ESB Forum
ISSN: 2283-303X |
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Biblioteche e Web: nuovi strumenti e nuovi modelli di accesso all'informazione: presentazioneTesto della relazione tenuta al Seminario Biblioteche e Web: nuovi strumenti e nuovi modelli di accesso all'informazione, Pisa, Biblioteca della Scuola Normale Superiore, 2 novembre 1999 di Sandra Di Majo (in linea da novembre 1999) E' forse utile per prima cosa chiarire il perche' di questo seminario che non vuol essere semplicemente la presentazione del nostro sito web (anche se ovviamente se ne parlera'), quanto piuttosto proporre una riflessione su obiettivi, funzioni, contenuti, stile di un sito web. Un'esigenza sentita e ben presente come dimostrano i contributi critici, le guide per l'elaborazione di siti web, i "censimenti" di pagine web sinora prodotti. Tutte le relazioni che vengono presentate oggi, quella di Gabriele Mazzitelli che offre un panorama piu' generale e quelle che partono da un'esperienza concreta di lavoro, offrono un buon contributo a questa riflessione. Prima di passare la parola a Gabriele, vorrei fermarmi su alcuni aspetti che a me sembra meritino una qualche particolare attenzione partendo proprio dal primo passo che e' logico compiere quando ci si accinge ad elaborare un sito web e cioe' la definizione degli obiettivi. Gli obiettivi di un sito web possono essere diversi, farsi conoscere, acquisire visibilita'; per una biblioteca, direi soprattutto, esercitare il ruolo di filtro tra utenti e informazione. Un ruolo che e' stato sempre quello delle biblioteche e comunque valorizzato ben prima dell'introduzione delle nuove tecnologie, ma che le nuove tecnologie hanno contribuito ad esaltare. Di fatto i siti web delle biblioteche si sono progressivamente arricchiti accogliendo, accanto alle informazioni di base su caratteristiche, orari, servizi anche legami con i cataloghi in linea, basi di dati disponibili su cd-rom o sul web, altri siti web e via dicendo. Possiamo guardare al sito Web come ad una grande sala di consultazione (quella che fisicamente non siamo mai riusciti a creare per problemi di spazio o di altro tipo) che costituisce un vero punto di partenza per utilizzare le risorse bibliografiche presenti nella biblioteca o raggiungibile attraverso la rete. Sulle decisioni relative al contenuto di un sito web, lo ricorda giustamente Mazzitelli nella sua relazione, influisce certamente la visione che abbiamo del servizio di reference e le prospettive di una sua trasformazione parallelamente al mutamento del panorama generale. Una tendenza che sembra affermarsi e' la disponibilita', anzi il desiderio degli utenti di lavorare direttamente senza intermediari con l'esigenza conseguente di avere a disposizione strumenti facilmente comprensibili e facilmente utilizzabili. Si puo' da questo desumere la necessita' di una "standardizzazione" dei siti web? Stabilire quindi un modello di riferimento che puo' rendere piu' agevole e certa la ricerca? Si puo' anche ipotizzare il tramonto della figura dell' "information broker", tanto in vigore negli anni '80, quando le interfacce tutt'altro che amichevoli dei cataloghi in linea e delle basi di dati rendevano necessaria la presenza di un esperto nella ricerca bibliografica? E' difficile dare una risposta univoca; si puo' pero' quantomeno concordare che si richiede al bibliotecario un'attitudine non gelosa del suo sapere e delle sue scoperte e quindi di essere anche un "istruttore" e l'elaboratore di strumenti di facile apprendimento. Alcuni siti web, non so quanto frequenti, offrono infatti, oltre ad eventuali help, brevi corsi di formazione per l'apprendimento della riceca in linea. Vorrei ancora un momento fermarmi sulla funzione del bibliotecario quale selezionatore delle informazioni e quindi sulla funzione del sito web quale mezzo di selezione. E' un aspetto che Stefania Manzi affronta nella sua relazione invitandoci a guardare al sito web come ad uno tra gli altri strumenti disponibili, non il solo e non, specie nelle sue parti piu' specialistiche, necessariamente frutto del lavoro esclusivo del bibliotecario, meglio anzi se derivante da una collaborazione tra bibliotecario e utenti. E proprio da questa collaborazione, tra l'altro, che il bibliotecario puo' capire meglio le reali esigenze informative del pubblico. Un altro punto importante e particolarmente sottolineato nella relazione di Enrico Martellini e' il rapporto tra web e catalogo. Martellini considera le pagine del nostro sito web dedicate ai periodici elettronici, almeno nella loro forma attuale, come una soluzione puramente temporanea, in certo senso un "male minore", in attesa di un futuro, sperabilmente abbastanza prossimo, in cui possa essere restituita al catalogo la sua specifica funzione. Si puo' essere d'accordo, anche se si deve tener conto che anche il ruolo del catalogo e', secondo autorevoli esperti, in fase di trasformazione e che la distinzione tra catalogo e bibliografia diventa sempre piu' labile. E' anche da condividere l'invito alla prudenza contenuto nelle relazione di Mazzitelli e di Martellini, a non farsi prendere troppo la mano dalle innovazioni: costruire un sito web e tenerlo aggiornato non e' certo impresa da poco, richiede formazione, tempo, tenacia. L'elaborazione del sito web, come le altre attivita' di biblioteca, non sfugge ai canoni del management, ma qualche volta vale la pena di forzare un po' le linee.
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| © ESB Forum | a cura di Riccardo Ridi | |