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ISSN: 2283-303X

Il progetto Bibliomedia

Contributo sul tema "L'innovazione tecnologica ed organizzativa per i servizi di biblioteca", presentato in occasione del convegno internazionale di studi "Strumenti e strategie per la costruzione della biblioteca ibrida" (Firenze, 14 febbraio 2001).
 


di Andrea Brugiolo, Alessia D’Amato, Ornella Volpato [1] (in linea da febbraio 2001)
Pubblicato anche a stampa in "L'innovazione tecnologica ed organizzativa per i servizi di biblioteca", Genova, Burioni, 2001, p.89-98.

Abstract

Il progetto Bibliomedia, approvato dal Sistema Bibliotecario di Ateneo dell'Università degli Studi di Padova come progetto di Ateneo, nasce dall'esigenza di approntare nuovi strumenti tecnologici per la gestione e l'utilizzazione del patrimonio informativo in ambito accademico, scientifico, didattico. Il mondo delle biblioteche è particolarmente sensibile alla problematica della gestione del materiale informativo multimediale ed elettronico [2] e per questo è stata sviluppata a livello di Ateneo una prima attività di analisi sulla gestione delle risorse informative multimediali che ha portato alla realizzazione di un prototipo già operativo [3].


1. Che cos’è Bibliomedia?

È un sistema informatico, sviluppato con software non proprietario, che permette la produzione, la gestione, la ricerca e la fruizione di documenti su supporti diversi (filmati scientifici, foto, diapositive, lucidi, schede grafiche, audio e videocassette, CD, dischi, materiali dimostrativi commentati, videoconferenze, CD-Rom, banche dati, etc.). Offre la possibilità di reperire i documenti, catalogati nella base dati di SBN, attraverso l'OPAC-Web dell'Università degli Studi di Padova e di collegarsi agli stessi, in versione integrale, permettendo all'utenza locale e/o remota di passare agevolmente dal catalogo all'informazione primaria, utilizzando la stessa postazione di lavoro. Tra le sue peculiarità segnaliamo la possibilità di rendere disponibile al pubblico tutti quei documenti che per loro natura richiederebbero ciascuno un'apparecchiatura dedicata, fornendo indicazioni utili alla valutazione preventiva del documento (abstracts, recensioni, commenti vocali e/o testuali) o informazioni per l’utilizzo corretto dello stesso (note tecniche, guide, scarico di plugin, o dei programmi necessari per la visualizzazione di formati particolari), ma anche riferimenti e connessioni esterne con altri cataloghi, banche dati o esperti in linea. Attraverso software mirati sono disponibili modalità avanzate e di facile utilizzo per inserire e aggiornare automaticamente la base. Offre inoltre la possibilità di proteggere i materiali che necessitano di filtri o accessi controllati attraverso una diversificazione di modalità di accesso e/o utilizzo del documento.

Attualmente nei server di bibliomedia sono presenti materiali prodotti nell'ambito di attività di ricerca e di didattica (proposti dai docenti durante i corsi, in modo da renderli accessibili, nel periodo di svolgimento delle lezioni ed anche successivamente); materiali su supporti che ne rendono difficile la consultazione, materiali per utenti disabili; materiali integrativi di altri documenti; CD-Rom e banche dati in rete locale e/o remota (es. CIBIT).

Il Sistema

Il processo completo prevede che i materiali (già disponibili in forma digitale o che siano stati opportunamente digitalizzati e ospitati dai server delle relative strutture di appartenenza) vengano catalogati nella base dati di Ateneo (SBN); questa operazione permette il collegamento, attraverso l'OPAC-Web, tra la notizia catalogata e i server di Bibliomedia che contengono la scheda analitica, il materiale digitalizzato e tutte le notizie che saranno ritenute utili per un ulteriore approfondimento e/o per un corretto utilizzo.

I documenti possono essere normalmente reperiti a partire dall'interfaccia Web dell'OPAC dell'Università degli Studi di Padova (http://opac.unipd.it/opac/form-go?language=ITALIANO") realizzato dall’Università di Firenze, oppure, analogamente, a partire da una maschera di ricerca apposita ma molto simile (http://bibliomedia.psy.unipd.it), che tiene anche conto della "tipologia" multimediale, cioè del particolare supporto fisico su cui è riprodotta l'informazione.

Bibliomedia consente quindi all'utenza, attraverso la rete, di visualizzare in "versione integrale" il documento finale recuperato tramite ricerca bibliografica: se per un articolo può essere il testo completo, nel caso di una videocassetta è il filmato stesso, opportunamente digitalizzato e reso disponibile tramite un apposito sistema di "streaming"; senza muoversi dalla postazione di lavoro e senza necessità di strumenti particolari oltre al terminale con il browser web. Per ciascuna voce è previsto un breve passaggio introduttivo, variante in base al "tipo" di elemento presentato (testo, videocassetta, collegamento a risorsa esterna etc.).

