ESB Forum
ISSN: 2283-303X |
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Integrazione dei servizi bibliografici d'AteneoContributo sul tema "L'innovazione tecnologica ed organizzativa per i servizi di biblioteca",
presentato in occasione del convegno internazionale di studi "Strumenti e
strategie per la costruzione della biblioteca ibrida" (Firenze, 14 febbraio 2001).
di Danilo Deana, Carla Savarè, Maria Cristina Selva, Federica Zanardini (in linea da febbraio 2001) Pubblicato anche a stampa in "L'innovazione tecnologica ed organizzativa per i servizi di biblioteca", Genova, Burioni, 2001, p.77-88. AbstractI problemi che derivano dalla presenza di più di 150 strutture bibliotecarie all’interno del Sistema bibliotecario d’Ateneo dell’Università degli Studi di Milano sono stati almeno in parte risolti con la creazione di servizi bibliografici a livello di Ateneo: il catalogo collettivo, le banche dati, l'accesso alle risorse elettroniche, nonché dalla raccolta di dati statistici sulle singole biblioteche. Il progetto, già quasi del tutto realizzato, è consistito nell’integrare tra loro questi servizi, in particolare: integrazione tra l’Opac e le informazioni sulle biblioteche, integrazione tra banche dati e l’Opac, integrazione delle risorse elettroniche all’interno dell’Opac. L'utente può così navigare all'interno di questi differenti strumenti bibliografici, con cui già da tempo ha familiarizzato, e raggiungere un buon livello di specificità senza perdere di vista il contesto complessivo in cui sta effettuando la sua ricerca.
PremessaIl Sistema bibliotecario d'Ateneo dell'Università degli Studi di Milano conta circa 150 strutture bibliotecarie [1] appartenenti a diverse tipologie (biblioteche d'area, di settore e fondi librari), distribuite su tutto il territorio del comune di Milano.Allo scopo di diminuire gli svantaggi e le distorsioni che derivano da una simile frammentazione, sono stati realizzati una serie di servizi centralizzati (catalogo collettivo di Ateneo, banche dati in rete di Ateneo e accesso ai periodici elettronici), con l'intento di rendere più agevole a studenti e docenti accedere all’informazione, razionalizzando nel contempo la gestione e gli acquisti. Scopo del progettoScopo del progetto è stato quello di integrare questi servizi. Ognuno di essi ha una sua specificità, determinata da molteplici fattori: la tipologia dell’informazione, lo strumento di interrogazione offerto, il pubblico cui la risorsa è destinata, il supporto su cui sono registrate le informazioni. Consapevoli che i percorsi di ricerca dell'utente sono molteplici e dipendenti da diversi fattori, si sono realizzati collegamenti e quindi implicitamente suggeriti percorsi che ci sono sembrati insieme intuitivi ed efficaci.Il progetto si è articolato in quattro fasi:
Prima fase: catalogo collettivo di AteneoCriticitàL'assenza di un sistema di catalogazione comune all'interno del Sistema Bibliotecario d'Ateneo ha portato alla costituzione di cataloghi separati per le diverse biblioteche dell’Ateneo. Soluzione adottata La scelta del software (nel 1996) è caduta su un prodotto sviluppato dalla Nexus di Firenze: EasyWeb [2]. Oltre a consentire diverse modalità di ricerca (per campi, per liste e per esperti), questo prodotto si segnala per la velocità delle risposte. All’atto della costituzione del catalogo collettivo di Ateneo, ci si è trovati nella necessità di integrare i dati provenienti dall’archivio SBN [3] con quelli provenienti da archivi locali. A questo scopo sono stati realizzati dei convertitori che hanno consentito di convertire gli archivi locali nel formato UNIMARC, lo stesso in cui vengono esportati i dati SBN. Le difficoltà non sono state solo tecniche: è stato necessario, infatti, realizzare tabelle di corrispondenza tra i formati dei diversi archivi locali e il formato UNIMARC. Per evitare la presenza nel catalogo di notizie duplicate, è stata poi messa a punto una procedura di "schiacciamento" delle notizie duplicate provenienti dagli archivi locali. É in corso il completamento del processo di integrazione dei dati cominciato nel 1997: entro la fine del 2000 verrà infatti completata la conversione degli archivi Aleph e Techlib. Risultato Ad oggi, il catalogo collettivo di Ateneo:
Seconda fase: integrazione tra l’Opac e le pagine informative delle bibliotecheCriticitàIl progetto di collegamento tra il record bibliografico presente in Opac e le informazioni relative alla biblioteca che possiede l'opera si è reso necessario data la molteplicità delle strutture bibliotecarie presenti nel catalogo collettivo. Il progetto presentava le seguenti difficoltà:
Per poter mettere a disposizione dell'utente informazioni aggiornate sulle biblioteche, si è provveduto ad estrarre dal database delle statistiche, gestito dalla Divisione Coordinamento delle Biblioteche, i campi relativi al nome della struttura, indirizzo, orari e servizi, e a generare delle pagine informative uniformi. Poiché, come si è visto, non era possibile collegare direttamente alla denominazione della biblioteca la pagina contenente le informazioni di servizio, si sono dovuti individuare dei parametri che consentissero di associare l'opera alla biblioteca che la possedeva. I parametri individuati sono stati il codice ICCU della biblioteca e la parte iniziale della segnatura, la sezione. Si sono individuate più di 500 sezioni. Il caso più impegnativo è stato quello della Biblioteca delle Facoltà di Giurisprudenza, Lettere e Filosofia, in cui a 32 strutture corrispondevano quasi 200 sezioni. È stato quindi realizzato un programma che, sulla base del codice ICCU e della sezione, individua l'URL della pagina informativa [5]. Risultato Una volta definiti i campi da estrarre dal database delle statistiche e inseriti in una tabella i codici ICCU con le corrispondenti sezioni, è stata messa a punto una procedura che consente di generare tanto le pagine informative quanto quegli elenchi che, trasferiti sul Web server dell’Opac, fanno da base ad una cgi che permette all'utente, una volta trovato il riferimento bibliografico cercato, cliccando sul nome della biblioteca, di visualizzare una finestra con le informazioni relative alla struttura bibliotecaria che possiede effettivamente l’opera. Terza fase: integrazione tra le banche dati e l’OpacCriticitàIl progetto nasce circa un anno fa dall’esigenza di creare un’integrazione tra due servizi centralizzati ormai consolidati e di largo utilizzo, l’Opac e il servizio banche dati. Si ipotizza che l’utente, una volta effettuata la ricerca in una banca dati e individuato un articolo o una monografia, voglia sapere se una biblioteca dell’Ateneo possiede tale opera. La tecnologia già prevede la possibilità di effettuare questo collegamento tramite un codice standard internazionale, l’ISSN per i periodici, l’ISBN per le monografie. Nel caso del nostro catalogo, tuttavia, i formati con cui erano stati immessi questi codici differivano da un archivio all'altro, e questo rendeva impossibile realizzare immediatamente questo collegamento. Soluzione adottata Il servizio banche dati in rete di Ateneo, nato nel 1997, si è sviluppato intorno al sistema OVID. A questo si è aggiunto il sistema ERL, quello dei Chemical Abstracts e le banche dati accessibili da server remoti. Recentemente si è inoltre aggiunto a questi sistemi il sistema TATOO che ha consentito di mettere in rete altre banche dati [6]. Per la realizzazione del progetto, si è quindi partiti dallo studio delle possibilità offerte dal software OVID. Sono state considerate due soluzioni tecniche:
