ESB Forum
ISSN: 2283-303X |
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Le biblioteche universitarie italiane parlano inglese?in Bibliografie, biblioteche e gestione dell'informazione: un omaggio a Francesco Dell'Orsodi Juliana Mazzocchi (in linea da: 22 aprile 2017) Ho conosciuto Francesco Dell'Orso in occasione della presentazione del mio libro Inglese per bibliotecari [1] che lui stesso organizzò all'Università di Perugia all'inizio del 2008. Nel corso dello stesso anno, poi, discussi con lui l'impianto del dizionario bilingue che avrebbe visto la luce l'anno successivo. [2] L'importanza che l'inglese riveste nel mondo delle biblioteche universitarie era per Francesco motivo di interesse e durante la presentazione a Perugia, a cui lui stesso partecipò in veste di interlocutore, emerse come, invece, i bibliotecari e le biblioteche italiani per la maggior parte non si mostrassero abbastanza preparati in questo senso nei loro canali di comunicazione. [3] Cos'è cambiato nel frattempo? A quasi dieci anni da quell'incontro e dopo un indiscutibile aumento degli utenti delle nostre biblioteche universitarie che non parlano italiano e utilizzano l'inglese come lingua internazionale (anche a causa della maggiore offerta formativa in inglese delle università italiane, che ultimamente attira più studenti stranieri [4]), ho ritenuto interessante esaminare i siti web dei sistemi bibliotecari universitari italiani e delle biblioteche delle università che non appartengono a sistemi per verificare se e quanto tali siti "parlino inglese". Partendo dall'elenco di biblioteche universitarie italiane stilato in occasione del mio articolo I video tutorial online nelle biblioteche universitarie [5] del 2012 (con i dovuti aggiornamenti, soprattutto per quanto riguarda gli URL che sono cambiati in meno di 5 anni in 32 casi su 91 - pari al 35% [6]), ho svolto nel mese di marzo 2017 una piccola indagine su 91 siti per appurare l'esistenza della versione inglese del sito della biblioteca o del sistema bibliotecario ed analizzarne alcuni elementi in particolare. Nella tabella 1 sono riportati i dati dei siti web dei sistemi bibliotecari o delle biblioteche universitarie esaminati con indicazione della città, il nome dell'università di afferenza, l'URL del sito del sistema bibliotecario o della biblioteca e l'indicazione dell'esistenza o meno della versione inglese sia del sito della biblioteca che di quello dell'università.[7] L'esistenza di una versione inglese del sito della biblioteca è stata verificata all'interno della home page attraverso la presenza dell'indicazione esplicita della lingua, di sigle o bandierine. In mancanza di esse, il punto di partenza è stato la versione inglese del sito dell'università, cercando le voci Library, Libraries, Library System, ecc., attraverso la navigazione e, all'occorrenza, anche attraverso l'eventuale motore di ricerca interno. In diversi casi sul sito della biblioteca era presente un link per la versione in inglese che in realtà rimandava alla versione inglese del sito dell'università e non alla versione inglese del sito della biblioteca. Dei 91 siti di università analizzati, 80 (pari all'88%) includono una versione inglese. Degli 80 siti con versione in inglese, 18 (corrispondenti al 20%) offrono la versione anche in altre lingue: cinese (11 siti), francese (9 siti), spagnolo (8 siti), russo (5 siti), tedesco (5 siti), portoghese (4 siti), arabo, greco e turco (2 siti ciascuno), albanese, giapponese e polacco (1 sito ciascuno). Il numero di siti bibliotecari che mettono a disposizione una versione inglese è invece 54 (su 91), con una percentuale pari al 59%, ovvero meno dei due terzi. Tra questi 54 siti, 7 presentano anche una versione in altre lingue: francese e spagnolo (3 siti ciascuno), in greco, russo e tedesco (2 siti ciascuno), albanese, arabo, cinese, polacco e portoghese (1 sito ciascuno). [8] Una volta verificata l'esistenza della versione in lingua inglese del sito web del sistema bibliotecario o della biblioteca, è stato analizzato il modo in cui tale versione viene segnalata e il grado di completezza rispetto alla versione in italiano. La maniera più corretta di segnalare la versione in lingua straniera di un sito web è senza dubbio quella testuale, [9] attraverso una sigla (ENG, SPA, FRE, ecc.) o, ancora meglio, attraverso la dicitura completa nella lingua in questione (English, Español, Français, ecc.) sia per ragioni di