Sintesi tecnica

Il motore di ricerca e il collegamento con il motore dell'OPAC Web vengono realizzati tramite Perl/DBI (http://www.perl.org, http://www.perl.com) su Apache/ModPerl (http://www.apache.org, http://perl.apache.org).

I dati vengono memorizzati su un database PostgreSQL (http://www.postgresql.org). I contenuti statici dell'interfaccia utente (web) vengono generati tramite Website META Language (WML, http://www.engelschall.com/sw/wml).

Le collezioni vengono gestite con software e sistemi autonomi: la prima collezione dei Test di Psicologia è attualmente realizzata in PHP; sono quindi allo studio sistemi di "groupware", come Zope (http://www.zope.org), LearnLoop (http://www.learnloop.org) e Manhattan (http://manhattan.sourceforge.net).

Un aspetto di distinzione fondamentale del progetto Bibliomedia rispetto alle pur numerose esperienze esistenti di biblioteche digitali è il fatto che il sistema è stato sviluppato interamente con Software Libero ("Free Software") o Open Source (si veda http://www.gnu.org/philosophy/free-sw.it.html), quindi sempre disponibile con il codice sorgente e di qualità generalmente riconosciuta equivalente o superiore ai prodotti commerciali concorrenti. In particolare abbiamo usato:

  • Perl (linguaggio di scripting)
  • Apache (server http)
  • PostgreSQL (database)
  • CVS server/client (sistema per la revisione concorrente del codice)
  • Linux (piattaforma operativa e di sviluppo)
  • Zope/PHP (e altri software sperimentati o allo studio per le collezioni).
Anche il software prodotto, ovviamente, è ancora software libero, per la gran parte costituito da script Perl, automazioni di shell e modelli WML. Quando sarà pronto per il rilascio verrà distribuito con licenza GPL (si veda http://www.gnu.org). Tra le biblioteche digitali Open Source, in particolare, sembra essere una delle poche esperienze che associa chiaramente all'esigenza imprescindibile del catalogo unico, da cui reperire su base bibliografica tutte le voci, la possibilità di raggruppare comunque documenti affini in collezioni indipendenti dal sistema e dal catalogo stesso, sulle quali autori e specialisti possono quindi operare in piena autonomia, tramite Internet.

2. La sperimentazione a psicologia

Una prima sperimentazione del sistema è nata nella Biblioteca Interdipartimentale di Psicologia "F. Metelli", che possiede, in una distinta Sezione Test, materiale su supporti vari (principalmente materiale cartaceo, tra cui manuali, questionari, fogli di risposta, etc. ma anche griglie su lucido, foto, disegni, audio/videocassette, floppy, CD-Rom, etc.).

Considerata la particolarità del materiale in oggetto, si trattava di una raccolta che presentava problematiche del tutto peculiari che si sovrapponevano, ed ostacolavano, alla gestione, visibilità e fruizione e che avevano impedito fino ad allora un suo pieno ed efficace utilizzo. La situazione presentava aspetti molto articolati ma che si possono prevalentemente ricondurre a due nodi cruciali:

  • offrire la possibilità agli studenti ed ai ricercatori della Facoltà di Psicologia di consultare agevolmente i test più diffusi e di maggior interesse, sia nel contesto nazionale sia internazionale, fornendo documentazione e "guidelines" appositamente configurate con le relative indicazioni generali e specifiche e la letteratura che ne approfondisce gli aspetti applicativi;
  • filtrare e controllare l'accesso e l'uso di materiali che hanno vincoli di ordine deontologico o professionale. Per questo si sono dovute studiare modalità di accesso controllato a più livelli.
La prima fase sperimentale

In una prima fase del lavoro è stata creata una Commissione per la Biblioteca Test, composta da docenti e ricercatori dei due Dipartimenti di Psicologia, da due rappresentanti del personale della biblioteca di Psicologia e da un informatico e da un bibliotecario (part-time) del C.A.B. Parallelamente è stata avviata la ristrutturazione della sezione Test, grazie anche all'attivazione di un contratto part-time con l'obiettivo di gestire e riorganizzare la collezione. Poiché uno degli obiettivi del progetto si concretizzava nella possibilità di rendere accessibili i documenti attraverso fasi di approfondimento sempre più mirate, la Commissione per la Biblioteca Test ha elaborato uno schema di ipertesto che richiede, suddivise in campi, le informazioni ritenute necessarie a descrivere analiticamente un test. Ha quindi individuato un gruppo di una ventina di test, diversificati per area di appartenenza e tipologia ed ha allargato il gruppo della Commissione ad altri collaboratori. Sono state redatte le schede per ciascuno dei test selezionati con indicazioni sul materiale che doveva essere digitalizzato e reso visibile e sulle eventuali protezioni da attivare, permettendo così di attuare il successivo livello di approfondimento. Le informazioni sono state integrate con la bibliografia generale e specifica con riferimento al test, riferimenti e connessioni esterne a banche dati e siti specialistici (via internet) segnalati dai docenti e da altri collaboratori.

