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Le biblioteche scolastiche venete in rete: collaborazione nel mondo reale e virtuale
con censimento e analisi dei siti web e degli opac delle scuole medie superiori
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di Roberta Bozzao
(in linea da maggio 2003)
Cap. 6 CENSIMENTO DEGLI OPAC ON-LINE
OPAC, On-line Public Access Catalogue, è l'acronimo impiegato nel linguaggio bibliotecario convenzionale per indicare il catalogo elettronico di una o più biblioteche, messo pubblicamente a disposizione dell'utente per la ricerca bibliografica e la localizzazione dei documenti. L'aggettivo "pubblico" indica il destinatario dell'uso del catalogo in linea: l'utente, locale o remoto, della biblioteca. A questo proposito, va fin d'ora sottolineato che, dal punto di vista della operatività, si possono riconoscere due tipologie di OPAC: - OPAC locale: catalogo elettronico di una biblioteca interrogabile solo in loco, disponibile per la consultazione esclusivamente degli utenti che fisicamente sono presenti in biblioteca;
- OPAC remoto: catalogo elettronico reso interrogabile via Internet agli utenti remoti [1]. L'utilizzo del catalogo elettronico da parte degli utenti in questo caso è duplice: da un lato serve a localizzare i documenti di cui hanno necessità e in ciò le loro finalità non si discostano da quelle che motivano la consultazione del catalogo cartaceo. Le uniche differenze, e sicuramente non sono differenze da poco, almeno dal punto di vista della praticità e della velocità di esecuzione della ricerca, risiedono nel fatto che il catalogo può appunto essere consultato anche fuori della biblioteca in qualsiasi orario e in qualunque giorno dell'anno [2].
L'introduzione dell'OPAC in biblioteca [3] ha indubbiamente rivoluzionato l'intero concetto di ubicazione del catalogo. Se il catalogo a scheda aveva una sua collocazione fisica e dei confini ben precisi in termini di spazio, occupando una superficie proporzionale all'ampiezza della collezione della biblioteca, il catalogo automatizzato presenta, invece, un'ubicazione assolutamente meno scontata. In un certo senso è infatti più realistico immaginare o rappresentare l'ubicazione OPAC come un nodo in una rete di comunicazione. Un OPAC, inteso non solo come interfaccia tradizionalmente attribuita ai cataloghi in linea, ma come vero e concreto catalogo, per poter offrire un servizio funzionale, dal momento che rappresenta, a trent'anni dalle prime sperimentazioni, lo strumento di mediazione di quasi tutte le biblioteche italiane, avendo sostituito gli schedari cartacei al termine di un processo diventato via via più rapido, deve:- Dichiarare fin dalla prima schermata il proprio contenuto, sia in termini numerici sia, eventualmente in termini percentuali (quale porzione del posseduto della biblioteca è accessibile per via elettronica), in quanto il catalogo di una biblioteca con poche migliaia e documenti e quello della pi estesa rete di biblioteche al mondo si presentano nel medesimo modo;
- Permettere una ricerca "semplice" attraverso limitati punti di accesso (autore, titolo, soggetto, ecc.), o ricerche pi complesse che non sono eseguibili in un catalogo cartaceo: la ricerca per parola chiave, mediante operatori booleani, la ricerca mediante il troncamento di un termine e la ricerca ipertestuale, eseguite cioè a partire da un termine presente in una notizia già trovata mediante una ricerca precedente, del quale si richiede la presenza in altre notizie, all'interno del medesimo elemento bibliografico oppure in una qualunque altra zona . Il catalogo deve risultare "reattivo" e perciò deve rispondere intelligentemente all'utente, ad esempio suggerendo strategie alternative di ricerca, correggendo errori di immissione dei dati, sia sintattici che logici, proponendo risposte non direttamente coincidenti con il criterio di ricerca utilizzato, ma a esso affini per contiguità semantica, cronologica, linguistica [4];
- Permettere di interrogare e di navigare all'interno della base dati, di vedere i dati catalografici contenuti all'interno, per ritrovare e recuperare l'informazione cercata;
- Svolgere tutte le ricerche possono in modo rapido, completo ed efficace;
- Individuare i documenti posseduti dalle biblioteche. L'utente ottiene tutte le notizie bibliografiche da un'unica fonte, e non ha più la necessità di aggirarsi tra gli schedari e di eseguire la medesima ricerca più volte in cataloghi differenti per natura e organizzazione. Da un unico terminale l'utente può interrogare più cataloghi collettivi in rete, effettuando la medesima ricerca all'interno di un insieme selezionato di biblioteche [5]. Il tempo richiesto per la ricerca è quindi generalmente minore, specialmente in rapporto alla maggiore complessità di talune ricerche;