accessibilità (la bandierina, in quanto immagine, può creare problemi) sia per motivi di "correttezza politica" (la scelta della bandiera di un paese piuttosto che un altro è piuttosto discutibile [10]). In ogni caso, per la ricerca dell'esistenza di versioni in lingue diverse dall'italiano, si sono cercate sigle, parole e, appunto, bandierine. In 9 casi la segnalazione avviene attraverso sia l'indicazione testuale (di lingua o sigla) che attraverso la bandierina, in 13 casi è presente solo la bandierina, in 29 casi è presente solo l'indicazione testuale mentre in 4 casi non c'è nessuna indicazione ma la versione inglese esiste ed è raggiungibile partendo dalla versione inglese del sito dell'università. Passando poi al grado di completezza della versione inglese rispetto a quella italiana, solo in 38 siti su 55 (69%) è stato possibile stabilire che le due versioni corrispondono: [11] nel 31% dei casi, invece, le informazioni tradotte sono soltanto quelle introduttive rispetto a indirizzi e recapiti o consistono in una brevissima descrizione dei servizi. Tuttavia, se mettiamo a confronto il numero iniziale di siti delle biblioteche presi in considerazione e il numero delle versioni complete disponibili in lingua inglese, la percentuale è pari al 42%. Possiamo quindi affermare che attualmente più della metà delle biblioteche delle università italiane non ha una versione inglese del proprio sito. Rispetto pertanto alla domanda iniziale di questo articolo ovvero se e quanto le biblioteche universitarie italiane "parlino inglese" sul web, la risposta fornita dai risultati di questa indagine è che purtroppo il numero di biblioteche che offrono tale servizio è ancora piuttosto basso, anche rispetto ai siti delle università a cui afferiscono e che, anche nei casi in cui lo "parlino", in molti casi lo fanno in maniera incompleta rispetto al corrispettivo sito in lingua italiana.
[1] J. Mazzocchi, Inglese per bibliotecari: esercizi guidati per la professione, la didattica e i concorsi, Milano, Editrice Bibliografica, 2007. [2] J. Mazzocchi, Dizionario di biblioteconomia e scienza dell'informazione. Inglese-Italiano, Italiano-Inglese = Dictionary of library and information science. English-Italian, Italian-English, Milano, Editrice Bibliografica, 2009. [3] Accanto all'importanza di conoscere l'inglese nel nostro ambito professionale, per Francesco era fondamentale anche il suo opportuno utilizzo. Si veda in proposito la sua lettera aperta a Biblioteche oggi sull'abuso di termini inglesi nella lingua italiana in campo biblioteconomico (F. Dell'Orso, Noooo! basta. Perché? Perché così fa pena, "Biblioteche oggi", 26 (2008), 1, p. 64-65, disponibile anche online all'indirizzo http://www.bibliotecheoggi.it/pdf.php?filepdf=20080106401.pdf ). [4] Si veda ad esempio quanto riportato dalla CRUI per i soli corsi di Master Universitario, di Dottorato e le Winter/Summer School, dell'anno accademico 2016/2017, https://www.crui.it/component/k2/item/2521-corsi-in-lingua-inglese-master-universitari-dottorati-e-winter-summer-school.html . [5] J. Mazzocchi, I video tutorial online nelle biblioteche universitarie, "Biblioteche oggi", 30 (2012), 5, p. 14-26, disponibile anche online all'indirizzo http://www.bibliotecheoggi.it/pdf.php?filepdf=20120501401.pdf . Da tale elenco sono state eliminate le università, soprattutto telematiche, nel cui sito non si fa menzione alla biblioteca. [6] Solo in due casi è stato previsto un rimando al nuovo URL.
[7]
Nel caso di siti web di università che avessero solo una
pagina in inglese dedicata agli studenti stranieri, solitamente
raggiungibile dalla home page attraverso la dicitura
"International", questa non è stata considerata come versione
inglese del sito.
[8] Sia per i siti delle università che per quelli bibliotecari, non sono stati rilevati casi in cui fossero presenti altre lingue straniere ma non l'inglese. [9] J. Mazzocchi, Come tradurre in inglese il sito web della biblioteca, Milano, Editrice Bibliografica, 2015, p. 10-11. [10] Ad esempio nella presente indagine sono state rilevate bandiere sia del Regno Unito che degli Stati Uniti per l'inglese e del Brasile per il portoghese. [11] Non è stato conteggiato tra le versioni inglesi dei siti delle biblioteche un caso in cui è presente il link a Google Traduttore (a differenza del sito della relativa università che offre una vera e propria versione inglese).
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