Con il Centro di Cinematografia Scientifica e Audiovisivi dell'Università di Padova è stata avviata una collaborazione per la realizzazione di riprese audio e video in formato digitale. Disporre di un documento videoregistrato permette agli studenti di poter vedere e rivedere una situazione reale di utilizzo, nella quale sono impressi i momenti salienti ma ne consente l'utilizzo nella didattica, quando una situazione reale non è proponibile ed una simulazione non potrebbe riprodurre tutti gli aspetti di maggiore importanza. Per alcuni test sono state realizzate registrazioni audio, per altri foto e scansioni di immagini realizzate in loco.

La seconda fase del progetto e la collezione test

Conclusa una prima fase sperimentale gli obiettivi che il progetto Bibliomedia si propone per la fase successiva risultano essere:

    1. Implementazione della base dati digitale
    2. Informativa didattica
per il raggiungimento dei quali collaborano due gruppi di lavoro:
    1. Gruppo di Lavoro Biblioteca Test di Psicologia (GLBTP) nominato dal Comitato di Consulenza della biblioteca Test di Psicologia che cura la definizione dei contenuti e la realizzazione delle schede descrittive.
    2. Gruppo di Lavoro Bibliomedia (GLB) responsabile della parte tecnico-informatica e biblioteconomica.
Per ogni test viene redatta una scheda a distinti livelli di dettaglio, che identifica il test, ne descrive la composizione, gli scopi, le condizioni di applicabilità. Il compilatore, inoltre, seleziona e segnala le parti del test che devono essere digitalizzate al fine di agevolarne il corretto studio e utilizzo. A queste informazioni viene aggiunta la bibliografia e la segnalazione di eventuali banche dati o siti via Internet da consultare.

Per applicare sistematicamente la procedura, è risultato indispensabile accrescere il numero dei collaboratori, quindi sono stati inseriti nel progetto giovani laureati in psicologia che frequentano come tirocinanti i Dipartimenti di Psicologia.

Le schede redatte, inserite per poi essere consultate dalla base dati di Ateneo (Catalogo OPAC-Web), recano il nome di chi le ha curate e questo varrà come prodotto di attività di carattere scientifico.

La scheda multimediale descrittiva dei singoli test è stata perfezionata nel tempo seguendo alcuni criteri-guida:

    1. una maggiore uniformità delle informazioni richieste salvaguardando comunque le peculiarità dei singoli test;
    2. una suddivisione a più livelli di informazione (informazione di livello minimo, medio e massimo) e di accesso, filtrata da tre diverse login e password per tre diverse fasce di utenza;
    3. la definizione di tipologie di test e creazione di un thesaurus.
I video che accompagnano gli ipertesti e che saranno potenziati numericamente per poterli coniugare a diversi gruppi di strumenti si propongono come lezioni a distanza che la sperimentazione ha riconosciuto di grande rilievo (sia individualmente sia inseriti in lezioni tradizionali) per la pregnanza che assumono come completamento di una situazione che potrebbe essere vissuta solo a livello teorico qualora non fosse accompagnata da una peculiare situazione applicativa.

L’aggiornamento e l’integrazione della collezione sono curati dal Comitato di Consulenza della Biblioteca Test di Psicologia. La sezione viene periodicamente rifornita di ulteriori test psicologici, italiani e non, che completano e aggiornano la collezione presente. Le schede redatte per essere consultabili da più utenti locali e/o remoti sono: descritte, indicizzate nella base dati SBN (Servizio Bibliotecario Nazionale), digitalizzate ed eventualmente protette, per problemi deontologici e di copyright, da login e password. La fase relativa all’acquisizione, catalogazione, collocazione (link al server di Bibliomedia), indicizzazione è realizzata in ambiente SBN e curata dai bibliotecari.

La cura e la regolarizzazione degli aspetti legali viene seguita da un bibliotecario del C.A.B. ed un esperto di diritto d’autore. Il GLB (informatici e bibliotecari) segue le attività di testing e le eventuali implementazioni/sviluppi di software sentite le esigenze e le priorità del GLBTP.