- Essere dotato di un'interfaccia grafica semplice ed intuitiva che renda agevole la ricerca ai suoi utenti [6]. Il "dialogo" fra utente e sistema deve essere facilitato dalla presenza di icone o simboli che aiutino l'utente nell'utilizzo del sistema stesso;
- Essere corredato di procedure di guida;
- Localizzare i documenti ricercati e verificare la loro disponibilità
- Dare le informazioni bibliografiche dettagliate dei libri trovati. Le notizie hanno un formato di presentazione generalmente più uniforme e completo di quello presente nei cataloghi cartacei; le dimensioni ridotte della scheda cartacea hanno costretto i catalogatori a operare spesso delle scelte drastiche nella sezione dei dati da includere, mentre la scheda elettronica pu essere arricchita di informazioni relative al contenuto del documento fino a comprenderne, in teoria, l'intero testo;
- Consentire funzioni di import - export da/verso altri sistemi di automazione;
- Consentire il recupero di notizie bibliografiche da diverse banche dati, tra le quali BNI, Alice CD, Liber DataBase. La procedura di trasferimento avviene direttamente al momento della ricerca, con un numero minimo di operazioni semplici da eseguire [6](catalogazione derivata);
- Avere una procedura di catalogazione predisposta per trattare qualsiasi tipologia di documento nel rispetto degli standard internazionali ISBD;
- Rendere possibile la gestione del prestito locale e interbibliotecario;
- Offrire la possibilità di gestire statistiche riguardanti le richieste dei documenti e degli accessi alla biblioteca tramite il catalogo stesso.
Il catalogo elettronico rappresenta ormai la norma in buona parte delle biblioteche italiane. Esso ha preso posto dei cataloghi tradizionali, di quello a stampa o molto più spesso di quello a schede, con un processo che è diventato negli ultimi anni molto rapido e deciso. Mettendo a frutto le potenzialità degli elaboratori e dei sistemi di telecomunicazione, i cataloghi elettronici si stanno pian piano arricchendo di funzioni che li rendono assai diversi, nell'uso, dai loro predecessori. Infatti lo strumento elettronico permette di avere accesso ad un numero praticamente illimitato di fonti di informazione, sia di tipo bibliografico (ad esempio i cataloghi di altre biblioteche o i cataloghi delle case editrici), sia di altro genere (ad esempio le enciclopedie elettroniche). La postazione di lavoro poi, una volta collegata ad internet, dà accesso anche all'universo dei siti web, ampliando in modo esponenziale (ma non sempre governabile) la quantità di informazioni a disposizione dell'utente. Ciò spiega perchè con il passare del tempo il catalogo elettronico implichi per le biblioteche un cambiamento ben pi radicale dell'adozione di un nuovo strumento di lavoro; è il concetto stesso di accesso all'informazione che è cambiato [7].Oggetto della presente indagine saranno gli OPAC remoti delle biblioteche scolastiche del Veneto per verificarne innanzitutto la loro presenza ma anche le loro caratteristiche in base alle quali sono stati classificati nelle seguenti categorie: - OPAC singoli, ossia cataloghi in linea di un'unica biblioteca (o monobiblioteca); ne risulta un isolamento della biblioteca scolastica rispetto al contesto territoriale in cui è inserita, oppure ci può essere a monte la scelta di un software gestionale non condiviso dalle altre biblioteche del territorio (scolastiche o meno); sicuramente si può dire però che non sempre, quando si parla di biblioteche scolastiche la parola isolamento non è sinonimo di autonomia e comunque il termine stesso di autonomia non ha in questo contesto una connotazione sempre positiva, "ma per scelta autonoma si intende una scelta fuori da qualsiasi contesto organizzato, laddove una biblioteca sceglie un prodotto non comunicante con l'esterno in termini organizzativi"[8].
- OPAC collettivi integrati; ovvero cataloghi in linea che sono il risultato di un progetto di cooperazione che si è sviluppato all'interno di un circuito organizzato di biblioteche; in questo caso i vari cataloghi automatizzati delle biblioteche si riversano in uno solo e le notizie vengono schiacciate le une sulle altre in modo che compaia un solo record per documento (ad esempio: http://opac.sbn.it/) da cui si arriva alle varie collocazioni.
- OPAC collettivi cumulati; definiti anche "cataloghi a posteriori" per metterne in evidenza l'origine: prima sono nati i cataloghi delle singole biblioteche poi si è deciso di raggrupparli, senza realizzare alcuna forma d'integrazione degli archivi n di condivisione dei servizi, quanto piuttosto una mera giustapposizione delle risorse; i cataloghi non si fondono, ma ciascuno si affianca all'altro, quindi i record si sommano gli uni agli altri e le notizie relative a uno specifico documento compaiono tante volte quanti sono gli esemplari dei documenti (ad esempio:http://iuavbc.iuav.it/easyweb/biblo_rc.htm), ciascuno con una propria singola collocazione.