La minore complessità di attivazione e la facilità di manutenzione ha fatto preferire la prima soluzione. Condizione fondamentale perché avvenisse il riconoscimento del record era che il codice ISSN o ISBN comparisse nello stesso formato nei due archivi (banca dati e catalogo). Poiché tuttavia questa condizione non era presente all’interno del nostro catalogo, il primo intervento è stato quello di uniformare l’uscita del formato di questo codice, in modo che la query string lanciata dall’interno della banca dati potesse riconoscere sempre il codice corrispondente all’interno dell’Opac anche qualora comparisse in formato diverso. Il collegamento all'Opac è stato implementato anche per il sistema ERL. Al momento il metodo descritto non è applicabile ai Chemical Abstracts e alle banche dati di Tatoo [7]. Nella maggior parte dei casi, le banche dati consultabili on-line prevedono il medesimo tipo di integrazione, permettendo di attivare il link dinamico sulla base dei parametri comunicati dall'Opac master. In futuro si prevede di attivare sempre questo tipo di connessione laddove sia possibile. Risultato Si è così raggiunto il risultato che in ogni record visualizzato in formato completo all’interno della banca dati OVID e ERL viene visualizzato un link cliccando sul quale è possibile lanciare una ricerca nel catalogo. Questa ricerca apre automaticamente una finestra che avvisa l’utente se l’articolo da lui cercato appartiene ad una rivista posseduta in una o più biblioteche del nostro Ateneo, quali anni sono posseduti e qual è la sua localizzazione. Un medesimo collegamento è attivo per le monografie. Quarta fase: integrazione dei periodici elettronici nell’OpacCriticitàIl progetto riguarda l’accesso alle risorse elettroniche, un problema emerso in conseguenza degli accordi stipulati con editori e distributori per la messa a disposizione delle versioni elettroniche di alcune centinaia di periodici. Per consentire l’accesso immediato sono state realizzare una serie di pagine HTML contenenti l'elenco, ordinato alfabeticamente, delle pubblicazioni accessibili e i collegamenti alla loro homepage (http://users.unimi.it/~divbib/elettroniche/alfabeto.html). I limiti di questa soluzione sono evidenti:
Si è scelto di rendere accessibili (cliccando sul titolo) i periodici full text all’interno dell’Opac, sia dall’archivio Periodici che da un nuovo archivio Risorse Elettroniche [8]. Questo rende possibile:
Risultato In questo modo crediamo di raggiungere l’obiettivo di integrare le risorse elettroniche all'interno dell'Opac di Ateneo senza perderne la specificità potenziando le possibilità di navigazione dell’utente. Pur consapevoli del fatto che editori e distributori hanno già realizzato applicazioni che consentono di passare automaticamente dall’interrogazione delle basi dati al testo dell’articolo, abbiamo ritenuto di sviluppare ugualmente, in attesa di poter implementare anche questa possibilità, la nostra soluzione in quanto incrementa la navigazione tra risorse di diverso tipo.
[1] Afferiscono alla Facoltà di Agraria 12 strutture
bibliotecarie, 4 alla Facoltà di Farmacia, 13 alla Facoltà
di Giurisprudenza, 19 alla Facoltà di Lettere e Filosofia, 66 alla
Facoltà di Medicina e Chirurgia, 17 alla Facoltà di Medicina
Veterinaria, 13 alla Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali,
8 alla Facoltà di Scienze politiche.
Questo saggio è conservato nella Biblioteca dell’Istituto di
Microbiologia e immunologia veterinaria, che fa capo alla Biblioteca centrale
della Facoltà di Medicina veterinaria. L'utente, quindi, una volta
individuata l'opera che gli interessa, non sa a quale struttura rivolgersi
per poterla consultare o ottenere in prestito, poiché la denominazione
della biblioteca che appare corrisponde al codice (MIMV) attribuito alla
biblioteca d'area cui afferisce la Biblioteca dell’Istituto di Microbiologia
e immunologia veterinaria.
Appendice
Figura 2
Figura 3
Figura 4
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| © ESB Forum | a cura di Riccardo Ridi | |