Informativa didattica

Per far conoscere il servizio e sfruttarne le sue potenzialità è stata promossa un’attività di informazione destinata a:

    1. docenti per uso in contesti didattici, ricercatori, dottorandi, specializzandi, laureandi;
    2. studenti (l’attività è inserita negli attuali training per la consultazione del catalogo e delle banche dati in rete di Ateneo).
Queste attività vengono integrate dalla realizzazione di guide e/o depliant informativi, in formato elettronico e cartaceo, in modo da consentire a tutta l’utenza un’adeguata conoscenza del sistema.

Conclusioni

Il progetto Bibliomedia-Test si avvale del contributo di diverse professionalità che hanno cooperato nella sua definizione, sperimentazione e messa a punto nella versione attuale ma ancora in fase di sviluppo, configurandosi come un vero e proprio processo che si arricchisce di contributi numerosi e di origine diversa.

Il progetto si avvale inoltre della collaborazione del gruppo Biblioteca Test della Facoltà di Psicologia che ha la funzione di discutere e decidere sugli sviluppi da implementare nel corso del tempo, confermandosi come processo che trae dalla sua implementazione nuovi elementi di originalità ed innovazione e si avvale dell’intervento di esperti in Psicologia e di neo-laureati in Psicologia, operanti sotto la guida di un supervisore.

Bibliomedia-Test oltre a dare delle risposte alle esigenze dei fruitori ha accolto le loro richieste e questo è facilmente visibile nel continuo arricchimento della collezione, dunque un progetto nel quale le nuove tecnologie hanno determinato un impulso anche nella direzione della tradizione instaurando un circolo virtuoso nel quale la predisposizione di schede ipertestuali determina la necessità di formare nuove persone che collaborino alla costruzione delle stesse e la nuova conoscenza di strumenti che si viene a creare determina nuove richieste di acquisto, scientificamente fondate, originando domanda di nuovi ipertesti (e di conseguenza un software adeguato e che si adatti alle situazioni peculiari).

Bibliomedia-Test è il primo progetto di questa area ed ha riscosso interesse notevole sia nell’ambito dell’Università di Padova sia al di fuori della struttura universitaria patavina, prospettando l’estensione dell’iniziativa ad altri Atenei italiani ma anche non italiani: la collezione on-line ha accolto di recente documenti in lingua inglese che potranno essere fruiti dalla comunità scientifica internazionale e che si pone al suo interno, tra i diversi obiettivi, anche quello di influire sul contesto internazionale promuovendo una conoscenza dei test psicologici messi a punto nel contesto linguistico italiano (e che con difficoltà riescono a superare le frontiere di una lingua poco diffusa nel contesto internazionale).

Bibliomedia-Test non sopprime il formato cartaceo (anche se per alcuni strumenti si sta riflettendo sulla possibilità di diffonderli integralmente anche in formato elettronico) ma si propone una globalizzazione della conoscenza a tutti i livelli di utilizzatori (nel rispetto delle dovute garanzie legate alla peculiare professionalità) affiancando la Biblioteca nel suo ruolo tradizionale che pur nella sua importanza deve essere sviluppato con modalità che siano consone all’attuale sviluppo del contesto sociale/culturale/tecnologico.

In questo modo la Biblioteca, pur mantenendo una presenza indubitabilmente insostituibile, si arricchisce di una "collezione" che innova completamente i servizi da essa offerti conformandoli alle nuove richieste mediante l’utilizzo delle emergenti tecnologie nonché di software all’avanguardia.

Per ulteriori dettagli: http://bibliomedia.cab.unipd.it/.



[1] La parte 1 di questo testo è stata curata di Andrea Brugiolo e Ornella Volpato;
la parte 2 da Alessia D’Amato e Ornella Volpato.
[2] Da un questionario inviato dal C.A.B. (Centro di Ateneo per le Biblioteche) alle biblioteche dell'Ateneo si è rilevato un interesse al progetto da parte di alcune strutture dell’Università di Padova. Una prima sperimentazione è partita dalla sez. Test della Biblioteca “F. Metelli” di Psicologia. Successivamente sono state coinvolte nel progetto la mediateca del Centro Linguistico di Ateneo, la Biblioteca di Palazzo Maldura, l’Ufficio disabili di Ateneo e la Biblioteca di Scienze Politiche.
[3] La prima presentazione ufficiale del prototipo è avvenuta a Venezia il 5 dicembre 1997 in occasione del Seminario Angela Vinay.
 
| © ESB Forum | a cura di Riccardo Ridi |