Ognuna di queste tre tipologie di OPAC appena descritte può a sua volta avere un'altra peculiarità ed appartenere a quella categoria di OPAC che vengono definiti come:
- OPAC su server ASP; definiti anche server in "affitto": una o più biblioteche affidano i propri cataloghi elettronici, che possono essere prodotti con svariati software differenti, ad un provider che li elabora e li mette a disposizione, via Internet, sul proprio server centrale. Si tratta di un nuovo ed emergente modello di servizi tecnologici offerto dagli ASP, Application Service Provider. L'ASP dispone di un centro servizi, una piattaforma tecnologica, un data center, dove risiedono le applicazioni ed i database catalografici. Il provider elabora un'interfaccia da cui è possibile accedere, via Internet, al database e usufruire di tutti i servizi: catalogazione partecipata e derivata, possibilità di fare ricerche bibliografiche e localizzare i documenti, gestione del prestito locale e interbibliotecario. Tutte le operazioni sono effettuate in tempo reale e sono immediatamente disponibili da qualsiasi punto del sistema. Si tratta quindi di un servizio molto vantaggioso per le biblioteche in quanto risolve i problemi che da sempre affliggono le realtà bibliotecarie, soprattutto quelle scolastiche ovvero la poca disponibilità di attrezzature informatiche adeguate e soprattutto la carenza di personale qualificato in grado di gestirle e di mantenerle costantemente aggiornate.
Un'ulteriore variabile è stata presa in considerazione a seconda del modello di rete in cui è inserito l'OPAC.
Secondo questa caratteristica, è possibile distinguere: - OPAC inserito in una rete scolastica pura, ossia una rete di sole biblioteche scolastiche.
- OPAC inserito in una rete mista, ossia in un circuito bibliotecario dove vengono aggregati archivi catalografici di biblioteche appartenenti a diverse tipologie di enti (province, comuni, scuole, universit, ecc.) [9].
§1. Fonti consultate
Punto di partenza e strumento fondamentale per lo svolgimento dell'indagine è stato Internet. Gli strumenti di navigazione più utilizzati sono stati i repertori già esistenti di OPAC italiani ma si sono rivelate molto utili anche le ricerche effettuate con i motori di ricerca (soprattutto quelle compiute con Google e Altavista). Il punto di partenza è stato comunque la consultazione degli OPAC italiani: repertorio dei cataloghi di biblioteche italiane disponibili via Internet. Consultabile all'indirizzo http://www.aib.it/aib/opac/repertorio.htm, tale repertorio è nato nel 1997 come una lista di OPAC, è divenuto velocemente il riferimento più aggiornato e affidabile in materia. In precedenza, nel mese di Settembre 1995, Riccardo Ridi, attingendo le informazioni dagli annunci passati in AIB-CUR, il libro di Corrado Petrucco uscito nel maggio 1995 Internet. Guida per i comuni mortali (Venezia, Il Cardo, 1995), alcuni repertori in linea internazionali e la Italian OPAC directory del GARR-NIS, il Network Information Service del Gruppo per l'Armonizzazione delle Reti per la Ricerca, era riuscito a raccogliere già un elenco di 37 OPAC consultabili in Internet. Tale elenco è stato poi aggiornato l'elenco giungendo nel 1996 a 43 OPAC. Circa ai primi di febbraio 1997, poichè la Italian OPAC directory del GARR-NIS non viene pi aggiornata dall'aprile 1996 viene proposto che sia l'AIB a gestire una nuova directory, pi aggiornata. Inizia l'avventura di "opac1", il file che pochi giorni dopo, il 9 Febbraio 1997, Riccardo Ridi mette in linea nella sezione Il mondo delle biblioteche in rete di AIB-WEB come bozza provvisoria su cui iniziare a lavorare. Il titolo del documento è ancora solo Repertorio dei cataloghi (OPAC) di biblioteche italiane disponibili via Internet, senza il pretitolo OPAC italiani aggiunto successivamente, e tale rimane fino alla prima versione stabilizzata del 3 marzo 1997, coi suoi 76 cataloghi. Dal tronco OPAC1 nasce, il 29 settembre 1997, il ramo OPAC2, ovvero "Liste italiane di periodici. Repertorio delle liste alfabetiche disponibili via Internet di periodici posseduti da biblioteche italiane" (http://www.aib.it/aib/lis/opac2.htm), passato dalle 75 liste (relative a 61 biblioteche) dell'esordio alle 110 (relative a 87 biblioteche) del 27 maggio 1998, fino alle 155 (relative a 134 biblioteche) del 15 maggio 1999. Inoltre è attualmente in preparazione un analogo repertorio dedicato a cd-rom e altri