruppo WP5 Italia "Identificazione dei bisogni degli utenti e dei criteri di qualità per un accesso comune" del Progetto Minerva, in particolare da una Commissione composta dagli scriventi che hanno lavorato in collaborazione con Mario di Domenicantonio (Ministero per l'Innovazione e le Tecnologie) e Oreste Signore (Ufficio italiano del W3C presso il CNR di Pisa) per l'approfondimento delle problematiche legate all'accessibilità Roberto Sartini (Ministero per i Beni e le Attività Culturali) relative all'adattamento in rete delle banche dati; Paolo Romoli, (Progetto Minerva) per lo sviluppo dei contenuti inerenti la realtà virtuale.

[25] http://www.montevergine.librari.beniculturali.it

[26] http://www.museoarcheologiconuoro.it

[27] http://www.museosannasassari.it

[28] http://www.archeoge.liguria.beniculturali.it

[29] Per interoperabilità si intende la capacità di prodotti software e hardware, installati su più computer di produttori diversi, di comunicare tra loro.

[30] Il progetto Michael ( Multilingual Inventory of Cultural Heritage in Europe ) si pone nel solco di Minerva e avvia la creazione di un portale multilingue per l'accesso ai contenuti culturali digitali e offre ai cittadini un servizio transeuropeo di elevato valore culturale, è un progetto che, nato da tre dei partner di Minerva (Italia, Francia e Regno Unito) prende le mosse dal know how sviluppati dai prodotti Minerva e consentirà l'accesso a un vastissimo patrimonio europeo appartenente a tutti i settori della cultura; MICHAEL può di fatto essere considerato uno spin-off di Minerva, svilupperà un servizio internazionale on-line che permetterà agli utenti di ricercare, navigare ed esaminare molteplici portali culturali nazionali in un unico punto di accesso, si veda sito http://www.michael-culture.org/copyright_i.html

[31] Il Dublin Core è un sistema di metadati costituito da un nucleo di elementi essenziali ai fini della descrizione di qualsiasi materiale digitale accessibile via rete informatica e a favore dell'interoperabilità dei sistemi informativi.

[32] L'Open Archive Initiative permette di supportare la raccolta, archiviazione, indicizzazione e pubblicazione di tutta la produzione bibliografica e divulgativa delle iniziative culturali, mediante l'impiego di una digital library che permette una maggiore visibilità con standard internazionali di condivisione delle informazioni.

[33] http://www.minervaeurope.org/events/michael/poster06120405/Poster_IT-wm.pdf

[34] http://www.comune.pozzuoli.na.it/section/home.xml

[35] http://www.cgsi.it/showSZN.asp?Code=CGSI&pageID=835

[36] Per layout si intende una certa impostazione grafica del sito ove le pagine devono essere coerenti, uniformi dal punto di vista strutturale e grafico, i tasti, le cosiddette label, devono essere sempre nella stessa posizione e medesima dimensione.

[37] http:// www.biblioteche.piacenza.it/passerini/index.asp

[38] http://biblioeco.unimore.it/sezioni/pag52.htm

[39] http:// www.sbvibonese.it

[40] http://www.mondodigitale.net/Rivista/05_numero_quattro/Paolini_p._44-61.pdf

[41] Il Semantic Web è una iniziativa del consorzio W3C il cui obiettivo è generare un mezzo universale per lo scambio dei dati; secondo tale prospettiva vengono collegati e integrati uniformemente i processi di gestione delle informazioni, in modo tale che il Web diventi uno strumento completo, efficace, utile, in cui le informazioni possano essere reperite in modo più pertinente e congruo.

[42] L'URL (Uniform Resource Locator) è un sistema usato per identificare e codificare formalmente l'indirizzo di qualsiasi risorsa presente sul Web.

[43] La legge 9 gennaio 2004 detta le disposizioni per favorire l'accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici (cosiddetta Legge Stanca) apre nuovi scenari nel mondo dei siti web delle pubbliche amministrazioni italiane e individua le espressioni di accessibilità e fruibilià ai disabili, si veda http://www.pubbliaccesso.gov.it/normative/regolamento.htm

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