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Inspec ondisc (UMI)
di Delia Pitto (in linea da maggio 1996)
Una valutazione obiettiva di un prodotto come l'Inspec Proquest su CD-ROM è per un
bibliotecario, soprattutto se (come chi scrive) abbastanza "anziano" da averne conosciuto ed utilizzato la
versione cartacea, impresa non facile in quanto, evidentemente, la serie dei vantaggi è - dal suo punto di
vista - tale da mettere in ombra ogni possibile limite. Forse l'unica via è quella di basare il giudizio
prevalentemente sui commenti e sulle domande provenienti dagli utenti finali, nonché sulle loro più o
meno esplicite reazioni.
La base dati riunisce in sé due raccolte di abstracts separate nell'edizione su carta (Electrical and
electronic e Computer and control) e il fatto di aver riunito in un unico contenitore informazioni relative
a due vasti settori non dà origine, come si potrebbe temere, a problemi di "rumore" nella ricerca, grazie
probabilmente a due fattori di natura differente tra loro. Il primo è sostanziale e va ricondotto al fatto
che in ambito tecnico-scientifico l'utente raramente formula un'interrogazione ambigua; il secondo è
legato alla buona struttura del programma che offre molteplici chiavi di accesso all'informazione dando
anche la possibilità di raffinare la ricerca con diverse strategie. Inoltre l'unificazione appare
essenzialmente positiva anche sulla base del fatto che il confine tra i due settori non sempre risulta di
facile individuazione e in molti casi la ricerca andava ripetuta in entrambe le raccolte, con evidente
spreco di tempo e di lavoro.
Un po' semplicisticamente - ma abbastanza realisticamente - è possibile individuare due tipi di
utenti fra coloro che solitamente interrogano questo database: potremmo definirli gli "iniziati" ed i
"principianti". I primi sono gli esperti di un settore di ricerca (docenti e ricercatori) e il loro obiettivo è
ottenere rapidamente una visione panoramica dello "stato dell'arte" di tale settore in vista, per esempio,
della compilazione di una bibliografia aggiornata: questi utenti sono perfettamente appagati dal tipo di
informazione che uno strumento come questo di Inspec offre loro, ovvero riferimenti precisi e sufficienti
per individuare il documento e un breve riassunto del contenuto; se di qualcosa si lamentano, si tratta in
genere del mancato reperimento di un documento del quale conoscono, o sospettano, l'esistenza:
solitamente ciò accade o perché sono in anticipo rispetto all'aggiornamento del database (che, essendo a
scadenza trimestrale non tiene perfettamente il passo con la pubblicazione dei documenti), o perché di
fatto il periodico che cercano non è compreso fra quelli considerati dall'Inspec (eventualità, quest'ultima,
assai più rara, dato il grandissimo numero di titoli coperti).
I "principianti", al contrario, sono coloro che stanno tentando di raccogliere quanto più materiale
possibile su di un argomento per porre le basi di un lavoro personale quale, per esempio, una tesi di
laurea: le loro esigenze sono completamente diverse e, normalmente, lamentano la mancanza, nei
CD-ROM in questione, del testo completo di ogni documento citato, in quanto l'abstract serve soltanto
ad accendere la loro curiosità; essi apprezzano in modo particolare una potenzialità del programma che
consente di reperire, a fianco di ogni titolo, la "library holding", ovvero alcune informazioni relative alla
sua eventuale presenza e collocazione in biblioteca (dati, ovviamente, inseriti in sede locale attraverso
una utility di facilissima gestione). Tali informazioni compaiono non solo in fase di visualizzazione del
risultato di una ricerca, ma sono mantenute anche nelle eventuali stampe su carta o su floppy che
l'utente, da solo, può realizzare con pochissimi semplici comandi.
La facilità nell'uso e nella gestione è senza dubbio uno dei pregi maggiori del software utilizzato per
accedere all'informazione: pochissime spiegazioni sono sufficienti anche all'utente più inesperto per
lavorare autonomamente. Pur essendo estremamente "friendly", tuttavia, il programma risulta ancora
piuttosto lento nell'eseguire le ricerche, che compie con procedure ancora molto pesanti: chi, per
esempio, desideri ripetere la stessa interrogazione su tutte le annate disponibili (dal 1989 ad oggi), non
può farlo con un unico comando, ma è costretto a chiedere alla macchina di passare ad un diverso CD
(solo sette per ora, ma ovviamente in aumento) ogni qualvolta sia necessario, e quindi ad attendere che il
contenuto del medesimo venga caricato. Si tratta di operazioni che richiedono in realtà pochi secondi,
ma tutti sappiamo come sia incontentabile la richiesta di tempi brevi da parte di chi utilizza un sistema
automatizzato di information retrieval e come una ricerca che avrebbe richiesto ore ed ore su strumenti
cartacei sia oggi considerata insopportabilmente lunga se la sua durata supera i cinque minuti. Le nuove
versioni del programma rilasciate finora hanno apportato, sotto questo profilo, miglioramenti assai
modesti che, tuttavia, lasciano sperare in una consapevolezza del problema che potrebbe portare in
futuro ad una soluzione.
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