documenti elettronici su supporto portatile (l'indirizzo non è ancora stato stabilito, ma in redazione ovviamente tutti lo chiamano già OPAC3). Col passare del tempo si sono evidenziata però la difficoltà di mantenere il repertorio sotto forma di una unica pagina HTML di dimensioni sempre meno accettabili; e la soluzione che si auspicava a proposito era quella del passaggio dalla semplice lista di OPAC a un database, ovvero a una sorta di OPAC degli OPAC. È nato così nel 1999 MAI, MetaOPAC Azalai Italiano [10] (http://www.aib.it/aib/opac/mai2.htm) , un catalogo di cataloghi, che, oltre a migliorare la funzione originaria del repertorio, è stato dotato di un motore di ricerca, una "metainterfaccia", che gli consente l'interrogazione cumulativa di molti degli OPAC che censisce. È soprattutto la possibilità di produzione automatica di liste repertoriali che ha reso questo strumento fondamentale per lo svolgimento della presente indagine ed ha consentito il reperimento del maggior numero di OPAC scolastici. In particolare si è sfruttata la possibilità di avere delle liste suddivise per regione, aggreganti tutti gli OPAC presenti in una determinata zona geografica (regione, provincia, comune). Attualmente è possibile selezionare la zona geografica a partire da tabelle (regioni, province, comuni), ma gli sviluppi futuri prevedono la possibilità di selezione attraverso una mappa geografica sensibile interattiva. Una volta effettuata la selezione, il sistema presenta una lista di OPAC: al nome di ciascun OPAC è affiancato un tastino blu, "infOPAC", cliccando sul quale è possibile visualizzare il record informativo su quello specifico OPAC, contenente la descrizione dei seguenti campi: - tipo di catalogo
- informazioni sul catalogo
- elenco biblioteche
- tipo di biblioteche
- copertura
- elenco degli accessi
Tutte queste informazioni si sono rivelate estremamente utili per l'individuazione degli OPAC scolastici e per la raccolta dei dati è stato possibile, ad esempio, scartare a priori quegli OPAC che avevano come tipologia di biblioteche l'espressione "specialistiche" - il MAI classifica le biblioteche scolastiche come "generali"- e quindi si sono considerate solo quelle con la qualificazione di "generali" o "miste". Inoltre, grazie alle voci "informazioni sul catalogo" ed "elenco biblioteche" è stato possibile individuare e quantificare facilmente la presenza di biblioteche scolastiche. L'accesso diretto al catalogo infine è stato fondamentale per avere dati pi completi soprattutto nel caso in cui le informazioni precedenti o non erano disponibili o erano, come spesso accaduto, non chiare.
§2. Altri repertori disponibili sul webPer maggiore completezza, oltre al MAI, si sono consultati anche altri repertori che elencano siti Web di biblioteche italiane, indipendentemente dalla presenza o meno di un OPAC: - Biblioteche italiane http://www.biblio.polito.it/it/documentazione/biblioit.html, a cura del Sistema bibliotecario del Politecnico di Torino, suddivise per regione: è possibile selezionare la regione che interessa da una mappa sensibile interattiva;
- Le biblioteche italiane su Internet http://www.alice.it/library/net.lib/bibita.htm, a cura della redazione di Alice.it, anche queste suddivise per regione;
- Biblioteche in Italia http://www.cilea.it/Virtual_Library/biblio/italia.htm, a cura del Cilea (Consorzio universitario lombardo per l'elaborazione automatica).
- Scuole in rete http://www.antur.it/pv2000/scuole/scuoleweb.htm. Elenco delle scuole di Verona con un proprio sito internet divise per ordine di scuola.
- Rete bibliotecaria dell'area berica < A href="http://www.areaberica.org/biblioteche.html">http://www.areaberica.org/biblioteche.html. Elenco delle biblioteche scolastiche raggruppate in base alla loro appartenenza ai cinque Centri Territoriali di Formazione e Servizi in cui è stata divisa la provincia di Vicenza.
- Scuole di Treviso in rete http://www.calion.com/scuole/scuole.htm.
- Le scuole venete nel web http://www.irrsae.veneto.it/scuolev.htm, presso il sito dell'IRRSAE del Veneto. Vengono qui progressivamente raccolti gli indirizzi (gli URL) delle scuole che hanno costruito e che stanno costruendo un proprio sito nel web. Ordinamento geografico.
- Biblioteche scolastiche di Adria in rete http://www.liceoclassicoadria.it/. Elenco dei siti web delle biblioteche degli istituti aderenti alla rete delle biblioteche di Adria in rete.
§3. Altre fonti
La letteratura professionale tuttavia, purtroppo non offre quantitativamente molto in materia, ad eccezione di un articolo di Cristina Bettella ed Annalisa Spinello "Tra reti e siti : biblioteche scolastiche in Internet" pubblicato su "Sfoglialibro", supplemento al n.3 (aprile 2000) di "Biblioteche oggi", dove viene preso in considerazione lo stato di visibilità delle biblioteche scolastiche in Internet.
La lettura dell'articolo ha offerto molti spunti ma soprattutto molti indirizzi Web di reti bibliotecarie scolastiche, che si sono rivelati molto utili ai fini del censimento.
È necessario tuttavia far notare che molte risorse segnalate nell'articolo hanno cambiato nel frattempo URL e che pertanto è stato necessario ricorrere ai motori di ricerca per rintracciarne il nuovo indirizzo. RISULTATI RILEVATI - PROVINCIA DI VECENZA: 27 scuole coinvolte (26 Istituti superiori+1 scuola media) - DENOMINAZIONE: Catalogo della rete bibliotecaria istituti scolastici vicentini http://www.clab.it/cgi-bin/w3-msql/bmw/ricerche/opac.html?SID=999782674&database=Scuole-Vicenza&page=IR - CARATTERISTICHE CATALOGO: OPAC su server ASP, OPAC collettivo cumulato, Rete scolastica pura - FONTE: Motore di ricerca
- AREA BERICA: 18 scuole coinvolte (4 Istituti superiori+5 scuole medie+8 scuole elementari) - DENOMINAZIONE:Rete bibliotecaria dell'area berica http://www.areaberica.org/Scuole/AreaBerica.html - CARATTERISTICHE CATALOGO: OPAC su server ASP; OPAC collettivo cumulato; Rete scolastica pura - FONTE: Motore di ricerca
- PROVINCIA DI PADOVA - 3 scuole coinvolte - DENOMINAZIONE:Catalogo delle biblioteche scolastiche della provincia di Padova http://www.clab.it/cgi-bin/w3-msql/bmw/ricerche/opac.html?SID=999783559&database=Scuole-Padova&page=IR - CARATTERISTICHE CATALOGO: OPAC su server ASP; OPAC collettivo cumulato; Rete scolastica pura - FONTE: MAI
- PROVINCIA DI TREVISO - 3 scuole coinvolte - DENOMINAZIONE:Catalogo delle biblioteche scolastiche della provincia di Treviso
http://www.clab.it/cgi-bin/w3-msql/bmw/ricerche/opac.html?database=Scuole-Treviso - CARATTERISTICHE CATALOGO: OPAC su server ASP, OPAC collettivo cumulato, Rete scolastica pura - FONTE: MAI
- TREVISO - 1 scuola coinvolta - DENOMINAZIONE: Istituto tecnico per geometri Palladio
A href="http://www.palladio-tv.it/Biblio/index.htm CARATTERISTICHE CATALOGO: Catalogo singolo, Rete scolastica pura - FONTE: MOTORE DI RICERCA
- VERONA - 1 scuola coivolta - DENOMINAZIONE: Liceo Classico Maffei
http://www.aldus.unipr.it/~zeno/ CARATTERISTICHE CATALOGO: Catalogo singolo, Rete scolastica pura - FONTE: MAI
- PADOVA - 1 scuola coivolta - DENOMINAZIONE: Liceo Scientifico Alvise Cornaro
http://www.alvise.org CARATTERISTICHE CATALOGO: Catalogo singolo, Rete scolastica pura - FONTE: MOTORE DI RICERCA
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PADOVA - 1 scuola coivolta - DENOMINAZIONE: Istituto Tecnico Antonio Gramsci
http://www.alvise.org/graindex.htm CARATTERISTICHE CATALOGO: Catalogo singolo, Rete scolastica pura - FONTE: MOTORE DI RICERCA
- PROVINCIA DI ROVIGO - 8 scuole coinvolte (5 Istituti superiori+ Comune di Adria, Biblioteca "Giulia Fogolari"+ Museo Archeologico Nazionale di Adria
Biblioteca Istituto Comprensivo di Loreo) -
DENOMINAZIONE: Biblioteche scolastiche di Adria in rete
http://www.liceoclassicoadria.it CARATTERISTICHE CATALOGO: Catalogo collettivo integrato, Rete mista - FONTE: MAI
- PROVINCIA DI VENEZIA - 23 scuole coivolte (7 Istituti superiori+6 scuole medie+ 7 scuole elementari+1 biblioteca docenti scuola media+1 scuola materna+ Centro Risorse Territoriale Lingue Straniere di Venezia Mestre) - DENOMINAZIONE: Sistema bibliotecario della Provincia di Venezia
http://www.provincia.venezia.it/BIR/Home.asp CARATTERISTICHE CATALOGO: OPAC su server ASP, Catalogo collettivo integrato , Rete mista - FONTE: MAI
- PROVINCIA DI ROVIGO - 2 scuole coinvolte - DENOMINAZIONE: Sistema bibliotecario provinciale di Rovigo http://linux1.concordi.it/easyweb/new/ricerche.html CARATTERISTICHE CATALOGO:
Catalogo collettivo integrato,
Rete mista - FONTE: MAI
Dal censimento risulta che il totale degli OPAC rilevati è 11 per un totale di 88 scuole coinvolte.
La tipologia di OPAC rilevata è la seguente: - 4 cataloghi singoli (37%)
- 4 OPAC collettivi cumulati (36%)
- 3 OPAC collettivi integrati (27%).
Il modello di rete a cui appartengono gli OPAC rilevati è la seguente: - 3 (27%) appartengono ad una rete scolastica mista
- 8 (73%) ad una rete scolastica pura.
§4. Conclusioni
Dalla situazione emersa risulta che non tutte le scuole decidono di mettere i loro cataloghi on-line nello steso modo.
La prima differenza che si nota e va sottolineata è quella relativa al diverso tipo di rete in cui vengono inseriti gli OPAC scolastici, cioè o in una RETE SCOLASTICA PURA o in una RETE MISTA. La decisione di inserire un OPAC in una rete scolastica o in un contesto che non sia solo ed esclusivamente scolastico non è , a mio avviso, sempre positiva, vista la situazione attuale delle biblioteche scolastiche in quanto nel momento stesso in cui un possibile utente compie una ricerca in un OPAC deve poi essere in grado anche di poter ottenere fisicamente il libro del quale ha bisogno e questo non è sempre possibile nel caso in cui non sia uno studente della scuola a cui si riferisce il catalogo (questo succede per lo meno nei casi da me segnalati nel censimento come OPAC inseriti in una rete mista). Quindi tutte le persone che non sono studenti e che compiono una ricerca in un OPAC inserito in una rete mista, ossia in un circuito bibliotecario dove vengono aggregati archivi catalografici di biblioteche appartenenti a diverse tipologie di enti, corrono il rischio di individuare un testo di loro interesse ma di non poterlo consultare.
Ma, a prescindere della differenza tra reti bibliotecarie scolastiche pure o miste, la mia riflessone e i miei dubbi sugli OPAC delle biblioteche scolastiche riguardano entrambe le tipologie di OPAC.
Premetto che la mia posizione è quella dellutente, e quindi le mie riflessioni nascono da considerazioni fatte sulla velocità e sulle possibilit di recupero di un testo dopo che lo sì è individuato in un OPAC. Ho gi detto a questo proposito che un OPAC scolastico inserito in una rete mista non è, secondo me, una scelta sempre positiva per i motivi appena spiegati, ma non sono sicura sia funzionale anche un OPAC collettivo inserito in una rete scolastica pura. Ovvero, concordo assolutamente con Antonella De Robbio quando afferma che:
gli OPAC collettivi che solitamente fanno parte di sistemi bibliotecari, sono l'apice di una cooperazione che vitale per le biblioteche. A meno che non si tratti di OPAC collettivi cumulati senza una vera "rete comunicante" alle spalle. Una biblioteca isolata muore perch non comunica.[11]
Ma purtroppo ancora oggi, la maggior parte delle biblioteche scolastiche (e questo vale non solo per le biblioteche scolastiche venete), vivono una situazione che non è sicuramente delle migliori: collezioni scarse, servizi scadenti, attrezzature inesistenti, pochi finanziamenti, ecc. La creazioni di reti scolastiche che prevedono anche la cooperazione tra le biblioteche di pi Istituti è sicuramente il primo passo importante per unire la risorse per migliorare ed ampliare i servizi che tali biblioteche possono offrire.
La creazione di un catalogo collettivo secondo me deve rappresentare la fase conclusiva di questa cooperazione ed essere creato solo quando tutti i servizi ad esso legati (tra i quali come minimo ILL e DD [12]) altrimenti la sua creazione e la sua consultazione da parte degli utenti si rivelerebbe tuttaltro che un aiuto alla ricerca.
La scelta di inserire un catalogo in una Rete mista rappresenta sicuramente la scelta di ricercare lappoggio in un sistema bibliotecario sicuramente pi stabile e collaudato, ma anche in questo caso vale quanto detto in precedenza. Quindi la costituzione di una RETE COMUNICANTE E COOPERANTE la base per poter creare un OPAC collettivo che risulti veramente utile e funzionale per lutenza. Sicuramente un passo importante da compiere per la costituzione di una rete che possa considerarsi comunicante sarebbe quello di aprire le biblioteche scolastiche ad utenti esterni alla scuola, in modo di dare accesso alla collezione anche a chi non fa parte della scuola (come utente penso che non abbia molto senso avere accesso ad un catalogo ma non avere accesso poi alla biblioteca o non poter avere in nessun modo il libro ricercato).
Ma volendo porre alla questione un tono ancora pi polemico allora mi domando quanto e come possano essere i cataloghi on-line delle biblioteche scolastiche, collettivi o singoli che siano.
Infatti, anche nel caso in cui ci troviamo davanti un OPAC di una singola biblioteca scolastica, chi se non uno studente della scuola interessata pu trovare utile consultarlo? (sempre considerando il fatto che nella quasi totalit delle scuole solo gli studenti possono accedere alla biblioteca ed ai suoi servizi). E siamo proprio sicuri che uno studente, che di norma frequenta la scuola per cinque ore al giorno (e anche pi) per sei giorni alla settimana, e che quindi ha la possibilit di accedere alla biblioteca e al suo catalogo nei normali orari di apertura, senta il bisogno di consultare da casa tramite Internet il catalogo della biblioteca della sua scuola? Personalmente su questo esprimo forti dubbi. La mia non è certo una posizione assolutistica e non suscettibile di ripensamenti, ma per quello che ho potuto constatare fino ad oggi tramite esperienze dirette e testimonianze indirette ritengo che la situazione attuale delle biblioteche scolastiche sia ancora difficile, in quanto, come gi detto in precedenza vivono una condizione che non è certamente delle migliori: collezioni carenti, scarsi ed insufficienti finanziamenti, servizi mediocri, attrezzature inesistenti, ecc., e forse, prima di pensare a mettere on-line il catalogo della biblioteca, ci sarebbero, a mio avviso, delle altre priorit per migliorare la situazione.
Certamente le biblioteche scolastiche sono più deboli di altre tipologie di biblioteche presenti nel territorio ad è indubbiamente importante che si debbano muovere in una prospettiva di condivisione di risorse con le altre biblioteche del territorio o del sistema scolastico locale, sia sul piano biblioteconomico che su quello informatico.
In base a tutto quello che finora ho detto, mi sento di precisare che ritengo opportuno creare degli OPAC collettivi di reti scolastiche pure solo dopo aver creato una rete scolastica tra le scuole partecipanti che possa garantire una vera cooperazione tra le biblioteche.
Per quelle biblioteche che ancora non hanno provveduto a mettere in linea i propri cataloghi, la scelta della tipologia di OPAC deve andare in questa direzione (con le premesse gi specificate), mentre devono essere sempre più abbandonate soluzioni del tipo OPAC singolo o scelte "locali" di software di catalogazione che impedirebbero, di fatto, il dialogo con altri sistemi informativi. Sarebbe sbagliato confondere ed uniformare totalmente le biblioteche scolastiche con le biblioteche pubbliche del territorio, i cui utenti, giovani e meno giovani, hanno caratteristiche diverse e pongono richieste diverse. È quindi chiaro che ogni biblioteca scolastica deve utilizzare un software adeguato al reperimento, alla gestione e alluso delle proprie risorse documentarie. Un utente interessato ad una ricerca bibliografica nellambito scolastico, avrà quindi la possibilit di limitare linterrogazione ai soli OPAC, misti o puri, in cui vi siano biblioteche scolastiche. Le soluzioni dunque non mancano, quello che ancora oggi è carente in Italia è lattenzione delle autorità competenti alle problematiche delle biblioteche scolastiche. Da un lato, infatti, si assiste ad un gran parlare di reti bibliotecarie, di integrazioni sistemiche, di progetti e di finanziamenti per lo sviluppo delle biblioteche nel mondo della scuola, ma dall'altro non si indicano soluzioni concrete e direttive comuni per realizzare questi obiettivi, nè si programmano, a livello centrale di Ministero dell'Istruzione, scelte precise di cooperazione, che invece permetterebbero alla biblioteca scolastica di uscire dalla condizione di minorit in cui si trova rispetto al pi ampio sistema informativo. Lunica scelta di cooperazione finora messa in atto dal Ministero della Pubblica Istruzione è stata quella di distribuire gratuitamente dal Febbraio del 2000 a tutte le scuole il software WinIRIDE per la gestione delle biblioteche. Tale programma è stato sviluppato in ambiente Windows dalla BDP e costituisce un'evoluzione del precedente IRIDE.
WinIRIDE permette di: - Catalogare a norma ogni tipo di documento (libro, audiovisivo, software, oggetto, materiale grigio, spoglio da rivista o da monografia...);
gestire i periodici sia dal punto di vista amministrativo, sia da quello della catalogazione;
- creare l'archivio degli utenti della biblioteca;
- gestire il prestito;
- elaborare statistiche sul prestito;
- nella versione DOS, sottostante a quella in ambiente Windows e liberamente accessibile, consente di produrre, anche su supporto cartaceo, una articolata variet di indici e cataloghi;
- può essere usato in rete;
- catturare di elementi di catalogazione condivisi (la descrizione biblioteconomica pura) da cataloghi di biblioteche costruiti su base ISIS.
A differenza di tutti gli altri software di gestione bibliotecaria, IRIDE e stato studiato espressamente per rispondere alle specifiche esigenze di un ambiente educativo.
Infatti: - consente un accesso estremamente amichevole, adatto ad un'utenza in formazione, senza rinunciare al rigore del trattamento;
- privilegia la ricerca per chiavi di soggetto, la pi praticata nello specifico scolastico;
- offre in linea per l'indicizzazione e la ricerca il Thesaurus Europeo dell'Educazione (il thesaurus multilingue delle grandi reti educative europee), ed il Thesaurus di Letteratura Giovanile (LGI), espressamente creato in BDP per la letteratura e la divulgazione su qualsiasi supporto per lettori dai 3 ai 16 anni;
- incoraggia una gestione integrata del patrimonio da parte del bibliotecario/documentalista e di insegnanti e studenti: rende possibile infatti corredare i record descrittivi dei documenti di abstract, note bio-bibliografiche, note storiche, note critiche, suggerimenti d'uso, che rappresentano in progress un valore aggiunto alla pura informazione segnaletica.
Quello che mi sento di dire è che le biblioteche scolastiche, proprio per i grossi problemi che ancora portano al proprio interno, prima di pensare proporsi ad un pubblico esterno alla scuola, dovrebbero prima cercare di organizzarsi al meglio per i loro veri utenti, ovvero gli studenti, che non accedono ad esse tramite Internet se non in rare occasioni.
[1] FERRACANE (2001).[2] WESTON (2002). [3] Una delle ragioni che ha maggiormente spinto le biblioteche a dotarsi di procedure informatizzate di lavoro è l'elevato onere di gestione richiesto da cataloghi a schede di proporzioni ragguardevoli; infatti garantire il rispetto dell'ordinamento alfabetico in fase di inserimento delle nuove schede è una procedure che richiede molta disponibilità di tempo (che spesso invece non c'è) ed inoltre la consultazione di questo tipo di cataloghi non risulta particolarmente agevole. [4] WESTON (2002), p 64. [5] DE ROBBIO (1999 c). [6] L'aspetto delle videate attraverso cui ci si muove varia a seconda dei diversi OPAC. Tuttavia, esistono essenzialmente due modi con cui si può cercare: per liste o per parole. Nella ricerca per liste, il sistema richiede di inserire una sola stringa, contenente una o più parole da cercare nel campo dell'autore, oppure nel campo del titolo, oppure nel campo del soggetto. Quindi viene visualizzata una lista di voci che iniziano con la parola o le parole richieste, oppure con parole simili, che nell'ordine alfabetico si trovano vicino a quella richiesta. La prima delle voci che rispondono meglio alla richiesta è di solito evidenziata, ma viene comunque mostrato anche un certo numero di voci precedenti e successive. Questo sistema permette di compensare una parte dei possibili errori nello spelling delle parole richieste; e inoltre, permette di vedere contemporaneamente diverse voci che inizino con le stesse parole, per poi scegliere quelle desiderate. Nella ricerca per parole, invece, si può cercare anche in più campi contemporaneamente; il sistema risponderà visualizzando tutti i record che contengono le parole cercate, non solo all'inizio ma anche all'interno dei campi rispettivi. Non vengono invece visualizzate le voci che contengono parole simili a quelle richieste: quindi occorre fare particolare attenzione alle parole che si inseriscono, poichè il risultato dipenderà rigorosamente da queste. [6] WESTON (2002), p.36. [7] WESTON (2002). [8] FERRACANE (2001). [9] Tale esperienza è stata scelta anche da moltissime scuole non soltanto nel Veneto. [10] Azalai è una parola che nell'antico linguaggio Tuareg "Tifinagh" o "Tifinar" significava "Separarsi per poi ricongiungersi di nuovo". [11] Antonella De Robbio a Roberta Bozzao, carteggio privato, 23 Settembre 2002.
[12] Farsi spedire dalle biblioteche stesse o da fornitori specializzati (direttamente a casa o tramite una biblioteca locale, quasi sempre dietro compenso o almeno rimborso spese) i libri e gli articoli desiderati, in prestito interbibliotecario (ILL: InterLibrary Loan) o in fotocopia (DD: Document Delivery).
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